F1. Il nuovo format Sprint funziona? Ecco come è andato il sabato del GP della Cina 2024

F1. Il nuovo format Sprint funziona? Ecco come è andato il sabato del GP della Cina 2024
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Paolo Ciccarone
Finalmente è andata in scena anche la seconda giornata del Gran Premio della Cina 2024 con la Sprint Race e le qualifiche tradizionali. Ecco cosa è accaduto nel sabato di Shangai
20 aprile 2024

Funziona o non funziona? Al solito i pareri sono discordi, quello che è certo è che la gara sprint in Cina, svoltasi al sabato mattina e la qualifica per la gara di domenica al pomeriggio, toglie risalto a una delle due. Perché se i 19 giri di sprint hanno visto la vittoria di Verstappen, che era partito quarto, davanti ad Hamilton e Perez, con i due alfieri della Ferrari Leclerc e Sainz ai ferri corti, con relative polemiche via radio, tre ore dopo è stato tutto cancellato dalla lotta per la pole position, che ha visto ancora Verstappen davanti a Perez e Alonso, poi le due McLaren di Norris e Piastri e il duo Ferrari Leclerc Sainz staccati di appena 12 millesimi. Di cosa parlare prima? Del commento e delle polemiche successive alla Sprint, in cui Alonso, per aver fatto ancora il pilota (ovvero ha lottato ruota a ruota con Sainz) si è preso una penalità e tre punti sulla patente? Del team radio inferocito di Leclerc che accusa Sainz di aver lottato troppo solo con lui (dimenticandosi di Monza quando fu lui a dare fastidio e ruotate al compagno per il podio)?

Oppure elogiare in qualifica lo sprazzo di Sainz, che prima va a muro con la Ferrari, sospendono le prove, torna ai box col musetto rotto, i meccanici lo rimettono in pista e lui fa un tempo in un solo giro a 12 millesimi da Leclerc? O ancora Alonso che, incurante delle penalità e strafottente saluta il pubblico in cinese dopo il terzo posto e per giunta a un soffio da Perez che per le mani ha una Red Bull, mica pizze e fichi? Ecco, l’idea della gara Sprint aveva già diviso (al solito) sostenitori e denigratori. Questo nuovo formato crea perplessità, perché una gara è una gara e quindi dovrebbe essere il culmine della giornata. Invece tre ore dopo non vale più niente. Anzi, si complica ancora di più la faccenda. Perché i 3 punti di penalizzazione ad Alonso non sono andati giù, così come la penalità ed è in corso un reclamo. Per fortuna le auto non hanno avuto grossi danni nella gara sprint, ma se fosse accaduto (metti anche rottura del motore) non ci sarebbe stato il tempo per rimediare e quindi si vanifica la corsa della domenica.

A distanza di oltre 20 anni si vede come il format delle qualifiche divise in tre parti (idea di Flavio Briatore) è ancora valida e regala spettacolo. Le gare sprint, invece, stanno subendo cambiamenti in corsa anno dopo anno e se in alcune occasioni sono state belle e divertenti, in altre noiose e inutili. Qui in Cina c’erano almeno gli spunti polemici, il vedere Hamilton in testa alla gara e finire secondo, salvo poi qualificarsi 18 per la corsa della domenica (in pratica penultima fila!) e non si capisce quale dei due Hamilton sia quello vero. Le botte in casa Ferrari sono solo all’inizio, perché Sainz ha qualche rospo da sputare dopo quanto subito negli anni precedenti (e Monza 2023 è solo un esempio di qualcosa che non ha ancora digerito) per cui teniamoci pronti ad altri momenti epici (nel senso di polemiche) che faranno discutere. Ma con tre ore di tempo fra sprint e qualifiche, viene tutto annacquato, così come l’informazione che viene diluita, obbligata e sputata a ritmo serrato, con sforzi per chi deve raccontare e che dopo un paio d’ore è già vecchia e da buttare. E’ questa la F.1 che piace?

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