F1. No, il doppio ritiro della McLaren nella Sprint di Austin non è colpa di Nico Hulkenberg

F1. No, il doppio ritiro della McLaren nella Sprint di Austin non è colpa di Nico Hulkenberg
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Dopo il doppio ritiro della McLaren nella Sprint del Gran Premio degli Stati Uniti 2025 di Formula 1, Andrea Stella ha puntato il dito contro Nico Hulkenberg. Ma la colpa della carambola in partenza è di Oscar Piastri
18 ottobre 2025

I detriti verde evidenziatore della Sauber C45 di Nico Hulkenberg disseminati per la pista durante la Sprint del Gran Premio degli Stati Uniti 2025 di Formula 1 raccontavano solo una parte del contatto a inizio corsa. Perché a rompersi, oltre alle speranze di un buon risultato per il tedesco, è stata l’illusione delle papaya rules. Il contatto tra Oscar Piastri e Lando Norris che ha posto fine alla gara di entrambi non è tanto la dimostrazione che il codice di condotta per cui si è optato in McLaren abbia portato a un epilogo di questo genere, quanto del fatto che non funzioni e basta.

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Il motorsport è per sua natura caotico, a volte sfilacciato. Non è possibile garantire la massima equità in una lotta mondiale, dipendente come ne è l’esito da una serie di fattori incontrollabili. L’illusione delle papaya rules si è infranta definitivamente nel momento in cui Piastri è finito largo, impattando contro l’impotente Hulkenberg, chiuso a sandwich tra lui e Alonso, e scatenando una carambola che l’ha visto colpire il compagno di squadra. È finito così ancora prima di cominciare quello che avrebbe dovuto essere un assalto al poleman Max Verstappen. E la colpa è di Piastri, checché ne dica un polemico Andrea Stella, che ha nemmeno troppo velatamente puntato il dito contro l’esperto Hulkenberg.

Le dichiarazioni di Piastri e Norris dopo la Sprint sono apparse surreali. Il primo non si è preso la responsabilità di quanto successo, sostenendo di dover rivedere il replay. Il secondo, invece, indispettito ai microfoni di Mara Sangiorgio su Sky ha spiegato la sua erronea convinzione che Piastri fosse stato colpito da un avversario e non il contrario. È un chiaro incidente di gara, correttamente non sanzionato dai commissari. Ma è un episodio che aggiunge fiele a un clima già teso dopo quanto accaduto a Singapore, con quelle non meglio specificate “ripercussioni” ai danni di Norris.

In McLaren devono ritenersi fortunati che tutto questo sia accaduto nella Sprint e non nel GP, visto che ad approfittarne è stato quello squalo di Max Verstappen. C’era qualcosa di estremamente fastidioso nel modo in cui la Red Bull RB21 del campione del mondo in carica assorbiva le asperità del circuito di Austin. Ma Verstappen ha comunque portato a casa un successo importante, dopo il brivido di quell’incrocio pericoloso con George Russell, finito lungo dopo un bloccaggio.

La Red Bull dovrà approfittare della riapertura del parco chiuso per rendere più docile la RB21, meno stabile se raffrontata alla placida W16 di Russell in quei momenti in cui i due rivali danzavano tra le curve del Circuit of the Americas. C’è tempo per farlo, prima della qualifica che nella tarda serata italiana stabilirà lo schieramento del GP di domani. Insieme a Verstappen e Russell nei primi tre c’è Carlos Sainz, che usa la sua solidità come ancora quando può approfittare di difficoltà altrui per cogliere un risultato sopra alle potenzialità di una FW45 che ad Austin è in palla.

Non è così per la Ferrari SF-25, anche se Lewis Hamilton ha mostrato qualche lampo, installandosi ai piedi del podio. Hamilton sembra più a suo agio con la monoposto dopo la pausa estiva, e questo si traduce in una sicurezza in pista che traspare dal modo in cui corre. Ma c’è poco da fare con una vettura che mostra guizzi solo nel momento in cui, nelle libere, il team lavora per individuare l’altezza da terra che non può causare un consumo eccessivo del fondo. Leclerc, dal canto suo, probabilmente paga il tempo perso nelle FP1 per la sostituzione del cambio sulla sua vettura. Dopo una buona partenza, è arrivato un errore che ha aperto la porta al compagno di squadra, rapido nell’approfittarne. Sia Hamilton che Leclerc, comunque, si sono detti fiduciosi sulle potenzialità di miglioramento con la riapertura del parco chiuso.

Domani è un altro giorno, e i successi nel GP si costruiranno sulla base di quello che vedremo oggi in qualifica. Per la McLaren, aver saltato la Sprint implica non aver raccolto dati utili per preparare meglio il bilanciamento e per verificare il passo gara. Visto il caldo e il degrado marcato apprezzabili nella Sprint, la capacità di gestire le gomme della MCL39 sarà un’arma utile per due piloti, Piastri e Norris, che nelle ultime gare sono apparsi fragili. Fa sorridere che Zak Brown abbia puntato il dito contro Hulkenberg dicendo che ha guidato come un dilettante. Perché sono i suoi due piloti ad aver commesso errori da dilettanti di recente, e non l'uomo la cui monoposto è esplosa in una miriade di detriti.

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