Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Andrea Kimi Antonelli è arrivato a Losail, sede penultimo appuntamento stagionale, il Gran Premio del Qatar 2025, carico di fiducia dopo i due podi consecutivi conquistati in Brasile e Las Vegas. Il giovane pilota della Mercedes, al suo primo anno in Formula 1 da titolare, ha dimostrato un percorso di crescita costante, imparando a gestire strategie complesse e a reagire alle difficoltà durante le gare. Aspetto che Toto Wolff ha voluto sottolineare più volte.
Riguardo la sua incredibile gestione di 48 giri con le gomme hard a Las Vegas, performance non facile per un rookie, Kimi ha ammesso che all’inizio della stagione non sarebbe stato possibile: “All’inizio non sarei stato in grado. Durante la stagione impari molto: cambi mescole, scopri come reagiscono le gomme, esplori diversi livelli di spinta in prove e gara. A Las Vegas credo sia stata la mia miglior esecuzione finora, perché ho messo insieme tutto quello che ho imparato nelle gare precedenti”.
Il giovane bolognese ha anche parlato del campionato di Formula 2, dove Leonardo Fornaroli, suo amico di vecchia data, sta lottando per il titolo: “Ha fatto un enorme passo avanti e sono davvero felice per lui. La sua costanza quest’anno ha fatto la differenza rispetto agli altri. Gli auguro il meglio per l’ultima gara, perché sarà fantastico vederlo ottenere un risultato così importante”.
Non sono mancati i momenti difficili: a metà stagione, il passaggio alla nuova sospensione posteriore ha rappresentato una sfida: “Ho avuto molte difficoltà ad adattarmi, mentre George è riuscito a gestirlo meglio. Sono entrato in una spirale negativa, dove la frustrazione cresceva e mi chiedevo se fossi abbastanza bravo. Dopo Monza ho fatto un grande meeting con il team e ho fatto un reset mentale, concentrandomi sul processo più che sul risultato: è stato un enorme insegnamento”.
Il supporto della Mercedes è stato fondamentale per affrontare la pressione di essere in un top team fin da subito: “Essere sotto i riflettori significa che ogni piccola azione o errore è molto visibile. Nei momenti difficili il team non ha mai smesso di supportarmi e insieme siamo riusciti a superare le difficoltà e costruire slancio. Con l’esperienza sto anche comunicando meglio le mie esigenze sulla macchina, e la dinamica con George funziona davvero bene. Non vedo l’ora di affrontare le prossime gare e la stagione futura”.