F1. Tsunoda pronto al sacrificio in Qatar: “Se sarò dietro Verstappen so esattamente cosa fare. Non c’è altra strada”

F1. Tsunoda pronto al sacrificio in Qatar: “Se sarò dietro Verstappen so esattamente cosa fare. Non c’è altra strada”
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Alla vigilia del GP del Qatar, Yuki Tsunoda parla chiaro: il suo obiettivo non è la gloria personale, ma aiutare Max Verstappen nella corsa al titolo. “Se sarò dietro, so esattamente cosa fare”, avverte il pilota Red Bull
28 novembre 2025

Alla vigilia del Gran Premio del Qatar 2025, penultima tappa di una stagione che ha messo alla prova il carattere e la resilienza di Yuki Tsunoda, il giapponese si è presentato a Losail forte delle sue prestazioni. Nonostante sia ancora al centro di voci e speculazioni sul proprio futuro, non si sente frustrato, non ha rimpianti e ha un solo obiettivo immediato: aiutare Max Verstappen nella lotta al titolo.

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La sua stagione è stata un percorso di apprendimento costante. Tsunoda ha spiegato come la fiducia con la RB21 si costruisca chilometro dopo chilometro. Il feeling che aveva in Racing Bulls nelle prime due gare dell’anno è ancora lontano dal raggiungere quello attuale in Red Bull, ma il lavoro sta dando risultati concreti. “Più guidi questa macchina, più acquisti fiducia. Sono abbastanza felice del mio livello, soprattutto dopo la pausa estiva”, ha affermato ai nostri microfoni. I numeri, riconosce, non raccontano sempre ciò che accade all’interno dell’abitacolo: “Guardando solo i risultati sembra il contrario, ma con altre circostanze penso di aver fatto bene. Brasile è stato strano, ma abbiamo faticato come squadra”.

La ferita che ancora brucia si chiama Imola. Tsunoda non ha cercato attenuanti: quell’incidente ha rappresentato un passo indietro importante nel suo percorso di crescita. Nonostante ciò, non rinnega nulla e non rimpiange la scelta di entrare in Red Bull: “La rifarei esattamente allo stesso modo. Mi ha reso più forte”.

Più scivoloso è invece il capitolo futuro. A pochi giorni dal termine del campionato, il suo destino non è ancora ufficiale. Ma Yuki, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, ha respinto qualsiasi idea di frustrazione. “Lo sapevo da quando è iniziata tutta questa storia. Non sono frustrato. Due gare alla fine, voglio competere al massimo delle mie possibilità”. Nessun piano B, nessun pensiero verso un anno sabbatico o un ruolo da riserva: “Non sto pensando a quella direzione. Non sto pianificando nulla”.

Il presente, invece, ha un nome e un cognome: Max Verstappen. Con l’olandese pienamente in corsa per il titolo, Tsunoda ha accettato il proprio ruolo con maturità. Non servono ordini espliciti: tutto dipenderà dalla griglia. “Nessuna istruzione specifica. Prima vediamo in qualifica. Se sono dietro di lui, so esattamente cosa devo fare. Non c’è altra strada”. La vittoria di Las Vegas ha ridato slancio al team, insieme all’insperato colpo di scena della doppia squalifica in casa McLaren. “L’atmosfera è buona, tutti erano felici. Ora però c’è più pressione: c’è ancora la possibilità di conquistare il secondo posto nel mondiale costruttori”.

In Qatar, dunque, Tsunoda corre due gare. La prima è personale, quella della conferma e della legittimazione nel paddock. La seconda è per Verstappen, un compagno che può riportare a Milton Keynes un titolo che sembrava impossibile fino a qualche mese fa. “Continuo a fare quello che sto facendo. Mettere insieme tutto”, ha chiosato il giapponese.

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