F2. Leonardo Fornaroli, il pilota della costanza: dal titolo in F3 al sogno della Formula 1

F2. Leonardo Fornaroli, il pilota della costanza: dal titolo in F3 al sogno della Formula 1
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Dopo aver conquistato il campionato di Formula 3 nel 2024, Leonardo Fornaroli affronta la sfida della Formula 2 con ambizione e determinazione. Tra studio, sacrifici e grandi sogni, il talento piacentino si racconta senza filtri: “Voglio raggiungere Antonelli in F1”
21 giugno 2025

Mr. Costanza. Così potremmo soprannominare Leonardo Fornaroli, che ha fatto della sua regolarità in pista il suo marchio di fabbrica. Una qualità che gli è valsa il titolo in Formula 3 lo scorso anno e la promozione in Formula 2 per questa stagione. Una dote che lo inserisce di diritto anche nel radar delle squadre di Formula 1, che dovranno tenere d’occhio il suo percorso.

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Incontriamo Fornaroli nel caldo sabato pomeriggio del weekend del Gran Premio di Monaco, dove ha colto una settima posizione nella Sprint Race e il podio, secondo, alla domanica, festeggiato con un tuffo nel mare cristallino del Principato. In pista gira la Formula 1, e lui osserva concentrato lo schermo nella zona hospitality del suo team, l’Invicta Racing. Lo sguardo si posa inevitabilmente su un nome: quello di Andrea Kimi Antonelli, amico di lunga data e compagno di tante tappe di carriera. Insieme hanno condiviso il primo podio di Leonardo e molto altro. «Spero di raggiungerlo un giorno, di fargli compagnia», sorride con gli occhi emozionati. Fornaroli, Antonelli e Gabriele Minì rappresentano la nuova generazione del motorsport italiano. «Siamo davanti a una nuova era», aggiunge, pesando bene le parole.

Leonardo sa che la strada verso la Formula 1 è ancora lunga, ma talento e determinazione non gli mancano. Due elementi essenziali per sopravvivere in un ambiente spietato come quello del motorsport. La competitività è altissima, ma altrettanto lo è il rispetto. Un principio fondamentale, soprattutto nel paddock, che condivide con Gabriele Minì. Con lui ha combattuto ruota a ruota fino all’ultima curva del circuito di Monza, nel round finale del campionato 2024.

Leonardo Fornaroli
Leonardo Fornaroli

«È stata un'emozione incredibile», racconta Fornaroli. «Era la prima volta che mi trovavo in una posizione così importante nella mia carriera. La tensione era maggiore rispetto agli altri weekend, ma sono riuscito a gestirla bene. Dopo una gara caotica, ho conquistato il titolo con una bella manovra all’ultima curva. È stata una delle emozioni più forti della mia vita». Quel trionfo gli ha aperto le porte della Formula 2. «Sono molto contento del passaggio, mi sono trovato subito a mio agio, fin dai test prestagionali ad Abu Dhabi. E anche il campionato è iniziato bene», spiega. «Devo ammettere, però, che all’inizio ero un po’ intimorito: era la mia prima esperienza con un team inglese».

Leonardo ha infatti lasciato la Trident per passare all’Invicta Racing. «Avevo sempre lavorato con squadre italiane, ma fin dal primo giorno con Invicta mi sono sentito a casa. C’è grande sintonia, mi trovo davvero bene. Lasciare Trident è stato difficile: erano diventati una seconda famiglia. Ma vincere il titolo in Formula 3 è stato il modo migliore per salutarci. In quei tre anni ho imparato tanto e sono cresciuto molto grazie a loro. Gli auguro il meglio per il futuro».

Leonardo Fornaroli
Leonardo Fornaroli

Classe 2004, nato e cresciuto tra Piacenza e i circuiti di tutta Italia, Leonardo Fornaroli è uno dei pochi giovani nelle formule propedeutiche a non essere legato a un’Academy di Formula 1. «Far parte di un’Academy è sicuramente un vantaggio, vista l’altissima competitività. È anche il modo più diretto per accedere alla Formula 1. Per ora il mio percorso sta andando bene così, ma stiamo valutando tutte le opzioni per il futuro. Salire di categoria è un processo complicato: non basta fare buoni risultati per ottenere un sedile. Ci sono tanti fattori da considerare, ma per ora va bene così».

Nella vita di Leonardo, però, non ci sono solo le corse. Dopo la maturità ha deciso di continuare gli studi e iscriversi all’università. «Gestire tutto non è facile, soprattutto quest’anno: in Formula 2 ci sono molti impegni ed è più il tempo passato in viaggio che a casa», racconta. «Frequento l’Università Cattolica, che ha un programma chiamato Dual Career. Grazie al supporto di tutor dedicati riesco a gestire gli esami e il piano di studi. Non è semplice, ma ce la sto facendo. Senza di loro sarebbe stato un gran casino», sorride.

Leonardo Fornaroli
Leonardo Fornaroli

A soli ventun anni, Leonardo Fornaroli ha ancora tutta la carriera davanti. Il sogno della Formula 1 brucia dentro di lui fin da bambino. «Ho provato tantissimi sport: nuoto, basket, anche un po’ di calcio. Ma niente andava davvero bene. Così un giorno mio padre, anche lui un pilota, mi ha portato a provare i go-kart indoor, quelli elettrici. Già dal primo giro ho pensato: “È bellissimo”. Lì ho capito che volevo continuare. Dai kart sono poi passato alla Formula 4, dove ho incontrato tante difficoltà per via delle differenze, ma poi mi sono adattato». Non ci resta che augurare tanta fortuna a Leonardo per il suo futuro.

Leonardo Fornaroli
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