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Gabriel Bortoleto arriva all’Hungaroring, sede del Gran Premio d’Ungheria 2025, con la consapevolezza di aver compiuto grandi passi avanti nel corso della sua stagione da rookie. Reduce da un weekend positivo a Spa-Francorchamps, il brasiliano della Kick Sauber punta a chiudere la prima metà di campionato con un altro risultato incoraggiante.
Uno dei temi caldi resta ancora la gestione della gara belga, condizionata dalla pioggia e dalle lunghe attese in pit lane: “C’è stata un po’ di polemica su quando si sarebbe potuta iniziare la gara, magari 20 o 30 minuti prima. Personalmente, ho corso solo poche volte sul bagnato con una Formula 1 e mi trovavo nel gruppo centrale, intorno alla P10: c’era talmente tanto spray che non si vedeva nulla. In quel momento non era sicuro correre. Detto questo, penso che si sarebbe potuto ripartire 10 o 15 minuti prima. È stata una scelta conservativa, ma a Spa è sempre meglio così: abbiamo già visto cosa può succedere se si rischia troppo”.
Ripensando all’inizio di stagione, Bortoleto riconosce quanto la situazione sia cambiata nel team: “Abbiamo cominciato in modo davvero difficile: avevamo forse la macchina peggiore dello schieramento, faticavamo sempre a uscire dal Q1 e anche in gara eravamo lontani. Poi sono arrivati degli aggiornamenti importanti e oggi siamo in grado di lottare per i punti. Non è mai facile, ma almeno ci siamo. La squadra ha fatto un lavoro straordinario, non è semplice cambiare le cose così tanto durante la stagione”.
Un passo avanti che si è visto anche in termini di costanza: “La macchina è più prevedibile. Non è ancora facile da guidare, bisogna sempre lottare con lei, ma è normale in Formula 1. Ora riusciamo a replicare i tempi sul giro con più regolarità anche in gara”. Il weekend di Spa è stato significativo per la crescita personale del brasiliano, sia in qualifica che in gara: “Ho centrato due volte la Q3, nella Sprint ho qualificato davanti ad alcune RB. Nella qualifica principale, purtroppo, non avevo più un set di gomme soft nuove e questo mi ha limitato. Con un set fresco, forse una P7 o P8 era possibile. In gara, però, la P9 era davvero il massimo che potessimo ottenere”.
Guardando al GP d’Ungheria, Bortoleto mantiene i piedi per terra: “L’anno scorso qui sono andati bene, anche se tante cose sono cambiate. Non credo sarà molto meglio di Spa, ma se saremo lì a giocarci posizioni simili, sarebbe già un ottimo risultato”. Sulla continua evoluzione tecnica della monoposto, in vista anche del nuovo regolamento del 2026: “Abbiamo portato aggiornamenti un paio di gare fa, ma non lo facciamo a ogni round. Siamo ancora concentrati sul 2025, ma è chiaro che tutte le squadre pensano già al 2026: sarà una rivoluzione regolamentare. Alcuni insegnamenti dell’attuale macchina possono comunque tornare utili per il futuro”.
Il bilancio personale della prima parte della sua stagione d’esordio è positivo: “Sono molto soddisfatto. Partivamo da una situazione difficile, ma invece di perdere fiducia, ne ho guadagnata. È facile demoralizzarsi con una macchina complicata, soprattutto all’inizio della carriera. Ma non è stato il mio caso. Ho imparato tanto, ad ogni round. Ho già segnato punti in Austria e a Spa, fatto buone qualifiche: sono contento, ma voglio sempre di più”.
Uno degli aspetti più significativi dell’impatto con la F1 rispetto alla Formula 2 riguarda la struttura e il lavoro di squadra: “In F1 ci sono tantissime persone che lavorano su ogni dettaglio. Saper collaborare con tutti e dare il 100% in ogni area è la lezione più grande”.
In chiusura, una nota più personale sullo stile di guida: “Preferisco un po’ di sovrasterzo piuttosto che sottosterzo, riesco a gestirlo meglio. Ovviamente vorresti sempre una macchina perfetta, ma è raro. Ad ogni modo, qualunque bilanciamento mi diano, io devo guidare. Siamo in F1, tutti devono sapersi adattare. Se vengo superato perché ho fatto un errore, mi infastidisco e cerco di riprendere la posizione. Ma se un pilota è semplicemente più veloce, non puoi farci molto”.
E sul momento difficile del collega rookie Andrea Kimi Antonelli, Bortoleto sceglie il rispetto: “Non voglio commentare la fiducia o le prestazioni di nessuno. Non sappiamo cosa succede dentro ogni team e ci sono sempre tanti rumor. È giusto mantenere discrezione”.