Dazi inutili: boom delle auto cinesi in Europa, +600% nel Regno Unito

Dazi inutili: boom delle auto cinesi in Europa, +600% nel Regno Unito
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Nonostante i dazi imposti da Bruxelles, le auto elettriche cinesi stanno conquistando l’Europa: nel Regno Unito la loro quota ha già superato il 10%, con marchi come BYD e MG in forte crescita grazie a prezzi competitivi, strategie aggressive e nuovi stabilimenti sul suolo europeo. Ecco com'è possibile
14 settembre 2025

Altro che barriere, dazi, e grandi muraglie. L'Europa, o almeno una parte di essa, sta accogliendo con immenso piacere l'espansione delle case automobilistiche cinesi. È vero, Bruxelles ha imposto tariffe aggiuntive sui veicoli elettrici Made in China, ma diversi Paesi della regione non facenti parte dell'Unione Europea, o quelli in rotta di collisione con la stessa Ue, si sono trasformati in mercati dorati per i player del Dragone. Il caso più emblematico coincide con il Regno Unito. Diamo un'occhiata a un paio di dati: a maggio 2025, i colossi di Pechino detenevano una quota del 9.4% del mercato Uk per le nuove auto; un mese più tardi la fetta di torta era già arrivata al 10%. Nel primo trimestre dell'anno corrente, per esempio, BYD ha venduto a Londra e dintorni ben 9,271 veicoli, superando le vendite totali del 2024 (8,787).  L'aumento su base annua è stato pazzesco, oltre il 600% in certi periodi. Simile il caso di MG, controllata da SAIC, uno dei marchi cinesi più consolidati nel Regno Unito: oltre 81mila con l'obiettivo ufficioso di sfondare il tetto delle 100mila unità.

Vendite in aumento

La domanda è una: per quale motivo le vendite di auto cinesi in Regno Unito sono aumentate a dismisura? Ci sono vari motivi. Il primo chiama in causa il loro prezzo competitivo, seguito dall'accelerazione nella transizione elettrica di Londra e da un'offerta sempre più ampia di modelli Made in China tecnologicamente avanzati. Per intenderci, brand come MG, BYD e ora anche Chery e GWM hanno saputo colmare il vuoto lasciato da marchi europei, più lenti o costosi nel segmento delle auto elettriche accessibili. Le case cinesi offrono veicoli ben equipaggiati, con autonomia adeguata e design moderni, a prezzi spesso inferiori del 20–30% rispetto ai concorrenti occidentali. Non solo: l'apertura di showroom dedicati e strategie di marketing aggressive dei colossi d'oltre Muraglia hanno reso questi marchi sempre più familiari al consumatore britannico. A ritmi diversi, il fenomeno si sta verificando anche nel resto del continente. Nel 2024 i marchi cinesi hanno raggiunto una quota di mercato Ev europea tra l'8% e il 9%, con alcuni mesi in cui hanno superato il 10%. MG è il leader tra i brand cinesi in Europa, seguita da BYD, che sta espandendo rapidamente la sua rete di vendita in mercati come Germania, Francia, Spagna, Italia e Paesi Bassi.

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Evans Halshaw concessionaria BYD di Birmingham
Evans Halshaw concessionaria BYD di Birmingham

Un flusso che non si ferma

Nonostante l'introduzione dei dazi Ue la crescita delle auto elettriche cinesi non accenna a rallentare. Diverse strategie, come la prossima apertura di stabilimenti produttivi in Europa (ad esempio da parte di BYD in Ungheria), permetteranno di aggirare le tariffe e di consolidare ulteriormente la presenza cinese sul mercato continentale. A proposito di BYD, come ha spiegato Michael Dunne, il colosso di Shenzhen prevede di aprire 300 concessionari in Germania entro la fine del 2026, rispetto ai 24 dell'anno scorso, e inizierà a costruire il Dolphin Surf in Ungheria nel quarto trimestre del 2024. Da segnalare, inoltre, la presenza di stabilimenti di batterie CATL – e quindi cinesi – in Europa: Germania (aperta nel 2022), Ungheria (2026), Spagna (2027). E ancora: XPeng è presente in 10 mercati europei e 43 in tutto il mondo; quest'anno aprirà il primo centro di ricerca e sviluppo dell'Ue in Germania. Le case automobilistiche cinesi, nel loro complesso, hanno conquistato il 5% del mercato Ue e il 10% del mercato britannico. “Una quota in aumento rispetto al nulla più di totale di soltanto cinque anni fa”, ha aggiunto lo stesso Dunne. 

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