Bentley fa marcia indietro: elettrico rinviato al 2035, i clienti facoltosi preferiscono la benzina

Bentley fa marcia indietro: elettrico rinviato al 2035, i clienti facoltosi preferiscono la benzina
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La Casa britannica del lusso ammette il flop: "La domanda di auto elettriche premium non è abbastanza forte"
24 settembre 2025

Il lusso britannico batte in ritirata. Bentley, gioiello della corona del Gruppo Volkswagen, ha ufficialmente fatto un passo indietro sulla sua ambiziosa strategia di elettrificazione totale, spostando l'obiettivo di diventare 100% elettrica dal 2030 al 2035. Una mossa che segue le orme di sorelle illustri come Porsche e Lamborghini, confermando che nel mondo delle auto di lusso l'elettrico fa ancora fatica a conquistare i cuori (e i portafogli) della clientela più esigente. Il progetto "Beyond100", lanciato con grande fanfara qualche anno fa, si è scontrato con la dura realtà del mercato: i clienti benestanti sembrano non voler rinunciare al rombo dei motori a combustione.

Frank-Steffen Walliser, CEO di Bentley, non ha usato giri di parole per spiegare il dietrofront: "C'è una caduta nella domanda di auto elettriche di lusso, e la domanda dei clienti non è ancora abbastanza forte da supportare una strategia totalmente elettrica". Una confessione di realismo che suona quasi come un mea culpa per aver sopravvalutato l'appetito del mercato premium per l'innovazione sostenibile. La Casa di Crewe promette comunque di lanciare un modello ibrido plug-in o completamente elettrico ogni anno a partire dal 2026, iniziando paradossalmente con un'auto urbana a zero emissioni - una prima assoluta per un brand abituato ai boulevard più che ai centri storici.

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Il lusso che non rinuncia al V8: quando la tradizione batte l'innovazione

I modelli di punta Bentayga, Continental GT e Flying Spur continueranno a offrire i loro iconici motori a combustione molto più a lungo del previsto, una decisione che farà felici i puristi ma che rappresenta una sconfitta strategica per chi aveva scommesso sulla rivoluzione verde del lusso. Il CEO ha spiegato che la dipendenza dalle piattaforme condivise con Porsche e Audi ha influenzato pesantemente le decisioni: "Le tre marche condividono piattaforme, trasmissioni e altri componenti chiave. Le decisioni e gli investimenti di Stoccarda e Ingolstadt hanno avuto conseguenze dirette su di noi".

Una giustificazione che nasconde una verità scomoda: nel segmento del lusso, dove il prezzo non è il primo criterio di scelta, l'elettrico non riesce ancora a convincere. Mentre Volkswagen, CUPRA e Škoda registrano crescite considerevoli nell'elettrico per il cliente medio, le sorelle premium del gruppo scoprono che i loro acquirenti preferiscono ancora il fascino intramontabile dei motori tradizionali. Il mercato del lusso, ammette Walliser, "è molto diverso oggi da quando abbiamo annunciato la strategia Beyond100", un eufemismo elegante per dire che avevano fatto male i conti.

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