Extreme E. Pronta a salpare… la Nave XE

Extreme E. Pronta a salpare… la Nave XE
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Piero Batini
  • di Piero Batini
La Storia della St. Helena, l’ex cargo-passeggeri della Royal Mail che sarà il quartier generale viaggiante e il paddock delle gare Extreme E. Primo viaggio in Arabia Saudita, in tempo per la prima ad Aprile…
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
3 febbraio 2021

Londra, 2 Febbraio. L’Extreme E resterà… accostato alla banchina di Liverpool fino al momento di salpare per il primo circuito planetario di Cross-Country elettrico della Storia. Le date ci sono, si inizia da Aprile, l’impianto del Campionato anche. Equipaggi, Campioni e “Star” non si contano. È l’anno zero, insomma, ma è già Extreme E season 1. Un Campionato, un viaggio di esplorazione in corsa, l”Odissea Elettrica”. A due mesi esatti dal via del primo evento è già un bel dire, con tanta carne a fuoco.

Seguendo un processo inverso rispetto alle storie tradizionali, subito dopo l’idea sono arrivati il sistema di comunicazione, di diffusione e il messaggio globale. Poi, quando tutto è sembrato funzionale, ecco arrivare gli attori che saliranno sulla… crociera della prima, inedita pièce sportiva “Radical Racing” basata su un veicolo 100% elettrico, l’Odyssey 21.

Dieci Team, non tutti definiti ma in lizza. Ogni squadra impegnata nel circuito Extreme E deve essere composta da un uomo e una donna, che si alternano alla guida in ciascuna delle doppie prove che compongono il tabellone di ogni evento. Loeb e la Gutierrez, il Team X44 di Lewis Hamilton, Sainz e la Sanz, Acciona Team, Timmy Hansen e Catie Munnings, Andretti United, le Squadre di Nico Rosberg, Jenson Button, e così via. Un “plateau” eccezionale, già nominalmente sufficiente per attirare un “sincero” interesse sportivo e una grande curiosità. Circuiti brevi, ambientazioni spettacolari, formula di gara “lampo”. Ogni singolo evento si completa al termine di una serie di rush, all’americana, un po’ alla Rallycross.

Una stessa Macchina, per tutti, quel prototipo di SUV Elettrico Odissey 21 visto per la prima volta al Festival della Velocità di Goodwood. Ora elaborato e realizzato per essere l’anima tecnologica Campionato. Una stessa Macchina, vuol dire armi pari e lasciare che il Team si concentri su altri aspetti. Sul darle un nome, magari risonante di storia come Hispano Suiza (Bennett e la Giampaoli Zonca), o sulle strategie, per esempio. Poche in verità dal punto vista agonistico (meno strategia c’è e più spettacolo è possibile), molte dalla parte della comunicazione, del “cinema”, dell’attrattiva da esercitare su un pubblico tutto o in buona parte nuovo.

È un Campionato anche un po’ “chic”, ma questo non deve trarre in inganno. Il lusso è nel vestito, nei nomi, nell’impegno e nell’”adozione a distanza” di Squadre e Piloti, e questa è un po’ l’idea di immagine di Alejandro Agag, il fondatore del Campionato Extreme E. Quando però si pensa ai “manici” che animeranno il circuito di gare, è facile capire che le concessioni alla forma si fermano lì.

Come una costola della Formula E di cui Agag è “imprinter”, anche l’Extreme E concede all’ambientazione un ruolo chiave. I 5 “circuiti” naturali del primo anno di gare sono pensati in altrettanti luoghi di forte richiamo sull’immaginario: il Deserto dell’Arabia Saudita, le distese ghiacciate della Groenlandia, la mitica spiaggia del Lago Rosa, l’Amazzonia brasiliana e la Terra del Fuoco argentina.

C’è molta carne al fuoco sul fronte dell’impegno ambientale. Oltre all’idea di base, alla Macchina appositamente definita, alle risorse per minimizzare l’impatto di produzione dell’energia da immagazzinare nelle batterie delle Odyssey 21, ci sarà al seguito del Campionato una équipe di ricercatori specializzati nello studio dei particolari ambienti dove si svolgeranno le gare, e un laboratorio dove verranno immagazzinati ed elaborati preliminarmente i dati raccolti “strada” facendo.

Non tutte le innovazioni sono attualmente decisive, naturalmente. Alcune, come la produzione dell’energia via il sistema fuell cell a idrogeno dal partner AFC Energy, possono esserlo ma a un costo non certamente popolare. È importante, tuttavia, riuscire a lanciare un messaggio, e ancora di più riuscire a farlo in modo coerente. L’obiettivo è ancora sfuggente ma la marcia di avvicinamento manifesta questa intenzione in ogni dettaglio. Per esempio…

la Nave che accompagnerà l’Odissea Elettrica dell’Extreme E. Sarà un battello storico che sarà utilizzato per il trasporto dei mezzi e delle infrastrutture, come laboratorio e che ospiterà gli uffici di comunicazione e della produzione televisiva. Soprattutto, il naviglio sarà il “paddock galleggiante” del Campionato. Stiamo parlando della St. Helena, ex cargo-passeggeri della Royal Mail inglese e uno degli ultimi due battelli autorizzati a portare la sigla RMS, Royal Mail Ship, appunto. La St. Helena è stata utilizzata per quasi vent’anni principalmente come postale sulla tratta del Pacifico Città del CapoIsola di Sant’Elena, ed ha assolto diligentemente il compito fino al giorno dell’inevitabile obsolescenza, corrispondente con l’apertura dell’aeroporto dell’Isola nel 2017. 18 anni di carriera onorata a vitale, nonostante un allarme di pre-pensionamento per il congelamento del progetto aeroportuale.

La St. Helena, oltre 100 metri e 6.700 tonnellate di stazza lorda messi insieme alla fine degli anni ’80, è quindi rientrata in Inghilterra, ha cambiato nome e destinazione d’uso per un brevissimo periodo di “lavoro” nello Yemen. Finalmente, ripristinata, aggiornata tecnicamente, restaurata e ridipinta, la nave è tornata al suo nome originale per essere destinata alla missione Extreme E. Per l’occasione, i motori di propulsione e i generatori sono stati ricostruiti e convertiti all’utilizzo di gasolio a basso tenore di zolfo, il cosiddetto “champagne”, le enormi eliche ottimizzate e i cicli di funzionamento alternato imposti come obiettivo standard. Anche questo è dettaglio Extreme E, un passo avanti e un messaggio coerente, perfettamente allineato all’idea di un sempre minore impatto ambientale del Motorsport.

La St. Helena lascerà la banchina di Liverpool per il primo viaggio del Campionato, in tempo quindi per raggiungere il primo porto di destinazione in Arabia Saudita. Per la St. Helena è la terza giovinezza e un futuro Extreme E!

Extreme E Season 1. Il Calendario: 

Desert X Prix: AlUla, Arabia Saudita, 3-4 Aprile 2021
Ocean X Prix: Lago Rosa, Senegal, 29-30 Maggio 2021
Arctic X Prix: Kangerlussuaq, Groenlandia, 28-29 Agosto 2021
Amazon X Prix: Parà, Brasile, 23-24 Ottobre 2021
Glacier X Prix: Patagonia, Argentina, 11-12 Dicembre 2021

 

© Immagini Red Bull Content Pool, Xtreme E

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