Ferrari riscopre gli scarichi laterali: il nuovo brevetto ricorda un po’ la Dodge Viper

Ferrari riscopre gli scarichi laterali: il nuovo brevetto ricorda un po’ la Dodge Viper
Pubblicità
La Casa di Maranello ha depositato un brevetto per un innovativo sistema di scarichi laterali, capace di unire estetica, funzionalità e sicurezza
24 ottobre 2025

Ferrari torna a guardare indietro per innovare. La Casa di Maranello ha infatti depositato un brevetto nel febbraio 2025, pubblicato a metà ottobre dalla WIPO (World Intellectual Property Organization), che descrive un sistema di scarichi laterali sotto le portiere. L’idea, quasi scomparsa dal mondo delle auto moderne, combina funzionalità tecnica, efficienza aerodinamica e sicurezza strutturale. Il progetto, denominato “Road car with side exhausts”, punta a far defluire i gas di scarico lateralmente, sfruttando un percorso che parte dal motore e termina sotto le portiere, tra le ruote anteriori e l’abitacolo.

Ma non si tratta solo di una scelta estetica o nostalgica: i condotti avrebbero anche una funzione di assorbimento dell’energia in caso di impatto frontale, contribuendo a proteggere l’abitacolo e a limitare il movimento delle ruote durante uno scontro. In altre parole, un sistema capace di migliorare la sicurezza passiva, ridurre il peso complessivo e semplificare la struttura del telaio.

Una soluzione tanto raffinata quanto evocativa: impossibile non pensare alla Dodge Viper, che aveva fatto dei suoi scarichi laterali un simbolo di potenza e brutalità, o a icone come la Jaguar XKSS, la Shelby Cobra o la Mercedes-McLaren SLR. Tutte le auto in cui la posizione dello scarico non era solo una scelta tecnica, ma parte integrante del loro carattere. Ferrari sembra voler riportare in vita quella magia, con la differenza che oggi il sistema potrebbe essere più leggero, più sicuro e perfettamente integrato nella carrozzeria.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Un brevetto che svela una Ferrari a motore anteriore

Dalle immagini e dalle descrizioni del brevetto emerge un dettaglio chiave: il sistema è pensato per una Ferrari a motore anteriore. Questo esclude dunque berlinette e supercar con motore centrale come la 296 GTB o la SF90 Stradale, e lascia pensare a una futura GT o a una serie limitata dal fascino classico ma con tecnologia d’avanguardia. Il documento specifica che il sistema “può essere realizzato in modo semplice ed economico” e “non soffre dei tipici svantaggi” degli scarichi laterali tradizionali, come peso e complessità costruttiva.

Anzi, l’obiettivo sarebbe proprio quello di alleggerire la vettura, eliminando parti strutturali superflue e rendendo gli scarichi parte integrante del telaio stesso. In termini di sicurezza, la soluzione offre un duplice vantaggio: riduce il rischio di deformazioni eccessive del frontale e protegge meglio l’abitacolo e gli occupanti in caso di urto.

Un’innovazione che unisce heritage e ingegneria moderna, e che potrebbe trovare applicazione su modelli futuri come la Ferrari 12 cilindri, evoluzione naturale delle storiche GT a dodici cilindri di Maranello. Alcuni appassionati ricordano che un precedente tentativo c’era già stato con la 599XX Evo del 2011, riservata alla pista, che adottava proprio una soluzione di scarichi laterali per migliorare le prestazioni e l’efficienza termica.

Tradizione, innovazione e sogni ad alta temperatura

Naturalmente, non è detto che questo brevetto diventi realtà. Come accade spesso nel mondo Ferrari, molte idee vengono registrate per proteggere la proprietà intellettuale e non arrivano mai alla produzione di serie. Tuttavia, il tempismo e la direzione del progetto lasciano intendere che Maranello stia esplorando nuove strade per mantenere viva la passione meccanica anche nell’era dell’elettrificazione.

Con 20 nuovi modelli in arrivo entro il 2030, Ferrari ha bisogno di differenziare la propria offerta e rafforzare il legame emotivo con gli appassionati. E cosa c’è di più evocativo di un’auto a motore anteriore con un V12 rombante e due scarichi che urlano lateralmente sotto le portiere? In un periodo in cui il silenzio delle vetture elettriche avanza, questa invenzione sembra quasi un manifesto di resistenza culturale: un omaggio al suono, al calore e all’anima delle supercar di una volta. Non sarà una Ferrari elettrica, ma forse sarà quella che ci farà ricordare perché amiamo ancora le auto.

Pubblicità