Auto elettrica? Piccola è meglio

Auto elettrica? Piccola è meglio
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Daniele Pizzo
Una Model S ha un impatto ambientale maggiore di un'utilitaria tradizionale, perché secondo il MIT le dimensioni contano più del tipo di motore
12 dicembre 2017

Quando un costruttore parla di inquinanti, si riferisce a quelli generati dall'uso dell'automobile. Più raramente si hanno dati certi riguardo all'impatto ambientale complessivo che comporta la produzione di un'automobile. Ci ha pensato il Trancik Lab del Massachussets Institute of Technology, che ha messo nero su bianco alcuni dati interessanti dai quali emerge come le dimensioni possono influenzare pesantemente la sostenibilità di una vettura. 

Piccola è meglio

Se ci si limitasse a misurare le emissioni allo scarico, un'auto elettrica vincerebbe a mani basse contro qualsiasi altra vettura con motore a combustione interna. Se invece si analizza il processo produttivo, si scopre che una Tesla Model S ha emissioni equivalenti in CO2 pari a 12.204 kg, superiori addirittura a quelli di una BMW Serie 7 750i (8.190) e di una Mitsubishi Mirage, la Space Star europea (4.752), modelli usati come riferimento nello studio del MIT che ne ha analizzati ben 125 diversi.

Non solo: un'auto di piccola cilindrata con motore endotermico ha emissioni totali nel suo ciclo di vita e per ogni chilometro percorso minori di una elettrica di grandi dimensioni. Anche in questo caso la Mirage batte la Model S, mentre la BMW Serie 7 è, come sembra ovvio, la più inquinante delle tre. Questo perché per produrre un'auto grande e pesante, anche a parità di tecnologia del motore, c'è bisogno di più energia rispetto a un'auto piccola e leggera. 

Infografica: Financial Times
Infografica: Financial Times

Industria vs politica

Tutto ciò, però, non è tenuto in considerazione dai Governi, critica il MIT. Recentemente l'Unione Europea ha varato un nuovo regolamento che obbligherà i costruttori a tagliare entro il 2030 le emissioni di CO2 del 30% rispetto alle attuali. La risposta dell'industria sarà quella di introdurre massicciamente modelli elettrici di qualsiasi categoria al solo fine rispettare le norme.

«Siamo passati da un'era di neutralità tecnologica all'ordine di produrre vetture elettriche. Quindi, se fra 20 o 30 anni ci saranno problemi di salute o sicurezza la responsabilità sarà dei Governi», ha avvertito infatti l'ad di PSA Carlos Tavares allo scorso Salone di Francoforte.

Il paradosso è che i costruttori sono costretti a produrre auto elettriche di grandi dimensioni: per avere un'autonomia sufficiente a rispondere alle esigenze del mercato ci vuole una batteria grande, almeno per il momento, ma per installare una batteria grande ci vuole anche un'auto grande, con tutte le implicazioni messe in risalto dal MIT. 

Alla luce dello studio, dunque, non è detto che le auto elettriche riusciranno a limitare signficativamente le emissioni, almeno finché non sarà tecnologicamente possibile e remunerativo costruire e vendere su larga scala city car a emissioni locali zero.

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