Ferrari Amalfi: scende in campo e le ha tutte contro. Top e Flop

Ferrari Amalfi: scende in campo e le ha tutte contro. Top e Flop
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La nuova berlinetta di Maranello, erede della Ferrari Roma, evolve tecnica e design ed è pronta a posizionarsi all’apice dell’offerta delle supersportive. Come se la cava contro ad AMG GT e Porsche 911 Turbo 50 Anni?
19 luglio 2025

Amalfi prestazioni eccellenti, lusso vivibile e rigore stilistico., una coupé GT 2+ 2 pensata per sostituire l’elegante Ferrari Roma. L’addio alla Roma, che dal 2019 aveva raccolto elogi per il suo stile raffinato e le forme sinuose ispirate alle classiche degli anni Sessanta, segna l’inizio di un nuovo capitolo in cui Maranello ribadisce il proprio impegno verso un connubio traIl 1° luglio 2025 segna un momento storico per Maranello: la Ferrari svela la

.La scelta del nome “Amalfi” non è casuale. La Costiera Amalfitana è uno dei simboli più affascinanti del Made in Italy nel mondo: panorami che incantano, eleganza naturale e pregio senza ostentazione. Questo stesso spirito è stato trasposto nella progettazione della vettura: pur conservando il potente V8 biturbo front-mid derivato dalla Roma, la carrozzeria, i volumi sinuosi, l’assetto raffinato e l’attenzione ai dettagli evocano la stessa magnetica armonia su strada che anima il paesaggio amalfitano

vera evoluzione GT moderna, elegante, ma pronta quando serve. . Il DNA della Roma viene affinato, migliorato: il lavoro aerodinamico – con l’adozione di un alettone posteriore attivo di derivazione 296 GTB e SF90 – l’introduzione di un ABS Evo con freno-by-wire e l’aggiornamento elettronico del motore V8 sono tutti elementi che imprimono alla Amalfi un’identità diA livello di prodotto, la Ferrari ama definirla non semplicemente un successore, ma una

Design posteriore della Ferrari Amalfi
Design posteriore della Ferrari Amalfi
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Il Design

Le proporzioni della vettura, con i suoi 4.660 mm di lunghezza, 1.974 mm di larghezza e un passo di 2.670 mm, delineano un’estetica imponente e armonica. Il frontale si caratterizza per i quattro fari sottili e una griglia minima, sposando umore muscoloso e linee pulite in un equilibrio che richiama la Ferrari speedform senza indulgere all’ostentazione estetica.

I profili laterali mostrano passaruota pronunciati, cerchi da 20″ e superfici tese, mentre la coda svela un corpo macchina indispensabile per ospitare un alettone attivo in tre modalità, capace di generare fino a 110 kg di deportanza a 250 km/h, offrendo allo stesso tempo un estratto di eleganza sospesa tra classicità e modernità.

Gli interni
Gli interni

Gli interni

Aprendo le portiere, si scopre un abitacolo ispirato al codice dual cockpit Ferrari, dove l’arte incontra la tecnologia.

Il cruscotto digitale da 15,6″, protagonista assoluto, convive con uno schermo centrale da 10,25″ e un’unità ausiliaria da 8,8″ pensata per il passeggero, che favorisce interazione e informazione durante la guida.

Elementi come il nuovo volante con comandi fisici – tra questi, il celebre tasto rosso di avviamento – restituiscono un senso tattile e immediato che ultimamente era stato un po’ trascurato, ma che viene ora gloriosamente ripristinato.

Sedili comfort o sportivi, rifiniti in pelle con dettagli massaggianti, ventilazione e riscaldamento, definiscono il profilo di un abitacolo raffinato e curato in ogni dettaglio, con inserti soft‑touch, alluminio e lavorazioni artigianali in grado di trasmettere lusso e sportività senza compromesso.

Il propulsore
Il propulsore

Motorizzazioni e prezzi

La Ferrari Amalfi monta il noto V8 biturbo da 3.9 litri della famiglia F154, rivisto per erogare 640 CV a 7.500 giri e 760 Nm tra i 3.000 e i 5.750 giri al minuto.

Abbinato a un cambio DCT a 8 rapporti, trazione posteriore e massa a secco di circa 1.470 kg, questo propulsore consente uno 0–100 km/h in appena 3,3 secondi e una velocità massima di 320 km/h. I

l peso contenuto e il rapporto peso/potenza di circa 2,3 kg/CV assicurano una dinamica all’altezza delle aspettative Ferrari, senza sacrificare la linearità e la precisione di guida.

Il prezzo di lancio si attesta intorno ai 240.000 euro, con le prime consegne previste all’inizio del 2026 in Europa.

Top e Flop

Pro

  • Prestazioni; Interni avanzati

Contro

  • Abitabilità posteriore

Mercedes‑AMG GT

L’aggiornamento del 2025 della Mercedes‑AMG GT (codice di progetto C192) conferma l’identità sportiva del modello, introducendo una gamma estesa che arriva fino alla GT 63 S E‑Performance. È un’interprete di lusso delle sempre più sofisticate GT, progettata per offrire dinamica sportiva e comfort di viaggio con un elevato grado di personalizzazione.

