F1. Gran Premio della Cina 2024: il commento della gara di Shangai

F1. Gran Premio della Cina 2024: il commento della gara di Shangai
Pubblicità
Paolo Ciccarone
Max Verstappen vince il Gran Premio della Cina 2024, ma cosa ci insegna veramente la gara di Shangai? Ecco il commento del quinto appuntamento stagionale della Formula 1
21 aprile 2024

Una mezza idea per ravvivare il mondiale è venuta a qualcuno che ha esagerato col baijiu, una specie di grappa locale dieci volte più forte delle nostre. Ovvero, prendiamo Max Verstappen, lo mettiamo in un congelatore e poi, finita la gara, lo mandiamo sul podio a ritirare il premio e la finiamo lì, così gli altri possono giocarsi il GP. Paradossale ma non troppo, visto l’ennesima vittoria dell’olandese che stavolta si è “accontentato” di battere Lando Norris con la McLaren per una quindicina di secondi e poi il solito Perez, primo umano con l’astronave al volante, con i due della Ferrari, Leclerc e Sainz, graziato il primo dalle due safety car e dalla strategia che gli aveva fatto ritardare il primo pit stop, ma lontani ancora anni luce (che in F.1 si legge in un secondo al giro) dal vertice.

Paradosso o meno, sia nella sprint, sia nelle qualifiche, sia nel GP, contro la legge di Verstappen c’è poco da fare anche se stavolta si sperava in qualcosa di meglio. Ad esempio, il sabato era partito quarto, quindi doveva rimontare. Tempo nove giri e la pratica era conclusa. Domenica, invece, alla prima curva si è trovato a fianco Alonso, che non partiva dal centro di Shangai ma poco meno, eppure lo spagnolo aveva capito che doveva provarci all’esterno e infatti Perez lo ha beffato, Verstappen no ma ci è andato vicino. Ci penserà poi la strategia Aston Martin a relegare Alonso al settimo posto perché, non avendo più gomme dure, lo hanno mandato in pista con le morbide e lì si era capito che era finita per il podio, anche se poi è rimasto il giro più veloce e gli ultimi dieci passaggi con sorpassi a destra e a manca fino alla settima piazza.

Quindi, tornando alla sbronza iniziale di qualcuno, pensare a come disattivare il potere di Max è imperativo dei rivali. La McLaren ha piazzato Norris a 14 secondi dal vincitore, ma con due safety car e una virtual, il distacco non è reale. Lo sono invece i distacchi sul giro nel passo gara e qui si è visto come la McLaren fosse la seconda forza dopo la Red Bull e la Ferrari, invece, a un secondo. Ovvero, fosse finita regolarmente, Sainz sarebbe stato davanti a Leclerc per via della strategia, ma si sarebbe preso quasi un minuto. Alla fine è andata bene così con Leclerc quarto e lo spagnolo quinto, ma i vituperati e annunciati sviluppi non sono ancora arrivati e in pista, complice il format con gara sprint e una sola ora di prove libere, ha complicato la vita ai rossi per capire meglio in che direzione andare.

Sul resto della truppa, merita una menzione il cinese Zhou: venti anni fa era un bambino in tribuna con cappellino e bandiera Ferrari in mano. Venti anni dopo ha disputato il suo GP di casa, al volante di un motore Ferrari. Era il beniamino di un popolo e la sua commozione ha fatto breccia in tanti. Poi dimentichiamo il filotto fra Stroll, Hulkenberg e Ricciardo con tamponamento a catena dietro la safety car. Manco in autostrada a ferragosto si vedono più certe cose. Segno che per qualcuno sarebbe il caso di lasciare il posto ai giovani virgulti. Non saranno più veloci ma a parità di errore, avrebbero la scusa della mancanza di esperienza…

Pubblicità