F1, una Aston Martin nel segno di Montezemolo

F1, una Aston Martin nel segno di Montezemolo
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Paolo Ciccarone
Dietro il successo di Aston Martin si cela lo zampino di Luca di Montezemolo
13 marzo 2023

C’è dell’Italia di qualità dietro alla Aston Martin, ma andando a fondo si scopre molto di più nella gestione della squadra di F.1 e della Casa che produce le GT e andando ancora più nel dettaglio, dietro l’Aston Martin c’è la mano di Luca di Montezemolo!

Eh sì, l’ex presidente Ferrari è da sempre in ottimi rapporti con Lawrence Stroll, il quale da anni, prima come sponsor poi come parte di FDA (il figlio Lance aveva firmato il contratto come pilota ad appena 10 anni, il più giovane di sempre) ha sempre avuto un rapporto di stima e fiducia con Montezemolo, tanto che i due si sentono ancora spesso al telefono o si incontrano quando possibile, vedi estate a Capri.

In cosa consiste la mano di Montezemolo? In una serie di consigli su come gestire un team di F.1, con Stroll che ci ha investito molto e curato nei dettagli la gestione di una scuderia che non deve buttare via soldi, ma ottenere il meglio possibile, tanto da essersi sbilanciato nella dichiarazione di voler vincere il mondiale in 5 anni. L’enorme passo in avanti di quest’anno, dopo la delusione dell’anno scorso, fa capire come si badi al sodo senza perdere tempo. In questo i consigli di Montezemolo si sono rivelati efficaci; in fondo dal 1991 al 2018 presidente alla Ferrari (per non dimenticare i periodi precedenti come DS negli anni 70) gli anni di presidenza gli sono serviti per maturare l’esperienza e capire cosa serve in un team. Ma il tocco di Montezemolo si vede soprattutto nella gestione della Aston Martin per le vetture GT.

Non è un caso che Stroll abbia messo sotto contratto Amedeo Felisa, che per anni è stato AD Ferrari e artefice della rinascita del marchio dopo la grande crisi degli anni '80, ma anche l’arrivo di Roberto Fedeli, ex capo motori a Maranello e poi trasferito nell’antenna tecnologica di Modena dove ha curato i motori per Alfa Romeo e Maserati della rinascita. Oltre a questi due, l’arrivo di Marco Mattiacci, sei mesi da team principal Ferrari F.1 ma ex responsabile Nord America di Ferrari, come profondo conoscitore del mercato USA delle Supercar e conoscitore delle problematiche delle concessionarie di settore e inoltre Renato Bisignani alla comunicazione, dopo un passato al reparto marketing di Renault (assunto da Briatore!) e ufficio stampa e comunicazione alla Ferrari, anche in F.1 prima di passare alla F.E.

Se poi aggiungiamo la presenza di tecnici come Luca Furbatto, anche egli di provenienza Maranello ma con esperienze in McLaren e Sauber Alfa Romeo, si vede come Aston Martin abbia quel tocco di Montezemolo che si è concretizzato nell’arrivo di Fernando Alonso: “Il miglior pilota sulla piazza come visione di gara, gestione delle gomme e conoscenza di un team capace di trascinarlo alla vittoria”. Un altro dei consigli di Luca di Montezemolo all’amico Stroll nella sua scalata al vertice della F.1 e delle GT. Insomma, dietro a Stroll e ad Aston Martin, c’è una visione, in progetto e un organico in cui i ruoli sono ben chiari e definiti. Quello che, per esempio, adesso manca alla Ferrari alle prese con una situazione difficile. E pensare che Montezemolo si era anche offerto a Maranello per dare il suo supporto alla Rossa, ma qualcuno ha ritenuto di saperne di più e poterne fare a meno…

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