Sebastian Vettel: la semplicità dell'uomo dietro alla corazza del campione

Sebastian Vettel: la semplicità dell'uomo dietro alla corazza del campione
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Paolo Ciccarone
Quattro mondiali a soli 26 anni. Vettel è un ragazzo semplice e normale che fa cose straordinarie. La persona che emerge dietro al campione attraverso pochi semplici gesti | <i>P. Ciccarone, Nuova Delhi</i>
28 ottobre 2013

Buddh CircuitQuattro mondiali in carniere ad appena 26 anni, Sebastian Vettel è l’uomo dei record. Da battere, visto che è il più giovane tetra campione del mondo della storia della F.1 e per lui il futuro potrà essere solo roseo. La Red Bull si conferma campione del mondo costruttori per la quarta volta di fila e chiude l’era dei motori aspirati con l’ennesimo successo, dall’anno prossimo si ricomincia coi motori turbo e la storia potrebbe essere diversa, si spera, visto che anche quest’anno la Ferrari è uscita sconfitta dal confronto.

La riconoscenza del campione

L’unico momento di debolezza del robot Vettel si è visto dopo il traguardo, quando ha cominciato a fare testacoda in serie, mandando nuvole di fumo di gomme bruciate sulla tribuna centrale. E poi, sceso dalla monoposto, Vettel si è inginocchiato davanti alla sua macchina: segno del tributo doveroso alla Red Bull che gli ha permesso di conquistare questo traguardo. Nella corazza del robot, quello privo di spunti, quello anonimo e piatto, senza punti di forza che pare uno normale che va in banca a lavorare alla scrivania, invece che a buttarsi in pista a 300 orari, pare essersi formata una piccola crepa che una volta tanto lo hanno fatto apprezzare anche da chi, come i tifosi a Monza, lo hanno fischiato senza vergognarsi di contestare un campione vero.

«Vettel ha raggiunto Senna nella forza e nella capacità di imporsi – ha detto Felipe Massa, quarto con la Ferrari – ha dimostrato di avere i numeri del campionissimo, non conta se Senna aveva tre mondiali vinti o Schumacher ne abbia sette, quello che ha fatto Sebastian è entrato nella storia della F.1 e merita rispetto”. Stesso parere anche da Alonso, undicesimo e fuori dalla zona punti: “Uno così ha meritato, ha meritato la Red Bull perché sono stati più bravi di tutti noi, il mondiale lo vinci se sei perfetto e loro lo sono stati!».

vettel campione del mondo 2014
Nel suo festeggiamento la corazza del robot campione si è scalfita mostrando l'anima umana di Vettel. Un ragazzo semplice che fa cose straordinarie

Special thanks

E Vettel, cosa ha detto dopo aver raggiunto questo traguardo? «Vorrei ringraziare il pubblico. L'accoglienza in India è incredibile ed è un peccato che non torneremo più qui il prossimo anno. Ho pensato molto a cosa dire in questo momento, ma non mi viene. E' stata una stagione fenomenale, lo spirito nel team è incredibile, quando salgo in macchina cerco di dare il massimo che ho per tutti i ragazzi che lavorano e credono

in me. Non ci avevo pensato di fare un arrivo così. Ho voluto andare in mezzo alla gente, ho sentito che era la cosa giusta in quel momento».

E poi un pensiero per la squadra«Tutte le persone che lavorano dietro di noi sono state fondamentali, c'è forse stata l'idea che avessimo tutto in mano nelle ultime gare ma in realtà eravamo tirati. Sono stato molto dispiaciuto delle critiche nelle ultime gare ma non avevamo fatto nulla di sbagliato. Raggiungere 4 titoli è incredibile perché solo pochi piloti sono arrivati a tanto. Sono travolto dalle emozioni, non so cosa dire. Quando ero piccolo la F1 era davvero lontana e correre con questi piloti era per me un sogno. Ho fatto un cammino lungo, difficile e riuscire a battere tutti oggi andando a caccia di statistiche è una cosa incredibile. Sono

ancora giovane e riuscire a raggiungere tutto questo in così pochi anni è incredibile».

Ecco, il difetto di Vettel è quello di essere un ragazzo normale che fa cose eccezionali e per una volta che si è lasciato andare, divertendo milioni di fans, coi testacoda sul traguardo, la federazione lo ha multato: reprimenda per lui e 25 mila euro per la squadra. Ma questa è un’altra storia.

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