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Dopo un weekend dal sapore agrodolce in Austria, con una qualifica da dimenticare ma una rimonta convincente in gara, Isack Hadjar si presenta al Gran Premio di Silverstone, dodicesimo appuntamento stagionale di Formula 1, con la voglia di riscattare la prova e consolidare i progressi fatti finora. “La qualifica è stata un errore, ma la gara è andata bene, abbiamo dimostrato di poter recuperare”, racconta il pilota francese. “Sono pronto a rifarmi questo weekend”.
Silverstone è una pista che Isack conosce bene: “Ho vinto sia in F3 che in F2 qui, è una pista che mi piace e non vedo l’ora di cominciare. È sicuramente una sfida difficile, ma questo è Silverstone”. Il circuito britannico rappresenta dunque un banco di prova cruciale in una stagione che ha già superato il giro di boa.
A metà stagione, Hadjar guarda avanti con la consapevolezza di poter migliorare ancora: “Analizzo quello che è successo finora e cerco di fare meglio nella seconda metà”. La pausa estiva sarà fondamentale per recuperare energie: “Cercherò di riposare il più possibile”.
Nel confronto interno al programma Red Bull, con Liam Lawson e Yuki Tsunoda, Isack non nasconde la propria ambizione: “Quando ho firmato con Red Bull, l’obiettivo era arrivare in Red Bull. Non è cambiato”. Riguardo al compagno Yuuki, attualmente in difficoltà nel campionato, Isack non si sbilancia: “So solo che Yuuki è molto veloce”. Sulla possibilità di un futuro in Red Bull, Hadjar mantiene un profilo prudente ma curioso: “Mi piacerebbe provare, ma per ora non ne abbiamo parlato”. La sua attenzione è concentrata sul presente: “Sto imparando molto e facendo punti ogni weekend, per ora ha senso restare dove sono”.
Il confronto con il quattro volte campione Max Verstappen, una possibile realtà futura, lo stimola mentalmente: “Non ho mai affrontato un pilota con quel livello di esperienza. Max non commette errori, è incredibile dal punto di vista mentale”. Isack si dichiara pronto sotto il profilo psicologico: “Mentalmente sono forte, la domanda è se ho le capacità tecniche”.
