Carburanti, taglio accise fino al 5 ottobre... e dopo che succede?

Carburanti, taglio accise fino al 5 ottobre... e dopo che succede?
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Nuova dilazione della misura per il contenimento dei prezzi erogati alla pompa: ma potrebbe non bastare
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
31 agosto 2022

Ennesima proroga per il taglio delle accise sui carburanti: Daniele Franco, Ministro di Economia e Finanze ed il suo omogolo alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 5 ottobre le misure in vigore per ridurre il prezzo finale di benzina, gasolio, metano e GPL, con un taglio di 30 centesimi al litro.

Ma è l'unica buona notizia per gli automobilisti, visto che la tendenza al rialzo dei prezzi dei carburanti sembra inarrestabile, con aggravio particolare per il diesel: nell'ultima settimana di agosto, secondo i dati ufficiali forniti dal Mite (Ministero della Transizione ecologica) il gasolio per automazione è tornato sopra quota 1,80 euro (+3,69% sulla settimana precedente) mentre la benzina ha avuto solo un ritocco, attestandosi a 1,76 euro (+0,70%).

Secondo alcuni calcoli, il gasolio in un anno è salito di prezzo di oltre il 20%, con aggravio di almeno 15 euro per ogni pieno effettuato; da inizio 2022, per il diesel siamo a +14,1%, e per la benzina a +2,4%.

Davanti a questo scenario, il Governo Draghi è nuovamente intervenuto, prorogando la misura per ulteriori due settimane; una dilazione resa possibile grazie alle risorse derivate dall'extragettito IVA di luglio, che di fatto finanzia la misura.

Si tratta però di provvedimenti-tampone rispetto ad una situazione determinata chiaramente da manovre speculative, per contrastare le quali da più parti si inizia a chiedere che la misura diventi strutturale, di lunga durata, addirittura definitiva.

Il problema, a questo punto, è chiaramente tutto politico: Draghi assicura l'ordinaria amministrazione, ma è chiaro che la patata bollente sarà tutta in carico al nuovo esecutivo che uscirà dalle urne del 25 settembre.

Dopo tale data, sarà una corsa contro il tempo per fronteggiare non solo l'emergenza carburanti, ma anche quella legata al rincaro dell'energia, dei costi del gas e dell'impetuoso rialzo dei prezzi al dettaglio dei beni di prima necessità.

Saranno scogli ardui da superare, qualsiasi siano le ricette economiche proposte ed il colore della bandiera innalzata sul pennone del bastimento Italia: c'è da doppiare non uno, ma una serie di Capo Horn, schivando ed evitando tempeste ed uragani, turbative economiche e condizioni di fragilità sociale.

Speriamo che il timoniere abbia polso fermo e mano sicura, perché c'è mi ballo il destino di un'intera nazione. 
 

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