8 marzo: donne e automobili. Forse non tutti sanno che...

8 marzo: donne e automobili. Forse non tutti sanno che...
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Daniele Pizzo
Pilotesse, inventrici, scrittrici e detentrici di record. La storia dell'automobile non è stata scritta solo dagli uomini, ma anche da molte donne che hanno lasciato il segno
8 marzo 2019

Si è portati a pensare che la meccanica e il mondo dell'automobile in particolare sia da sempre un affare da uomini. Invece, sono state tante le signore, ed in tempi non sospetti, che ne hanno segnato la storia e non solo in tempi recenti, in cui ormai non fa più notizia che a guidare un'azienda o una vettura da Formula 1 sia una donna.

Partiamo dall'inizio, cioè da colui che inventò l'automobile, ovvero Karl Benz. La sua invenzione che ha cambiato il modo dell'umanità di spostarsi, divenne famosa solo dopo che la sua consorte, Bertha Benz, decise di effettuare il primo viaggio in auto della storia sulla Benz Patent Motorwagen, la prima automobile di sempre.

Bertha all'insaputa del marito carica a bordo i primogeniti Eugen e Richard su uno dei tre prototipi e percorre 104 km da Mannheim a Pforzheim per andare a trovare la madre. Era l'agosto del 1888. Pochi mesi dopo Karl Benz trova il primo cliente. Nasce così anche il mercato dell'automobile che diventerà una colonna portante dell'economia mondiale. E tutto grazie alla signora Benz.

Si dice che fu Bertha Benz a suggerire al merito le migliorie da apportare al mezzo di sua invenzione di ritorno dal primo “test drive” della storia. Ma anche altre signore hanno dato il loro contributo allo sviluppo tecnico della mobilità su quattro ruote.

Bertha Benz
Bertha Benz

Le strade dell'800 non erano molto sicure: lo sapeva bene June McCarroll (1867-1954), alla quale si deve l'invenzione della linea di mezzeria. La signora McCarroll era un medico che un giorno del 1917 al volante della sua Ford Model T stava recandosi verso il suo studio a Indio, in California, quando fu buttata fuori strada da un camion che invase la sua corsia. Ebbe l'intuizione di dividere la strada con una linea bianca che, secondo la pioniera, avrebbe potuto evitare pericolosi sconfinamenti. Avanzò la sua proposta alle autorità locali che la fecero cadere nel vuoto, ma dipinse lei stessa una linea su una strada e insieme a un'associazione di donne promosse una campagna per estendere questa iniziativa. Fu finalmente presa sul serio nel 1924 e la linea di demarcazione apparve sulle strade della California, per poi dividere praticamente tutte le strade del mondo.

Florence Lawrance
Florence Lawrance

Pare che fra i primi automobilisti a rendersi conto di quanto fosse utile avvertire gli altri che si stesse rallentando o voltando sia stata Florence Lawrence (1886-1938). La signora Lawrence era un'attrice americana molto famosa: è indicata come “la prima star di Hollywood”, colei che diede inizio al cosiddetto “star system”. E come quasi tutte le star del cinema aveva una passione per le auto, che pare riparasse personalmente. Si dice che su una di queste installò al posteriore un cartello che avvertisse chi precedeva della frenata, mentre su una moto applicò dei bracci azionati da un bottone che indicavano la direzione di svolta. Erano i primi esempi di luci di stop e indicatori di direzione, che poi furono però brevettati da altri.

Mary Anderson (1866-1953) è invece l'inventrice del tergicristallo. Allevatrice di bestiame dell'Alabama, fu ispirata durante una visita a New York mentre a bordo di un tram osservava le difficoltà del conducente a rimuovere la neve dal parabrezza. Tornata a casa mise a punto un sistema che prevedeva una stecca di gomma azionata da una leva. Riuscì a brevettare il dispositivo, ma non a venderlo. Scaduto il termine, fu Cadillac nel 1922 ad installarlo per la prima volta su un'auto di serie.

Michéle Mouton, Christine Dacremont e Marianne Hoepfner
Michéle Mouton, Christine Dacremont e Marianne Hoepfner

Lo specchietto retrovisore: chi se non una donna poteva inventarlo? La pater... pardon... maternità dello specchietto si deve infatti a Dorothy Levitt (1882-1922). Giornalista e scrittrice, grande appassionata di automobili nonché pilota (la prima , scrisse un saggio dal titolo The Woman and the Car: A Chatty Little Handbook for all Women who Motor or Who Want to Motor dedicato proprio alle donne che volevano avvicinarsi al mondo dei motori. Nel suo libro raccomandava alle donne guidatrici di portare con sé uno specchio per sbirciare di tanto in tanto cosa accadeva dietro. Fu la prima applicazione dello specchio su un'automobile.

Nelle corse poi sono state tantissime le donne che si sono distinte per la loro abilità al volante. La più titolata è stata Michèle Mouton, mentre in Formula 1 ricordiamo Maria Teresa De Filippis, Lella Lombardi e Giovanna Amati, tanto per citare le donne italiane che hanno fatto più clamore.

Anche la 24h di Le Mans ha avuto le sue eroine: il miglior risultato di sempre di un equipaggio femminile è quello di Odette Siko e Marguerite Mareuse. A loro appartiene il record per il miglior piazzamento di una squadra femminile: settimo posto su una Bugatti Tipo 40 dopo 2164,7 km alla media di 90,21 km/h con partenza dalla quarta posizione.

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