Ferrari: ecco i brevetti della prima auto elettrica

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Daniele Pizzo
Un motore per ruota e diverse combinazioni: trazione elettrica anteriore, posteriore o integrale e la possibilità di installare un motore termico al posto delle batterie in modo da ottenere una ibrida. Così Ferrari immagina la prossima auto elettrica, che però arriverà dopo il 2025
29 gennaio 2020

La futura Ferrari elettrica? Si farà eccome. Lo conferma un progetto depositato dalla Casa di Maranello all’ufficio europeo per i brevetti, che rivela l’architettura della futura supercar a elettroni del Cavallino.

La quale, però, arriverà solo dopo il 2025, come spiegato dall’ad Louis Camilleri prima delle festività natalizie, per il quale «La tecnologia delle batterie non è ancora dove dovrebbe essere, ci sono ancora problemi significativi in termini di autonomia, in termini di velocità di ricarica che vanno risolti. Stiamo esaminando vari propulsori e provando a vedere quale sarebbe il più efficiente ed efficace in accordo con quale sarà la nostra visione per la Ferrari del futuro».

E che a Maranello stiano lavorando ai futuri propulsori elettrici lo conferma il brevetto EP 3 597 464 A1 firmato dai tecnici Crotti, Marlier e Favaretto, che hanno immaginato un sistema propulsivo con quattro motori elettrici, ciascuno per ruota, applicato a quella che sembra una GT biposto.

Ogni motore elettrico è collegato ad una cascata di quattro ingranaggi che vanno poi ad azionare il semiasse di ciascuna ruota. Due motori formano un gruppo a forma di “T” da installare sull’asse anteriore mentre altri due formano un’unità a “U” destinata al retrotreno.

Lo schema della probabile Ferrari elettrica, che però potrebbe essere anche ibrida. Nell'area contrassegnata dall’indicazione “BAT/CE” si possono installare le batterie o un motore termico
Lo schema della probabile Ferrari elettrica, che però potrebbe essere anche ibrida. Nell'area contrassegnata dall’indicazione “BAT/CE” si possono installare le batterie o un motore termico

La cosa interessante è che nell’area indicata dalla dicitura “BAT/CE”, secondo la descrizione dei progettisti, può essere alloggiata una batteria, ma anche un motore termico. La soluzione tecnica è stata dunque concepita fin dall’origine per essere impiegata sia su vetture completamente elettriche che su ibride.

Una modularità che si spinge a poter creare vetture in diverse varianti: motori elettrici solo all’anteriore, solo al posteriore, su entrambe gli assi, per un totale di sei combinazioni a seconda che si scelga l’alimentazione attraverso batterie oppure un motore termico.

Lo stato dell’arte di Ferrari in tema di ibride/elettriche si chiama oggi Ferrari SF90 Stradale, ibrida plug-in in cui il lavoro “pulito” viene svolto da tre motori elettrici: due sull’asse anteriore e uno posizionato tra motore e cambio.

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