Addio al Tokyo Drift giapponese: il governo cambia le regole del gioco

Addio al Tokyo Drift giapponese: il governo cambia le regole del gioco
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Il governo giapponese sta prendendo in considerazione la classificazione degli incidenti legati al drift illegale come guida pericolosa, una categoria che comporta delle sanzioni molto più severe
11 dicembre 2025

Il Giappone potrebbe così porre fine a una delle pratiche più iconiche della sua cultura automobilistica: il drifting su strade aperte al pubblico. Dopo anni di incidenti, il governo sta studiando una nuova legge che riclassificherebbe il drifting come guida pericolosa invece che come una semplice negligenza, con pene molto più dure per chi viene sorpreso a derapare su strade pubbliche.

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Che cos’è il drift e perché è diventato un fenomeno mondiale

Il drifting è una tecnica di guida sportiva in cui il pilota manda volontariamente l’auto in sovrasterzo, mantenendo il controllo mentre il veicolo scivola lateralmente lungo una curva. È una manovra che richiede precisione, abilità e grande sensibilità su gas e controsterzo. Nata sulle strade di montagna giapponesi negli anni ’80, questa disciplina è poi esplosa a livello globale grazie a piloti come Keiichi Tsuchiya, il “Drift King”.

L’esempio che tutti ci aspettiamo è il film Fast and Furious: Tokyo Drift, che ha trasformato il drifting in un fenomeno internazionale e ha contribuito a esportare l’immaginario delle strade giapponesi, delle derapate notturne e delle auto sportive preparate in tutto il mondo. Oggi il drifting è una disciplina, con campionati come il D1GP e l’FD USA, ma continua a esercitare un fascino particolare anche per chi lo ha conosciuto proprio attraverso il cinema.

Nissan 350Z del film Fast and Fourius: Tokyo Drift
Mazda RX-7

Perché il Giappone cambia le regole su drifting

La cultura del drifting in Giappone ha radici profonde e viene spesso associata a celebrazioni popolari, eventi underground e, più recentemente, alla fama internazionale grazie al film come The Fast and the Furious: Tokyo Drift.

Tuttavia, il governo sostiene che l’attuale quadro normativo non sia adeguato a gestire i casi in cui le derapate su strade pubbliche causano incidenti gravi o rischi per la sicurezza, poiché tali episodi finiscono spesso sotto l’accusa di negligenza con pene relativamente lievi. La nuova proposta di legge mira a colmare questo vuoto legale e a rafforzare le sensazioni per scoraggiare comportamenti estremi sulla pubblica via.

Cosa cambierebbe con la nuova legge

Secondo fonti ufficiali (Kuruma News), il Ministero della Giustizia del Giappone sta valutando di inserire il drifting tra i reati di guida pericolosa nel codice della strada. Attualmente, quando un incidente da drifting avviene su strada pubblica, viene quasi sempre trattato come negligenza, con pene minori.

Con la riforma, la derapata deliberata su strade aperte potrebbe portare a:

  • Fino a 20 anni di carcere se l’incidente casua un decesso
  • Fino a 15 anni di carcere se ci sono lesioni gravi
  • Aumento della multa e della sanzione amministrativa

Questa modifica renderebbe le pene comparabili a quelle di altri Paesi che già considerano il drifting illegale come parte della giustizia spericolata. La proposta include anche una chiara distinzione per escludere situazioni non volute, come lo slittamento accidentale in condizioni di neve o manovre controllate in circuiti chiusi.

Impatto sulla cultrua automobilistica e sulla sicurezza stradale

Il Giappone è spesso visto come la patria del drifting, non solo per la diffusione di auto iconiche come Nissan 350Z, Mazda RX-7 e Toyota AE86, ma anche per eventi e competizioni come il D1 Grand Prix, che ha elevato il drifting a una disciplina sportiva con regole e circuiti dedicati. La stretta del governo riflette una crescente attenzione alla sicurezza stradale: negli anni, episodi di drifting su strada aperta si sono più volte tradotti in incidenti con feriti gravi, spingendo autorità e forze dell’ordine a intervenire con maggiore rigore.

Secondo commentatori del settore appassionati, questa mossa potrebbe spingere gli amanti delle derapate a trasferire le loro abilità nei circuiti ufficiali e in eventi regolamentati, dove il rischio per terzi è minimo e la cultura del drift più continua in un ambiente controllato.

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