La Mercedes‑AMG GT nasce come erede di modelli iconici e, nel 2025, conferisce alla sportività tedesca un’immagine contemporanea e tecnicamente avanzata.

Design esterni

Il disegno della carrozzeria combina pulizia e aggressività. Lunghezza contenuta intorno ai 4,6 metri, carreggiate larghe e sbalzi corti formano una silhouette fluida e compatta.

La griglia Panamericana, riscritta per essere più vicina al suolo, conferisce un frontale potente, mentre i fari slim integrano le recenti tecnologie LED adattive.
Le versioni più performanti, come la GT 63 S E‑Performance, accentuano lo stile con paraurti aerodinamici, ali posteriori attive, cerchi fino a 21″ e dettagli in fibra di carbonio che offrono significativi vantaggi estetici e funzionali.

Il diffusore posteriore e la presa d’aria massimizzano l’efficienza aerodinamica, mentre il layout della carrozzeria Fastback ne migliora l’eleganza.

Interni

Il cockpit riflette filosofia AMG: sportivo e lussuoso al tempo stesso. La plancia ospita un unico schermo da 12,3″ configurabile con layout specifici per la guida sportiva o confortevole.

Il volante Performance con palette in magnesio, il selettore AMG Manettino e i sedili Performance in pelle e microfibra offrono un'interazione tattile superiore.

L’abitacolo, pur avendo una configurazione 2+2, è spazioso, con sedili posteriori ribaltabili per aumentare la capacità di carico. Il sistema MBUX Performance fornisce visualizzazioni telemetriche avanzate, navigazione ottimizzata per la pista e comandi vocali migliorati, mentre materiali come carbonio, Alcantara e pelle definiscono un ambiente elegante e definito.

Motorizzazioni e prezzi

La gamma varia dalla entry GT 43 (quattro cilindri turbo da 408 CV, trazione posteriore) fino alle vette di gamma come la GT 63 S E‑Performance. Quest’ultima combina un V8 biturbo 4.0 con un motore elettrico anteriore da 150 kW, raggiungendo una potenza totale di 805 CV e 1.470 Nm, capaci di coprire lo 0–100 in soli 2,9 secondi.

Accanto a questa, la GT 53 offre 457 CV con propulsore a sei cilindri mild hybrid, mentre la GT 63 standard eroga 585 CV da un V8. Il prezzo parte da circa 200.000 euro per le versioni GT 53/63 fino a superare i 250.000 euro per le S E‑Performance.

Top e Flop

Pro

  • Diversificazione motorizzazioni; Look imponente

Contro

  • Autonomia in elettrico; Fin troppo tecnologica all’interno
Porsche 911 Turbo
Porsche 911 Turbo

Porsche 911 Turbo 50 Years

In occasione del cinquantesimo anniversario della prima 911 Turbo (la leggendaria 930 del 1974), Porsche ha presentato un’edizione limitata a 1.974 esemplari, chiamata “911 Turbo 50 Years”.

Si tratta di un atto d’amore verso la storia e la cultura Porsche, combinando un fascino storico con prestazioni moderne e contenuti high-tech. Un oggetto per collezionisti esigenti, pensato per chi ricerca in un’unica vettura passato, presente e futuro.

Design esterni

Esteticamente, la vettura mantiene l’inconfondibile silhouette della 992 Turbo S, ma si distingue all’istante per la livrea GT Silver Metallic, i dettagli e decal “Turbo 50” e i cerchi Turbonite Anthracite.

Una carrozzeria allargata, passaruota più vigorosi e l’imponenza del tipico “whale tail” retrò restituiscono un’atmosfera vintage, ma nulla è stato lasciato al caso: il profilo complessivo risulta coerente, moderno e omologato per prestazioni elevate.

Le rifiniture in antracite, cerchi da 20 o 21″ e badge numerati creano un connubio tra celebrativo e contemporaneo.

Interni

Nell’abitacolo l’attenzione al dettaglio è fuori dal comune. I sedili sono rivestiti in finissima pelle nera con inserti tartan “MacKenzie”, un richiamo diretto ai modelli Turbo degli anni ’70, arricchiti da cuciture in tinta e targhette numerate con il numero di produzione.

Il volante GT, piatto nella parte inferiore, convive con un display da 10,9″ che incorpora la più recente interfaccia Porsche Communication Management. Completano l’esperienza un orologio cronografo Porsche Design integrato nel cruscotto, materiali pregiati e consolle alleviata per sottolineare lo spirito celebrativo.

Motorizzazioni e prezzi

Animata dal motore boxer biturbo 3.7 litri della Turbo S, eroga una potenza di 650 CV e circa 800 Nm di coppia.

Associata al cambio PDK a otto marce e alla trazione integrale, consente 0–100 km/h in soli 2,7 secondi e una velocità di punta di 330 km/h. Con un peso ridotto a circa 1.640 kg, il rapporto peso/potenza è eccellente (~2,52 kg/CV).

Il prezzo, superiore ai 250.000 euro, la posiziona come un investimento affettivo e collezionistico, destinato ad esaltare chi apprezza la combinazione tra storia e performance.

Top e Flop

Pro

  • Performance; Look retrò

Contro

  • Prezzo, alto rispetto alle altre 911
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