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Nel mondo delle restomod automobilistiche, pochi progetti attirano l’attenzione come quello appena svelato da Otsuka Maxwell Design (OMD): una Ferrari 412 Superfast del 1987 trasformata radicalmente con il motore V12 aspirato da 812 Superfast e un cambio manuale su misura.
L’operazione, costata circa 1,8 milioni di dollari e oltre 5.000 ore di lavoro, coniuga tecnologia moderna e artigianalità estrema per creare una delle Ferrari d’epoca più affascinanti e potenti di sempre. Ma quali sono le scelte tecniche e stilistiche che rendono unico questo progetto?
Il cuore pulsante di questa Ferrari resta la celebrazione del V12 Ferrari, ma in una forma che mai ti saresti aspettato su una 412. Sotto il cofano è stato installato il V12 da 6,5 litri della 812 Superfast, un propulsore moderno capace di esprimere oltre 800 CV stimati grazie a una serie di modifiche come 12 corpi farfallati individuali, un sistema di port injection (iniezione indiretta) e un plenum con airbox in fibra di carbonio.
Ferrari non ha mai prodotto la 812 con cambio manuale, ma qui entra in gioco l’ingegno di OMD: è stato adattato un cambio transaxle a sei marce con griglia a “H” classica, derivato da una Ferrari 599 GTB convertita da automatico a manuale, e rifinito con un pomello in legno Bastogne originale del 1987. Questo accoppiamento regala un’esperienza di guida pura e coinvolgente, rara da trovare su una V12 Ferrari moderna.
Pur mantenendo la silhouette originale della 412 Superfast, il restomod presenta modifiche sottili ma d’effetto: paraurti riposizionati per una linea più filante, para fanghi allargati, cerchi forgiati Brixton da 18 pollici e una nuova livrea bicolore Superfast Gold e nero che richiama l’esclusività tipica delle Ferrari d’epoca. Anche i fari a scomparsa sono stati sostituiti con unità più moderne e filanti, mentre nella parte posteriore spiccano gruppi ottici con design ispirato alla 812 contemporanea e un elegante spoiler in alluminio.
Questa combinazione di linee classiche con dettagli aggiornati crea un equilibrio visivo che rispetta le proporzioni originali dell’auto, pur donandole una presenza scenica decisamente più imponente e attuale.
Tra gli aspetti più sorprendenti di questo restomod c’è senza dubbio l’abitacolo, dove materiali di altissimo livello e tecnologia convivono con gusto. Alcantara, pelle pregiata e Mongolian Cashmere (fino a 1.000 $ al metro) rivestono sedili dal design moderno con schienali in fibra di carbonio, mentre tappeti di qualità paragonabile a quelli di una Rolls-Royce impreziosiscono l’ambiente.
Non manca la tecnologia: un cruscotto digitale Motec, comandi customizzati che includono modalità di guida come wet mode e launch control, e un moderno sistema di infotainment con Apple CarPlay sono stati integrati in modo coerente, senza tradire lo spirito classico della vettura.
Il progetto di OMD rappresenta uno degli esempi più estremi di restomod applicato a una Ferrari classica. La 412 originale, elegante gran turismo degli anni Ottanta, non è certo tra le Ferrari più iconiche, ma con questa trasformazione ha guadagnato prestazioni moderne, un carattere unico e un livello di lusso artigianale raramente visto su vetture restaurate o modificate.
Tuttavia, l’intervento radicale divide gli appassionati: da un lato chi celebra l’audacia di combinare un motore moderno e un cambio manuale con estetica classica, dall’altro i puristi che considerano intoccabili le specifiche originali di un classico Ferrari. Qualunque sia la posizione, è difficile negare che questa Ferrari 412 restomod sia un tributo straordinario alla passione automobilistica, all’artigianato e alla personalizzazione estrema.