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1975 - Vittorio Re della pioggia
Quella di Vittorio Brambilla è una storia sportiva assolutamente da ricordare, l’italiano entrò nel cuore di tutti i connazionali e del circus in generale, per la sua generosità e per la grande passione messa in pista. Pur conseguendo pochi e modesti risultati, in verità più dovuti alla scarsa competitività delle sue vetture, la sua unica vittoria è ancora oggi ricordata con grande orgoglio e affetto. È il 17 agosto 1975, e si corre sul vecchio Österreichring, velocissimo tracciato antenato del moderno Red Bull Ring. Dopo il terribile incidente di Mark Donohue che purtroppo gli costerà la vita tre giorni dopo, una violenta pioggia si abbatte sulle colline austriache. In questo contesto Brambilla sembra di un’altra categoria, nonostante sia circondato da vetture decisamente più veloci e avanzate della sua March. Il monzese dopo essere partito 9° vola e si aggiudica l’unica vittoria della sua carriera quando la gara viene interrotta dopo 29 giri a causa delle condizioni proibitive, coronando la giornata con il giro veloce.
1982 - Chapman, ultima volta da cineteca
A proposito di storie memorabili, quella della vita di Colin Chapman meriterebbe un capitolo a parte. Il fondatore della Lotus è stato senza discussioni una delle figure più influenti della storia della F1, in grado di rivoluzionare un intero sport con le sue intuizioni. La sua ultima vittoria, come team manager, non è stata da meno alla sua epopea. Sul tracciato austriaco, a ferragosto, va in scena una gara caratterizzata da tanti ritiri e a fine gara si ritrova in testa Elio De Angelis con la Lotus. Un guaio al cambio però lo costringe a rallentare favorendo il rientro di Rosberg proprio sul traguardo. Al photofinish tra i due ci sono solo 50 centesimi di secondo a favore dell’italiano in quello che al tempo è il secondo distacco più serrato di sempre. Chapman sotto la bandiera a scacchi lancia in aria il suo cappellino esibendosi nella sua iconica esultanza. Sarà l’ultima volta. L’inglese morirà apparentemente il 16 dicembre successivo, in circostanze misteriose e mai del tutto chiarite, alimentando ancor di più la sua straordinaria leggenda.
2002 - Ferrari, che pasticcio!
Andiamo avanti di 20 anni, stessa location ma circuito diverso. L’Österreichring non esiste più sostituito nel 1997 dal più moderno A1 Ring. Il 2002 è una storia a senso unico scritta interamente dalla formidabile F2002. La rossa annichilisce la concorrenza portandosi a casa 14 vittorie su 15 gare disputate e 9 doppiette in un dominio che sembra inarrestabile per tutti. Anche per questo lo spettacolo che va in scena il 12 maggio sul tracciato austriaco ha il sapore di una brutta figura. Il copione non cambia con le Ferrari che si avviano ad una facile doppietta, ma questa volta è Barrichello a trovarsi in testa dopo la pole conquistata al sabato. Il brasiliano sembra potersi meritare la prima vittoria stagionale quando proprio sul traguardo rallenta vistosamente e lascia vincere Schumacher per un ordine di squadra precedentemente pattuito. La polemica infiamma e a nulla serve il siparietto sul podio in cui il tedesco lascia il gradino più alto e il trofeo al compagno di squadra. Alla fine Ferrari se la caverà con una multa per aver violato la cerimonia di premiazione, ma più di tutto, vista la netta superiorità della F2002, l’episodio passerà alla storia per la sua platealità e per il minimo peso specifico ai fini della classifica di Schumacher, che vincerà facilmente il suo 5° titolo iridato.
2020 - L’Austria per ripartire
Il 2020 è un anno che passerà alla storia per la disastrosa pandemia di COVID-19. Lo sport, così come il mondo intero, si ferma. La F1 non può fare da meno e di fronte all’avanzare del virus il Circus mette in discussione lo svolgimento della stagione quando i team sono già in Australia per l’appuntamento inaugurale del 15 marzo. La situazione non sembra essere controllabile nel momento in cui il COVID fa più paura. La voglia di ripartire però c’è, ed una prima bozza del calendario viene presentata il 2 giugno. Praticamente tutte le tappe asiatiche scompaiono dal programma, mentre circuiti del tutto inediti hanno l’occasione di ospitare un GP. Alla fine, il pesante ruolo di gara inaugurale viene preso dal Red Bull Ring, che ospita un doppio appuntamento ad inizio luglio. Per la prima volta dal 1966 il mondiale comincia in Europa tra mille incognite. La gara però, complice anche il caldo di luglio, si rivela ricca di colpi di scena e molto combattuta fino agli ultimi giri. Ma rimane negli albi d’oro più per la sua importanza come punto di ripartenza in un momento drammatico.
2022 - Leclerc cala il tris
La grande illusione. Con queste parole si può descrivere il 2022 di Leclerc e della Ferrari. Nell’anno del massiccio cambio regolamentare, la rossa sembra finalmente in grado di centrare il bottino che manca ormai da 15 anni, ma la F1-75 è tanto veloce quanto fragile e i troppi errori del team non sono di aiuto al monegasco nella sua corsa. Dopo un avvio da sogno, la Ferrari comincia ad accusare sulla distanza mentre Red Bull e Verstappen risolvono i loro problemi di inizio stagione e cominciano a scappare nel mondiale. L’Austria però sembra l’occasione del riscatto, dopo la sprint del sabato contesa sul filo con l’olandese, nella gara di domenica Leclerc mette le ali e si toglie il lusso di superare il rivale in pista non una, non due, ma ben tre volte con tre manovre da grande campione involandosi verso una vittoria memorabile. Sembra il punto di partenza per la riscossa mondiale, ma alla fine si rivelerà l’ultima vittoria della stagione della Ferrari, che tra errori assortiti e calo di competitività si ritroverà staccata largamente dalla Red Bull e da Verstappen