F1. Russell: “Carlos Sainz presidente della FIA? Sarebbe fantastico se volesse davvero candidarsi”

F1. Russell: “Carlos Sainz presidente della FIA? Sarebbe fantastico se volesse davvero candidarsi”
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George Russell, direttore della GPDA, commenta la potenziale candidatura di Carlos Sainz Senior alla presidenza della FIA
15 maggio 2025

Carlos Sainz è una persona estremamente rispettata all’interno della comunità del motorsport in generale, non solo per quanto riguarda la F1 e i rally. Sarebbe un candidato fantastico se volesse davvero ricoprire questa carica. Inizialmente sono rimasto piuttosto sorpreso, ma pensandoci bene, ha assolutamente senso”. George Russell, uno dei due direttori della GPDA, l’associazione dei piloti di Formula 1, ha risposto così a una nostra domanda in merito alla potenziale candidatura del due volte campione del mondo di rally alla presidenza della FIA.

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Non ci sarebbe un conflitto di interessi, visto che il figlio è un pilota di F1? “Assolutamente no. Il ruolo del presidente non è legato alle questioni tecniche, e in passato era molto meno visibile di quanto non lo sia ora. Abbiamo sempre saputo chi fosse il presidente della FIA ai tempi di Jean Todt, ma lavorava dietro le quinte. Non ci vedo nessun tipo di conflitto di interessi. Anzi, lo sport potrebbe beneficiare della conoscenza diretta della F1 di Carlos, e di quella di Carlos Senior sul motorsport in generale. Potrebbe essere una ricetta fantastica”.

C’è decisamente meno entusiasmo riguardo all’operato dell’attuale presidente, Mohammed Ben Sulayem. Riguardo alla marcia indietro sulla questione parolacce, Russell spiega: “Credo che queste normative non avrebbero dovuto essere implementate, tanto per cominciare. Stiamo parlando di una situazione in cui si è tornati sui propri passi perché si trattava di una scelta abbastanza ridicola. In ogni caso, non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali da qualche dirigente della FIA. È tutto leggermente sospetto”.

Perché non c’è nessun contatto diretto con la dirigenza della Federazione, se il presidente Mohammed Ben Sulayem partecipa a diverse gare? “È una bella domanda. Sembra più difficile di quanto dovrebbe esserlo. Non credo che ci troviamo a un punto di non ritorno, ma lo sforzo deve essere reciproco”. Sul fronte della lotta con la McLaren, invece, Russell non vede Miami come un punto di svolta. “Non penso che le cose siano cambiate più di tanto. A Melbourne con le intermedie la McLaren si è involata. In Cina e in Giappone faceva freddo, mentre in Bahrain siamo rimasti sorpresi. Alla fine, però, Oscar si è staccato di 15 secondi in 20 giri”.

“Lato nostro, non siamo messi male, ma sicuramente siamo meglio in qualifica che in gara, e dobbiamo trovare un equilibrio migliore in questo senso”. Il gap dalla McLaren è recuperabile? “Realisticamente parlando, per noi non è possibile limare tutto quel tempo. Ma a Barcellona entrerà in vigore la nuova direttiva tecnica per le ali flessibili, ambito nel quale la McLaren rappresenta un’eccellenza. Da Barcellona in avanti, forse, le cose potrebbero cambiare. È successo anche alla Red Bull lo scorso anno. Chiaramente sia noi che la McLaren siamo migliorati, ma la Red Bull ha fatto un salto indietro a partire dall’ottava, nona gara del 2024”.

Passando al 2026, come si bilancia lo sforzo in Mercedes tra quest’anno e il prossimo? “Stiamo lavorando duramente per il 2026, ma non siamo ancora concentrati esclusivamente su questo fronte. Altri sono quasi concentrati al 100% sul 2026, e alcuni team di centro classifica al 75%. A un certo punto, anche i top team dovranno mollare il colpo. Considerando le restrizioni aerodinamiche, dobbiamo dare il beneficio del dubbio a tutti i team, potrebbero dare vita a qualcosa di speciale per il prossimo anno. Se si pensa a quanto tempo in galleria del vento avrà a disposizione chi è arrivato ultimo lo scorso anno rispetto alla McLaren, c’è una differenza abissale. Magari il prossimo anno non sarà uno dei top team a fare la differenza. Pensate a quello che sta facendo la Williams già nel 2025. Ci sono voci che li vedono impegnati solo sul 2026. E avranno un motore Mercedes a disposizione”. E chissà che la profezia di Russell non si avveri.

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