Gasly, Red Bull: «Renault R.S. 01? La vorrei come auto stradale!»

Gasly, Red Bull: «Renault R.S. 01? La vorrei come auto stradale!»
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Emiliano Perucca Orfei
Pierre Gasly, pilota GP2, si racconta in quest'intervista, realizzata a margine della prova a Jerez della Renault T.S. 01
16 ottobre 2015

Jerez  - Tra i nomi di piloti che sentiremo presto anche in F1 quello di Pierre Gasly è certamente tra quelli da ricordare meglio. Secondo lo scorso anno nel WSbR dietro a Carlos Sainz e tra i più competitivi quest'anno in GP2, il francese è pilota in orbita Red Bull e Renault. L'abbiamo incontrato a margine della prova della R.S. 01, vettura con cui è sceso in pista dimostrandosi davvero molto colpito. Ecco cosa ci ha detto.

 

Partiamo dal 2015. Come è andata la tua prima stagione in GP2?
«È un anno molto importante per me. Vengo dal WSbR 2014, dove sono arrivato secondo dietro a Carlos Sainz, ed ora corro in GP2 con risultati che ritengo interessanti per la mia prima stagione. Vengo da un'auto molto diversa, usiamo gomme diverse ed ho avuto bisogno di questo anno di apprendistato per entrare nel mood. Sono comunque stato molto veloce, anche a Sochi sono arrivato secondo, e senza qualche sfortuna avrei potuto ottenere risultati ancora migliori quest'anno. Purtroppo nel motorsport la sfortuna esiste e non sempre tutto va come ci si aspetta. Il prossimo anno cercheremo di essere più competitivi.»

 

Cosa farai il prossimo anno? Punti già alla F1 o miri a vincere la GP2?
«Il prossimo anno dovrei continuare in GP2 anche se stiamo cercando di capire i movimenti di Renault in F1. Sono un pilota Red Bull, mi piacerebbe moltissimo arrivare un giorno nella massima categoria, ma per il momento credo che la soluzione migliore sia quella di puntare al titolo della GP2.»

Renault R.S. 01 (39)
Anche Gasly ha avuto modo di diverstirsi a Jerez a bordo della Renault R.S. 01

 

Che differenze ci sono tra WSbR e GP2? Da fuori sembrano simili ma in auto il comportamento è molto diverso. È così?
«Sì, sono molto diverse, in particolar modo in termini di target progetturale. La WSbR è orientata alla downforce, mentre la GP2 è più potente e con meno carico. La differenza di tempi sul giro è poca  (entrambe riuscirebbero in alcuni casi a stare davanti ad una Marussia 2015, ndr) ma le auto si guidano in modo completamente diverso anche in virtù della differenza di gomme. Le Michelin si comportano molto diversamente dalle Pirelli che uso quest'anno.»

 

Invece in termini di paddock che differenze ci sono tra i due campionati?
«L'ambiente nel WSbR è più amichevole, è più una grande famiglia. In GP2 tutto ruota attorno alla F1 e tutto è più ingessato. Se vuoi mostrare velocemente il tuo potenziale la GP2 vanta dei vantaggi, se non altro perché sei direttamente sotto gli occhi di chi potrebbe essere interessato a te nella massima serie, ma questo non significa che dal WSbR non vengano fuori i campioni, anzi.»

La WSbR è orientata alla downforce, mentre la GP2 è più potente e con meno carico. La differenza di tempi sul giro è poca  ma le auto si guidano in modo completamente diverso anche in virtù della differenza di gomme

 

Hai provato anche una monoposto della massima serie. Ti va di fare un confronto anche tra la F1 e la GP2?
«La F1 è un'auto molto veloce, si va forte in rettifilo e c'è più carico rispetto ad una GP2. Si frena e si gira circa negli stessi punti ma le velocità di approccio alla curva sono completamente differenti e devo ammettere che l'aver corso con le WSbR mi ha permesso di sentirmi a casa al volante della F1. Il differenziale di carico tra le monoposto Renault e la F1 non è poi così elevato come con la GP2.»

 

A proposito di carico, la R.S. 01 genera 1.200 kg a 270 km/h. Numeri da monoposto. come l'hai trovata?
«La R.S. 01 è una vettura eccezionale. Potrebbe essere la mia perfetta auto stradale! (ride, ndr). Si guida davvero molto bene, è veloce, ha tanto carico, fa un bel rumore ma allo stesso tempo offre una grande idea di sicurezza. È un'auto davvero eccezionale e credo che Renault Sport abbia fatto un gran lavoro. Ma questa non è certamente una sorpresa.»

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