McLaren conquista Hollywood: ecco perché il quartier generale del team F1 è la star segreta dei blockbuster

La visione di Zak Brown

La strategia porta la firma inconfondibile di Zak Brown, CEO di McLaren Racing, un uomo che ha costruito la sua carriera nel marketing prima di approdare nel paddock. Brown ha capito prima di molti altri che nell'era di Drive to Survive le scuderie non possono più permettersi di rimanere fortezze impenetrabili. Devono aprire le porte, letteralmente, e trasformarsi in protagoniste della cultura pop senza sacrificare la credibilità conquistata in decenni di vittorie.

Un'architettura da film di fantascienza

Il MTC rappresenta lo strumento perfetto per questa missione. Progettato dall'archistar Norman Foster, l'edificio sfoggia un design ispirato allo Yin-Yang, un lago artificiale che contiene trenta milioni di litri d'acqua e una galleria del vento costruita su misura. L'estetica è così futuristica che i registi di Hollywood non hanno dovuto faticare molto per immaginarlo in una galassia lontana.

In una galassia lontana

Gli appassionati più attenti avranno infatti riconosciuto i corridoi minimalisti, i ponti di vetro sospesi e le imponenti colonne del quartier generale McLaren nella serie Andor, il prequel di Star Wars prodotto da Lucasfilm. Con qualche tocco di CGI e un sapiente lavoro di scenografia, il centro tecnologico si è trasformato in un avamposto dell'impero, offrendo quella patina di autenticità che solo una struttura high-tech realmente funzionante può garantire. Per McLaren è stata l'occasione di legarsi a uno dei brand più riconoscibili del pianeta, in modo naturale, quasi osmotico, senza forzature promozionali.

Il covo del villain perfetto

La vocazione cinematografica del MTC non si è fermata qui. In Hobbs & Shaw, lo spin-off del franchise Fast & Furious, la struttura ha interpretato il covo tecnologico del villain Brixton Lore, il personaggio di Idris Elba. Diverse supercar McLaren hanno partecipato alle riprese, inclusa una 720S che Jason Statham ha fatto danzare per le strade di Londra. Il film avrà pure diviso la critica, ma il MTC ha rubato la scena come quartier generale del male più elegante mai apparso sul grande schermo.

Brad Pitt al volante di una McLaren

L'apoteosi di questa strategia è arrivata con F1, il lungometraggio che ha incassato oltre 600 milioni di dollari a livello globale. Mentre Mercedes-Benz ha fornito le vetture per il team fittizio APXGP, McLaren ha messo a disposizione il suo quartier generale per numerose scene, sia interne che esterne. Brown ha poi esteso personalmente a Brad Pitt l'invito a guidare la monoposto del 2023 sul leggendario Circuit of The Americas di Austin, un'esperienza che si è aggiunta alle sessioni al simulatore e alla realizzazione del sedile su misura per la produzione.

Il futuro è già scritto

La Formula 1 sta vivendo un momento di straordinaria popolarità mediatica e McLaren ha deciso di cavalcare quest'onda con intelligenza, posizionandosi davanti agli occhi del pubblico mainstream senza mai perdere la propria identità sportiva. Il MTC è diventato un asset strategico che funziona tanto come centro nevralgico per lo sviluppo delle monoposto quanto come location irresistibile per qualsiasi regista in cerca di scenari futuristici. Può trasformarsi in uno spazioporto galattico o nel rifugio di un supercriminale con la stessa naturalezza con cui ospita ingegneri e aerodinamici.

Con la Formula 1 sempre più radicata nella cultura pop globale, è praticamente certo che vedremo ancora il McLaren Technology Centre brillare sotto i riflettori di Hollywood. Zak Brown lo sa bene, lo sport è intrattenimento, e McLaren ha imparato a recitare questo ruolo meglio di chiunque altro.