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Lo Start&Stop è probabilmente il sistema più odiato dagli automobilisti moderni. Quello spegnimento del motore al semaforo, seguito da una riaccensione che talvolta sembra eterna, ha fatto storcere il naso a milioni di guidatori in tutto il mondo. Ma oltre al disagio percepito, c'è qualcosa di più profondo che dovrebbe preoccuparci? Secondo alcuni meccanici esperti, la risposta è un secco sì.
Jordi Gil, meccanico spagnolo con anni di esperienza alle spalle, non usa mezzi termini. Il sistema Start&Stop sarebbe nato sotto una cattiva stella, concepito più per soddisfare normative sempre più stringenti sulle emissioni che per offrire benefici concreti agli automobilisti. La sua raccomandazione è tanto semplice quanto drastica: disattivare il sistema non appena ci si siede al volante.
Il problema principale riguarda il motorino d'avviamento. Questo componente, spiega Gil, non è stato originariamente progettato per essere sollecitato con decine di accensioni nell'arco di un singolo tragitto. In un utilizzo tradizionale, il motorino lavora poche volte al giorno. Con lo Start&Stop attivo nel traffico cittadino, può essere chiamato in causa centinaia di volte, accelerandone drammaticamente l'usura.
La situazione si complica ulteriormente sui veicoli dotati di alternatore intelligente, una soluzione che permette di riavviare il motore cambiando fase e sfruttando la stessa cinghia. Sulla carta, un sistema elegante. Nella pratica, un potenziale incubo economico. Se questo componente si danneggia, il conto può raggiungere i 2.000 euro, una cifra che farebbe impallidire qualsiasi risparmio di carburante accumulato negli anni.
C'è poi un aspetto meno conosciuto ma altrettanto insidioso. Ogni volta che il motore si spegne improvvisamente, il flusso di olio e liquido di raffreddamento si interrompe. Questo genera shock termici che, soprattutto a motore non ancora in temperatura o durante tragitti brevi, possono danneggiare componenti delicati come la turbina. La lubrificazione insufficiente in queste fasi critiche rappresenta un rischio concreto per la longevità del propulsore.
Chi possiede un'auto con Start&Stop lo sa bene: la batteria non è quella di una volta. I veicoli equipaggiati con questo sistema richiedono accumulatori AGM o EFB, progettati per sopportare cicli di scarica e ricarica molto più frequenti. Queste batterie rinforzate hanno però un costo decisamente superiore rispetto alle unità tradizionali, un dettaglio che spesso emerge solo al momento della sostituzione.
Non tutti però condividono la visione pessimistica di Gil. I sostenitori dello Start&Stop sottolineano come i veicoli di recente produzione siano progettati specificamente per gestire questo tipo di sollecitazioni. Motorini d'avviamento rinforzati, alternatori più robusti e sistemi di lubrificazione ottimizzati farebbero parte del pacchetto sin dalla nascita dell'auto.
I numeri, d'altra parte, parlano chiaro: la riduzione di consumi ed emissioni si attesta tra il 5 e il 10% a seconda del modello, un risparmio tutt'altro che trascurabile nell'arco della vita del veicolo, specialmente per chi macina chilometri in città.
La verità, come spesso accade, sta probabilmente nel mezzo. Su auto recenti e in condizioni di guida normali, mantenere lo Start&Stop attivo può avere senso. Il discorso cambia radicalmente nel traffico intenso, dove il motore si spegne e riaccende a intervalli di pochi secondi: in queste situazioni estreme, anche i più convinti sostenitori del sistema concordano sulla necessità di disattivarlo.
Allo stesso modo, con batteria non perfettamente carica, motore freddo o temperature esterne particolarmente rigide, il sistema perde gran parte della sua efficacia, rendendo la disattivazione una scelta sensata.
Il dibattito sullo Start&Stop ha assunto recentemente anche connotazioni politiche. Donald Trump ha espresso più volte la volontà di abolire completamente questo sistema, cavalcando il malcontento di una parte significativa degli automobilisti americani. Una posizione che, al di là delle implicazioni ambientali, fotografa quanto questo dispositivo sia diventato divisivo.
Nel frattempo, il pulsante per disattivare lo Start&Stop resta lì, a portata di dito, pronto a restituirci quel controllo sul nostro motore che, forse, non avremmo mai dovuto cedere.
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