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L'industria automobilistica mondiale sta affrontando un'inedita sfida legata alla sempre più diffusa – soprattutto in certi periodi - carenza di materie prime fondamentali per la produzione di auto, in particolare quelle elettriche.
Se già negli ultimi anni le difficoltà legate ai chip e alla logistica avevano messo a dura prova il settore, adesso è il turn over delle risorse naturali a preoccupare maggiormente i produttori. Tra queste risorse, il litio e il nichel sono i protagonisti indiscussi. Secondo quanto riportato da Bloomberg, per esempio, la domanda di litio è cresciuta esponenzialmente, con il prezzo del minerale che ha visto aumenti vertiginosi del 150% dal 2022 a oggi, spinto dalla corsa alle batterie per veicoli elettrici (soprattutto in Cina o da parte di colossi automobilistici cinesi).
Tuttavia, l'offerta sta faticando a tenere il passo con la domanda: in Cina, uno dei principali hub di produzione di litio, i produttori stanno segnalando problemi di approvvigionamento e interruzioni delle miniere, mettendo in difficoltà molte aziende del settore. La situazione non è molto diversa per il nichel.
L'Indonesia, primo produttore mondiale, ha recentemente ridotto la produzione in uno dei suoi più grandi impianti minerari a causa di una crisi ambientale legata allo smaltimento dei rifiuti. Questa interruzione ha generato una carenza del 5% di nichel, che ha provocato un innalzamento dei prezzi del 20% nel corso degli ultimi mesi, un impatto diretto sul costo delle batterie agli ioni di litio, uno degli elementi chiave per l'automotive elettrica. Con un mercato che vede una domanda mondiale in crescita, il rischio di ulteriori perturbazioni è palpabile.
Il litio sta diventando il cuore pulsante della rivoluzione dell'auto elettrica. Se nel 2010 il litio veniva estratto in circa 20.000 tonnellate all'anno, oggi la produzione mondiale supera le 140.000 tonnellate, con una previsione di crescita esponenziale nei prossimi anni per soddisfare la crescente domanda.
Gli ultimi dai sono emblematici: la produzione globale di litio potrebbe dover aumentare del 500% entro il 2030 per supportare la transizione verso le auto a zero emissioni. Il mercato è però altamente concentrato: Paesi come il Cile, l'Australia e la Cina detengono il controllo delle riserve e della produzione, aumentando i rischi geopolitici.
Le previsioni future non forniscono affatto sollievo: la Cina, a causa di una stretta sulle esportazioni, potrebbe infatti non riuscire a mantenere il passo con la domanda interna, creando ulteriori disagi per i produttori di batterie e veicoli elettrici. Alcune delle principali aziende coinvolte nella produzione di litio, come Ganfeng Lithium, hanno recentemente visto aumentare i loro ricavi in maniera vertiginosa, ma anche le loro difficoltà logistiche sono diventate più evidenti.
Nonostante l'espansione degli impianti, gli investimenti in nuove tecnologie di estrazione e raffinazione sono insufficienti per evitare un'escalation dei costi. Alcuni analisti prevedono che il prezzo del litio potrebbe rimanere alto almeno fino al 2027, spingendo molte case automobilistiche a rivedere le proprie strategie produttive e a puntare su soluzioni alternative o a minori prestazioni per i veicoli elettrici.
La carenza di nichel e litio, inoltre, non riguarda solo l'industria automobilistica, ma anche l'intero mercato delle batterie e delle tecnologie rinnovabili. In particolare, la crescente competizione tra Stati Uniti, Europa e Cina per il controllo delle risorse naturali ha portato a un vero e proprio "Grande Gioco" geopolitico.
Recentemente, lo stesso Bloomberg ha evidenziato che la Cina ha messo sotto controllo una parte sempre maggiore della produzione di litio e nichel, rafforzando la sua posizione dominante nel mercato globale delle batterie. Questo scenario sta spingendo le principali case automobilistiche a cercare alternative, come il recupero e il riciclo delle batterie usate, ma anche a rivedere i propri piani di approvvigionamento in un contesto di crescente incertezza.
In questo contesto, le auto elettriche potrebbero subire un rallentamento nella loro diffusione, a meno che non vengano adottate politiche internazionali che favoriscano la ricerca e la sostenibilità nelle operazioni minerarie. La sfida per l'automotive globale non è solo tecnologica, ma anche legata alla capacità di affrontare le interdipendenze geopolitiche e le nuove regole del mercato delle materie prime. Con le stime che indicano una crescita del mercato delle auto elettriche fino a 30 milioni di unità entro il 2030, il settore dovrà affrontare sfide cruciali legate alla sicurezza delle risorse e alla sostenibilità delle catene di approvvigionamento.