Juan Manuel Correa, ritorno a Spa nel nome di Hubert

Juan Manuel Correa, ritorno a Spa nel nome di Hubert
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A 12 mesi dal terribile incidente costato la vita ad Anthoine Hubert, Juan Manuel Correa è tornato a Spa per rendergli omaggio
28 agosto 2020

Ha deciso di ritornare là dove, per colpa di una maledetta traiettoria, il percorso di Anthoine Hubert si è interrotto per sempre e dove la traiettoria della sua, di vita, ha preso una tangente incontrollabile, vertiginosa. 12 mesi dopo l’incidente che gli ha sconvolto l'esistenza, Juan Manuel Correa è tornato a Spa. Con il fisico ancora visibilmente provato da quello scontro tremendo, Correa ha trovato il coraggio di visitare il luogo in cui la sua vita è cambiata per sempre. Lo doveva proprio ad Anthoine, morto a soli 22 anni il 31 agosto dello scorso anno. 

Mentre lottava per la sopravvivenza, Juan Manuel non aveva potuto rendere omaggio al collega scomparso. Ha voluto farlo ora, chiudendo così il cerchio. Correa è stato l'altro protagonista dell'incidente costato la vita ad Hubert nel weekend di Spa di un anno fa: restò sospeso tra la vita e la morte, prima di essere dichiarato fuori pericolo. Ma con la tegola dei gravi danni alle gambe, che hanno richiesto ripetuti interventi e una difficile riabilitazione. E oggi sta affrontando una salita molto ripida, restando però decisamente ottimista: in Belgio Correa si è detto determinato a ritornare in pista nel 2021. 

Correa ha spiegato su Instagram che il suo percorso di recupero sta procedendo più velocemente del previsto, grazie alla sua «mentalità da pilota, che ti spinge a fare sempre più del necessario». «Devo ancora sottopormi a diversi interventi - ha rivelato Correa - ma il supporto di metallo attorno alla mia gamba dovrebbe essere rimosso entro la fine di quest'anno. Se così fosse, potrei forse già salire su un'auto a dicembre». Una determinazione lodevole, quella di Correa, che però non nasconde le difficoltà che ha vissuto a livello psicologico.

Non solo per la notevole limitazione della sua mobilità, dovuta all'uso della sedia a rotelle, ma anche delle fragilità legate al trauma subito. Una tragedia talmente grande da togliergli il sonno. Ma Correa ha lavorato anche su questo, riacquisendo piano piano la serenità che quella maledetta traiettoria gli aveva tolto un anno fa. E il commovente ritorno a Spa di Correa rappresenta la chiusura di un capitolo dolorosissimo, il primo passo verso una rinascita non solo professionale, ma anche personale. Un percorso da affrontare sia per sé, che in nome di Anthoine, vittima di un destino crudele, beffardo, come il motorsport purtroppo sa ancora essere.

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