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A pochi giorni dal via del Gran Premio d’Austria 2025, undicesimo appuntamento stagionale, Carlos Sainz si è raccontato ai nostri microfoni con la consueta schiettezza. Dal futuro politico del padre alla frustrazione per una Formula 1 sempre più difficile da interpretare, lo spagnolo ha affrontato temi tecnici e personali senza sottrarsi. E sul film ambientato nel paddock, ci ha anche scherzato su.
Sainz non ha nascosto il malcontento per la gestione della FIA negli ultimi anni: «C’è stata una mancanza di trasparenza e di ascolto. Anche quando le intenzioni erano buone, noi piloti ci siamo sentiti esclusi da molte decisioni. A volte ci hanno dato ascolto, altre no. E quest’anno è stato frustrante per tutti noi». Sulle nuove linee guida pubblicate dalla FIA ha commentato: «Finalmente qualcosa si muove. I contenuti li avevamo già discussi, ma il fatto che siano stati pubblicati può essere un segnale positivo».
Sainz ha anche difeso l’idea di avere “linee guida” e non regole rigide per i duelli in pista: «Mi piace che non siano regole fisse. Ogni sorpasso è unico e deve essere valutato di volta in volta. È giusto che resti un margine di interpretazione, anche se questo genera discussione».
Il ritiro del padre Carlos Sainz Sr. dalla corsa alla presidenza FIA ha sorpreso molti. Carlos Jr. non nasconde un pizzico di delusione: «Da appassionato di motorsport, mi sarebbe piaciuto vederlo provare. Credo che fosse il momento giusto per fare la differenza. Ma da figlio, capisco perché ha rinunciato: la macchina organizzativa è enorme e le responsabilità tante. In futuro? Mai dire mai».
Sul piano tecnico, Sainz ha fatto il punto su un periodo non facile per la Williams: «Il raffreddamento è stato un problema, e in Austria potrebbe tornare a galla. Ma stiamo lavorando per gestirlo. Il vero nodo è che gli altri aggiornano le vetture, noi no. E in una Formula 1 così competitiva, restare fermi equivale a regredire».
Poi aggiunge: «Il nostro passo è buono, ma fatichiamo a concretizzare per via di dettagli che oggi fanno la differenza. Tornare nel centro gruppo ci ricorda quanto conti l’esecuzione perfetta del weekend».
Sainz ha parlato anche del film F1 con Brad Pitt, in cui viene citato in una scena di una discoteca: «Un po’ imbarazzante, in sala tutti si sono girati verso di me! Ma ci abbiamo riso su». E sul giudizio generale: «È un film pensato per chi non segue la F1 e aiuta a far conoscere il nostro sport. Ci sono esagerazioni, come in Drive to Survive, ma non credo possa fare male. Anzi, può solo aggiungere valore».