Cosa significa realmente la firma sui motori "fatti a mano"? Scopriamolo

Cosa significa realmente la firma sui motori "fatti a mano"? Scopriamolo
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No, non sono realmente fatti completamente a mano. Eppure i motori "firmati" hanno un legame molto superiore con l'operaio addetto, rispetto ai normali prodotti in catena di montaggio
6 ottobre 2022

Motori fatti a mano. Una sinfonia da quartetto d'archi per gli appassionati di auto, specie quando si parla di propulsori ad alta cilindrata su cui svetta fieramente la firma dello specialista addetto a quel singolo motore in particolare.

Eppure non si tratta realmente di un motore fatto a mano al 100%: rispetto a 50 anni fa in cui si andava di stampi e fonderie con procedimenti manuali, le componenti moderne devono avere una precisione così millimetrica da esser necessariamente affidate all'automazione.

La differenza vera fra i motori "standard" e quelli fatti a mano dunque sta nel processo di assemblaggio: l'addetto a ciascun motore segue il suo montaggio dall'inizio alla fine, senza perderlo di vista e controllando che tutti i passaggi siano effettuati correttamente. Ecco perché poi trova posto la sua firma sul blocco.

Pochi sopravvissuti

Naturalmente la storia dei motori a scoppio inizia con motori totalmente fatti a mano, dalla trasformazione delle materie prime in componenti, fino all'assemblaggio. Ben presto però la catena di montaggio evolse fino all'utilizzo di robot per creazione e assemblaggio delle varie parti, tecnologie giunte fino ai giorni nostri. E infatti ora è molto raro trovare motori anche solo in parte "hand-made".

La più nota fra queste è sicuramente AMG, divisione sportiva di Mercedes-Benz, che da moltissimi anni mostra firme su ciascun motore montato sulle sue sportive ("One man, one engine").

Mercedes-Benz C63 AMG "Edition 507" (2013)
Mercedes-Benz C63 AMG "Edition 507" (2013)

E questo vale sia per il celeberrimo 6.2L V8 che equipaggiava vetture come la C63 AMG, sia per il più moderno 4.0L V8 Biturbo costruito ad Affalterbach, ma anche i propulsori impegnati nel Campionato Tedesco Turismo (DTM) e nella Formula 1.

Anche qui, e soprattutto quando si parla delle regole ferree della Formula 1, i motori sono prodotti in via robotizzata ma assemblati a mano, uno ad uno, ciascuno da un singolo addetto che segue tutto il processo. Una via di mezzo tra la precisione lavorativa dei robot, e l'adattivo controllo dell'occhio umano. Ecco perché c'è sempre una firma ben esposta su questi motori AMG.

Chevrolet Corvette Z06 (C8)
Chevrolet Corvette Z06 (C8)

La Corvette fa parte della lista

Alla breve lista di marchi che ancora propongono la produzione "a mano" dei propri motori oggi si aggiunge anche Chevrolet, con la nuova Corvette Z06. Non solo, perché esiste anche un programma che offre ai clienti di entrare in fabbrica e contribuire all'assemblaggio del motore che andrà ad equipaggiare la propria auto.

Il programma, chiamato "Build Your Own Engine", era già presente in passato e tornerà nel secondo trimestre del 2023. Il propulsore in questione è l'LT6, dunque proprio quello che equipaggia la più potente Z06.

In precedenza il programma Build Your Own Engine permetteva agli acquirenti di scendere in catena di montaggio per aiutare gli addetti, mentre per il 2023 lo stabilimento di Bowling Green (Kentucky, USA) ha progettato un'area specifica dell'impianto in cui i partecipanti potranno aiutare ad assemblare il proprio motore insieme ai professionisti, ma senza dover scendere in linea.

In ogni caso, il 5.5L V8 da 670 CV e 623 Nm di coppia della Corvette Z06 rimane uno dei pochi motori ancora oggi assemblati a mano da un singolo operaio.

Ford Mustang Shelby GT500 (2021)
Ford Mustang Shelby GT500 (2021)

Muscoli americani hand-made

Un'altra protagonista della lista è anche una fra le macchine più famose di sempre, soprattutto se si parla di auto americane nello specifico: la Ford Mustang Shelby GT500, variante più sportiva ed estrema della Mustang che porta lo storico nome del pilota Carroll Shelby. Nata nel 1967 e arrivata fino ai giorni nostri, la "Pony Car" è divenuta una celebrità Oltreoceano per le sue alte prestazioni - soprattutto nella variante con il Cobra sulla calandra - a prezzi relativamente accessibili, mentre in Europa e nel resto del mondo tutti la conoscono come emblema dell'auto Americana sin dal boom economico degli Anni '60.

Il suo motore 5.2 V8 sovralimentato è rigorosamente fatto a mano: mostra una targhetta dimostrativa proprio sulla parte superiore del compressore volumetrico, con su scritto il nome dell'operaio addetto a quel particolare motore e la scritta "Fabbricato a mano con orgoglio" (Hand-built with pride).

Questa belva a otto cilindri è in grado di erogare 760 CV e 874 Nm di coppia massima, numeri tali da rendere necessario un abbinamento esclusivamente al cambio automatico Tremec a 7 rapporti, con palette al volante e cambiate in 80 millisecondi. Naturalmente, tutta questa potenza è trasferita alle sole ruote posteriori.

Nissan GT-R Nismo (2021)
Nissan GT-R Nismo (2021)

Una leggenda moderna del JDM

Non poteva mancare una fra le regine delle vetture con motori fatti a mano. Sì, perché la Nissan GT-R (R35) aveva segnato nel 2008 il ritorno di una leggenda e di una sigla leggendaria, con tanto di nomenclatura interna ripresa dalla Skyline (R34). Si trattava di una super-coupé a quattro posti comodi, con un motore ultra-performante e un Launch Control così efficiente da diventare virale sul web. Il tutto, al momento del lancio, per un prezzo intorno agli 80.000 euro. Una cifra decisamente interessante, per un'auto così studiata in termini di software e con 480 CV sotto il cofano.

Ed è proprio ciò che si trova sotto il cofano a renderla parte di questa ristretta lista di vetture: un 3.8L V6 Biturbo capace di erogare, al lancio nel 2008, 480 CV di potenza. Oggi, con l'ultima versione Nismo, si arriva a quota 600 CV.

Peculiarità di questo blocco motore interamente assemblato a mano è l'attenzione riservatagli dai progettisti per i dettagli: Il monoblocco e le testate sono realizzate in alluminio, il rivestimento dei cilindri è al plasma, la distribuzione è a 4 valvole per cilindro azionate da doppio albero a camme per bancata, è sovralimentato da due turbocompressori IHI ed è in grado di erogare la coppia massima in maniera sostanzialmente costante tra i 3.200 e i 5.200 giri/min.

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