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Dopo la notizia che abbiamo riportato qui del rinvio del blocco per i diesel Euro 5 rimane qualche considerazione da fare sull'opportunità di questo emendamento e i suoi effetti, che consentiranno di poter utilizzare le Euro 5 almeno per un altro anno a centinaia di migliaia di automobilisti (si calcola che solo in Lombardia ce ne siano più di 480.000).
Non solo una data rinviata (ottobre 2026) ma anche un criterio diverso per individuare le zone "vietate" Non più i comuni con più di 30.00 abitanti di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ma solo (e con prevalenza delle aree urbane) per i capoluoghi con più di 100.000 abitanti Secondo i dati Istat del 2024 queste sono le località che imporranno divieti:
Piemonte
Torino, Novara
Lombardia
Milano, Brescia, Monza, Bergamo
Veneto
Verona, Venezia, Padova, Vicenza
Emilia-Romagna
Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Ravenna, Ferrara
Qui sotto vi riproponiamo un video di qualche giorno fa che riproponeva il problema in attesa che venisse approvato l'emendamento al Decreto "Infrastrutture".
Ancora non è certo se la proroga possa ulteriomente essere estesa (era già stata spostata di un anno) e di sicuro non riguarda alcune città come Roma che hanno già fissato una data per l'esclusione degli Euro5 Diesel su aree diverse (l'articolo è qui). La soluzione proposta dalla Lombardia e alcune altre regioni, già in uso per le aree milanesi, è aderire al programma Move-in, che è notoriamente una operazione macchinosa e penalizzante per la maggior parte dei proprietari di auto "vietate" Ne abbiamo parlato qui e dalla nostra analisi risulta che il sistema è in realtà un boomerang per chi lo utilizza.
Nelle ordinanze che limitano il traffico delle diesel Euro5 (e in precedenza anche delle Euro4) c'è inoltre una importante falla tecnica: non viene fatta alcuna distinzione fra le auto a gasolio dotate di filtro antiparticolato e quelle che non l'hanno, una miglioria che è stata introdotta negli anni 2000 già sulle Euro4, ma non obbligatoriamente. La sua presenza è riportata sul libretto di circolazione nel riquadro D1 o K, con diciture specifiche come "Direttiva 2003/76 CE-B" o "Euro4 con disp. antiparticolato".
Visto che l'obbiettivo delle ordinanze è la limitazione delle polveri sottili, nessuno può ignorare che le diesel con il filtro anti-particolato hanno emissioni fino al 99% inferiori ad auto che non l'hanno, e nel caso delle Euro5 è presente nella stragrande maggioranza. Giusta quindi la messa al bando per chi non ce l'ha (o per chi l'ha fatto togliere, e sono in molti) ma equiparare le diesel Euro4 e 5 con e senza filtro come se fossero tutte uguali è l'evidente risultato di una norma ideologica che non ha tenuto conto di alcun parere tecnico aggiornato.
Diesel è sporco, è Dieselgate, è una nuvola di fumo nero allo scarico come negli anni '80: così lo vedono i decisori, ignorando il fatto che l'efficienza di un diesel è tutt'ora di gran lunga superiore a quella di un motore a benzina e gli inquinanti, ora che sono stati eliminati lo zolfo e il 99% delle polveri, è equiparabile alla verde, come riportato da questo studio indipendente.