Autovelox, la Cassazione cavilla sui ricorsi, serve anche la denuncia per "falso in atto pubblico"

Autovelox, la Cassazione cavilla sui ricorsi, serve anche la denuncia per "falso in atto pubblico"
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Una nuova sentenza della Cassazione complica la vita agli automobilisti che vogliono contestare le multe da autovelox.
27 giugno 2025

La Cassazione ha aggiunto un nuovo ostacolo ai ricorsi contro le multe da autovelox. Anche se resta valido il principio che i dispositivi solo approvati e non omologati rendono nulle le sanzioni, se nel verbale viene erroneamente dichiarata l’omologazione, non basta più il ricorso tradizionale. Serve presentare una querela di falso in atto pubblico, perché il verbale è considerato atto pubblico e fa piena fede fino a querela.

Perché è un problema per gli automobilisti

Secondo la Corte, anche una falsa dichiarazione di omologazione va impugnata con querela di falso, altrimenti il verbale è valido. Questo comporta:

  • Costi molto più alti, per avvocati e perizie.
  • Tempi lunghi, perché la querela segue un altro procedimento.
  • Più rischi economici, anche se la multa è di poche decine di euro .
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Le conseguenze pratiche

Ci sono alcune conseguenze che potrebbero non giovare agli automobilisti:

  • Per i cittadini: i ricorsi diventano più complicati e onerosi.
  • Per le forze dell’ordine: dichiarare l’omologazione potrebbe “blindare” il verbale, ma espone al rischio penale in caso di falsità.
  • Per le associazioni: il Codacons valuta azioni legali per danno erariale contro lo Stato, accusato di non aver mai emanato il decreto tecnico sugli autovelox .

Una normativa incompleta

La Cassazione ha ribadito con la sentenza 10505/2024 che serve omologazione, non solo approvazione. Ma il decreto tecnico del MIT, necessario per omologare gli autovelox, non è mai stato pubblicato. Un vuoto normativo che genera confusione e contenziosi.

Cosa fare in caso di multa?

  1. Controlla il verbale: se non si parla di omologazione, puoi fare ricorso normalmente.
  2. Se c’è scritto “omologato”, valuta con un avvocato se procedere anche con querela di falso.
  3. Fai attenzione ai costi: potresti spendere più della multa stessa.

L’ordinanza 13997/2025 non cambia la regola fondamentale: senza omologazione, la multa non vale. Ma se il verbale dichiara il contrario, per contestarlo oggi serve la querela di falso. Una barriera in più, che rischia di scoraggiare anche chi ha ragione.

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