Fiat: produrrà le Jeep in Cina?

Fiat: produrrà le Jeep in Cina?
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Secondo quanto dichiarato da Mike Manley, CEO di Fiat e Chrysler per l'Asia, il Gruppo Fiat potrebbe produrre i modelli Jeep in Cina, sfruttando la partnership con il partner Guangzhou Automobile Group
22 ottobre 2012

Il Gruppo Fiat non sta attraversando di certo un momento facile, con il mercato europeo che anche a settembre ha fatto registrare l’ennesimo calo di vendite a doppia cifra e con la necessità di salvaguardare i posti di lavoro degli stabilimenti italiani.

Fortunatamente la situazione sembra decisamente migliore dall’altra parte dell’Oceano, dove Chrysler ha fatto registrare negli ultimi mesi buoni risultati commerciali. In ogni caso ad oggi rimane ancora sconosciuto il piano di sviluppo aziendale del Gruppo italo-americano, da cui dipende il destino di migliaia di lavoratori.

In questo scenario anche una sola dichiarazione può significare molto, indicando a volte in maniera inequivocabile quali potrebbero essere i futuri sviluppi dell’Azienda torinese. Questa volta ci ha pensato Mike Manley, CEO di Fiat e Chrysler per l'Asia, a delineare un possibile scenario.

In una recentissima intervista avvenuta nel quartier generale di Chrysler a Auburn Hills, Manley avrebbe dichiarato, secondo quanto riportato da Bloomberg, che alcuni modelli Jeep potrebbero essere prodotti in Cina.

Secondo Manley Fiat attualmente sarebbe già in una fase molto avanzata nella trattativa con il partner cinese Guangzhou Automobile Group sulla possibilità di costruire le Jeep in Cina.

Il CEO di Fiat per l’Asia ha dichiarato infatti: «In Cina le opportunità di volumi per noi sono molto significative. Ora stiamo prendendo in esame tali opportunità in base alla capacità esistente. In base a questo dovremmo localizzare la produzione in Cina di tutti i modelli Jeep o di alcuni di essi.»

«Siamo cresciuti in modo molto più consistente in Asia per compensare alcune delle difficoltà in Europa, anche perché il Vecchio Continente affronterà tempi molto difficili e duri almeno fino alla fine del 2013.»

Fonte: Ansa

 

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