Formula 1: Renault, una nuova spy story?

Formula 1: Renault, una nuova spy story?
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Paolo Ciccarone
Il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, analizza la squalifica della Renault nel Gran Premio del Giappone
25 ottobre 2019

La notizia era nell'aria e puntualmente i commissari della FIA hanno emesso il loro verdetto. Le due Renault di Hulkenberg e Ricciardo sono state escluse dalla classifica del GP del Giappone. Questa la notizia, il resto sono considerazioni. Ovvero, proviamo a capire cosa succede in F1 e quale futuro per Renault nel circus iridato visto quanto accaduto. Una squalifica per problemi tecnici non è una ipotesi improbabile in F.1 visto che tutti lavorano al limite del regolamento. Superarlo, è un attimo. La Renault era stata già pizzicata a Singapore con un picco di potenza superiore della parte elettrica, limitata a 120 Kw, sulla macchina di Ricciardo, e anche qui ci fu squalifica.

A questo punto, se a Singapore i commissari sono stati rapidi nel decidere e vedere l'infrazione (avevano i dati della telemetria in tempo reale) per il Giappone la questione è più complessa. Infatti dal punto di vista tecnico la Renault aveva ricevuto l'OK dai commissari che avevano accettato il sistema, salvo poi scoprire, dopo il reclamo, che i commissari sportivi hanno ritenuto un aiuto alla guida vietato per regolamento. Insomma, la ripartizione della frenata in base alla posizione della vettura, determinata dal GPS, è un sistema di supporto vietato dalle norme. Fin qui tutto chiaro. Ma se è così chiaro, perché i commissari tecnici hanno avallato la soluzione consentendo a Renault di usarla in gara? Qualcosa non torna, a quanto pare. Forse siamo duri di comprendonio noi.

Di certo c'è che il reclamo di Racing Point è stato puntuale, preciso e circostanziato. Una nuova spy story? No, semplicemente un ingegnere della Renault passato alla Racing Point ha detto cosa usavano le monoposto francesi. Visto che prima di passare ad altro team bisogna aspettare almeno sei mesi (periodo detto di gardening) e visto che questo ingegnere ha lavorato a questo sistema, vuol dire che Renault lo ha usato da tempo, almeno i sei mesi in cui il nostro intrepido paladino delle regole (altrui) era a fare giardinaggio. E quindi, se in Giappone la Renault sono state squalificate, perché nelle gare precedenti sono state ammesse e ritenute legali? Semplicemente perché nessuno se ne era accorto prima.

Ovvero, se la telemetria, come nel caso di Singapore, permette di capire subito se qualcosa non funziona, quando c'è da andare a fondo coi software e sistemi vari, i solerti commissari tecnici della FIA non sono stati in grado di scoprire il sistema vietato. O meglio, lo avranno anche scoperto ma ritenuto regolare, cosa che gli altri commissari, gli sportivi, hanno detto il contrario. E quindi il dubbio è: ci sono altri team che con l'elettronica aggirano le norme? E se sì, bisogna aspettare un reclamo circostanziato affinché venga a galla? Perché diciamolo chiaro: senza lo "spione" alla Racing Point, non se ne sarebbe accorto nessuno. E quindi che succede in F.1? Ma sopratutto, non siamo di fronte a un dossier "spia" fra un team e un altro?

Nel 2007 la storia McLaren Ferrari venne a galla dopo uno scambio di mail fra due tecnici di team concorrenti. La McLaren fece reclamo alla Ferrari su un particolare, ma la rossa venne assolta. Il passaggio di informazioni, fra una squadra e l'altra, avvenne con i tecnici ancora al proprio posto e quindi cosa gravissima. In questo caso è lo stesso tecnico, col proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze, ad essere passato ad una squadra avversaria. E su questo travaso di competenze, non esiste il sospetto di spionaggio, visto che ogni membro di un team ha conoscenze ed esperienze che porta con sè da una squadra all'altra. Da qui la necessità di stare fermi sei mesi prima di iniziare un altro incarico.

Quello che emerge però è una squadra blasonata come Renault, capace di vincere mondiali a ripetizione come fornitore, ma fallimentare come formazione unica

Quello che emerge però è una squadra blasonata come Renault, capace di vincere mondiali a ripetizione come fornitore, ma fallimentare come formazione unica. Un team che spende molti soldi e che finisce dietro a team privati, come la Haas in passato o la McLaren adesso. Ed è un costruttore che dal 2021 perderà tutti i clienti. E per giunta viene squalificata in due gare sulle ultime tre disputate. Troppo, specialmente adesso, dopo la fuoriuscita di Bollorè, che amava la F.1 e la ridiscussione di tutti i progetti e i programmi futuri.

Il rischio per Renault è molto grosso, per cui questo episodio potrebbe andare oltre la semplice gara giapponese. D'altronde, altri costruttori sono stati squalificati da una gara, è successo a team motorizzati Mercedes, a quelli Honda e Ferrari (vedi Alfa Romeo in Germania per un problema al software della frizione). Da un lato i commissari FIA non guardano in faccia a nessuno, dall'altro questo episodio fa capire come ci sia sempre la possibilità di azioni al limite difficilmente controllabili. Aspettiamo la contromossa di Renault, perché in gioco c'è molto più che una semplice gara automobilistica.

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