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Gabriel Bortoleto arriva a Silverstone, sede del Gran Premio di Gran Bretagna, dodicesimo appuntamento stagionale di Formula 1, con il sorriso di chi ha appena conquistato i suoi primi punti in Formula 1. Il giovane brasiliano della Kick Sauber guarda al futuro con fiducia, ma senza illusioni: il midfield resta compatto e la lotta per la zona punti sarà dura in ogni gara.
Dopo il bellissimo ottavo posto del Red Bull Ring, però, Bortoleto sa di aver alzato l’asticella. Anche perché là davanti c’era proprio il suo manager, Fernando Alonso. “È stato strano lottare con lui – racconta il brasiliano – è il mio manager e allo stesso tempo è Fernando, un pilota che seguo da quando ero bambino. Ma quando abbassi la visiera e combatti, non pensi più a chi hai davanti. Ho dato tutto quello che avevo. Lui è stato bravissimo a difendersi e a mettersi nei punti giusti della pista, anche con le bandiere blu”.
Guardando alla gara austriaca, Bortoleto riconosce qualche margine di miglioramento: “Se fossi riuscito a superarlo subito, forse avrei raggiunto Liam Lawson e magari anche passato. P6 era realistico, ma abbiamo chiuso ottavi e va bene così”.
A Silverstone Gabriel sogna di confermarsi: “Non vedo perché non dovremmo essere competitivi anche qui. Ma nel midfield tutto si gioca su dettagli minimi e dipenderà anche da come andranno gli altri team. Possiamo lottare per i punti, ma nulla è scontato”.
Bortoleto spiega anche i progressi recenti della Kick Sauber: “Gli aggiornamenti di Barcellona sono stati importanti, quelli successivi ci hanno aiutato a confermare il passo avanti. Ora la macchina è più prevedibile e stabile. Io stesso ho cambiato approccio e ho capito meglio come guidarla e cosa chiedere agli ingegneri”.
Merito anche della nuova gestione sportiva. “Jonathan Wheatley è molto attento ai dettagli e segue da vicino i processi del team. Porta tanta esperienza dai tempi Red Bull. Insieme a Mattia Binotto formano un buon binomio e stanno facendo crescere il team”.
I primi punti hanno acceso l’entusiasmo in patria: “In Brasile sono tutti contenti, c’è tanto tifo per me. Ma questi primi punti sono solo l’inizio. L’obiettivo è più grande”.
E tornando alla lotta con Alonso, c’è un piccolo rimpianto strategico: “Forse ho sbagliato a superarlo prima della linea del DRS, gli ho lasciato la possibilità di ripassarmi subito. Poi con le bandiere blu non ho più avuto chance”.