Guanyu Zhou, l’uomo dei due mondi: strategico non solo per Alfa, ma per la stessa F1

Guanyu Zhou, l’uomo dei due mondi: strategico non solo per Alfa, ma per la stessa F1
Pubblicità
La Formula 1 nel 2022 accoglierà il primo pilota cinese della sua storia, Guanyu Zhou. Un acquisto strategico non solo per Alfa Romeo, che l'ha preferito ad Antonio Giovinazzi, ma per la stessa categoria
16 novembre 2021

Dopo settimane di speculazioni, finalmente oggi gli ultimi nodi del mercato per la stagione 2022 di Formula 1 sono venuti al pettine. Accanto a Valtteri Bottas, in Alfa Romeo, ci sarà il cinese Guanyu Zhou, il cui ingresso nel Circus, di fatto, chiude la porta della categoria ad Antonio Giovinazzi, che ha già trovato collocazione in Formula E con la Dragon/Penske Autosport. Zhou, 22 anni e attualmente secondo in Formula 2, è il prescelto dal team principal dell’Alfa Romeo, Frédéric Vasseur, che aveva ricevuto mandato dal numero uno del Biscione, Jean-Philippe Imparato, per perfezionare questa scelta.

Decisione che, a ben vedere, sembra strategica su più fronti. Prima di tutto, Alfa Romeo si porta in seno un pilota con una cospicua valigia, in un momento in cui dei fondi extra servono come l’aria per trovare sollievo da una situazione finanziaria difficile. E un pilota cinese potrebbe pure attirare degli sponsor locali, andando ad affiancare il title sponsor Orlen, azienda polacca che, peraltro, in Cina lavora e anche parecchio. Ma fornendo un posto a Zhou, l’Alfa Romeo crea anche una sinergia con Alpine, e, di conseguenza, Renault.

Guanyu, infatti, è attualmente parte del vivaio di Alpine. Sarà, però, liberato dal vincolo al momento del passaggio effettivo in Alfa Romeo. Ma aver garantito un posto in F1 a un pilota che Alpine non avrebbe potuto piazzare nel team ufficiale, visto che Esteban Ocon e Fernando Alonso sono blindati, potrebbe essere un favore che l’Alpine, o meglio Renault, potrebbe ricambiare. Se Ferrari, infatti, decidesse di terminare il rapporto di fornitura con Alfa, la scuderia di Hinwil potrebbe rivolgersi proprio a Renault per le power unit.

D’altronde, Vasseur conosce molto bene l’ambiente dell’ex Renault, oggi Alpine, visto che nel 2016 fu team principal proprio di quella scuderia. Ed ecco servita su un piatto d’argento la soluzione di un problema assai annoso, cioè trovare capitali senza scossoni nel top management della scuderia. La trattativa con Michael Andretti - come ha rivelato papà Mario a un altro Mario, Donnini, sulle pagine di Autosprint – è saltata non per un disaccordo economico tra le parti, ma perché l’attuale management non voleva lasciare il controllo della scuderia anche con una nuova proprietà. Andretti, avendo l’intenzione di prendere le redini del team, ha mollato il colpo.

Ma l’arrivo di Zhou in Alfa Romeo ha dei risvolti strategici per la stessa casa del Biscione, come ha spiegato Imparato: questa scelta è “il risultato di un obiettivo preciso e di una strategia chiara, che intende far diventare Alfa Romeo un marchio premium globale. Guanyu Zhou rappresenta un'opportunità unica per sfruttare appieno il potenziale offerto dalla piattaforma globale della Formula 1 e rappresenta un punto di accesso privilegiato in un mercato, quello cinese appunto, che ricopre un ruolo chiave nel futuro di Alfa Romeo”.

A fregarsi le mani, infine, c’è anche la stessa Formula 1, che spera, con l’arrivo del primo pilota cinese della sua storia, di andare a intercettare un potenziale bacino di utenza monstre. I vertici della categoria, in soldoni, sperano nell’effetto Verstappen. Max, negli anni, è stato capace di catalizzare l’attenzione – e il portafoglio – di un’intera nazione, disposta non solo ad accorrere in massa al GP di casa, ma pure a viaggiare per seguire il proprio beniamino, sganciando pacificamente il valsente. Questo al netto dell’effetto pay-per-view in TV: in Olanda, infatti, la F1 è visibile a pagamento su Ziggo.

Se il buon Zhou riuscisse a generare un effetto simile, avrebbe un ascendente su una popolazione ben più nutrita di quella olandese, contribuendo ad aumentare esponenzialmente il coinvolgimento di pubblico a livello mondiale. Non è un caso, dopotutto, che, nonostante il GP di Cina salti anche il prossimo anno, portando a tre i forfait causa pandemia, la gara di casa di Zhou sia stata confermata per il 2023 e oltre. Guanyu, nato in Cina ma trasferitosi in Europa da giovanissimo per inseguire il sogno della F1, farà da collante tra due mondi finora distanti, anche se ha solo un anno di contratto per convincere della sua bontà come pilota. Visto quanto è strategica la sua presenza in F1, però, a nostro avviso può dormire sonni tranquilli.

Pubblicità