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Oggi, quegli stessi enormi insediamenti urbani semi-deserti si sono trasformati in laboratori all’avanguardia per la guida autonoma, dove vengono testate e sviluppate auto senza pilota alimentate da intelligenza artificiale. È la nuova frontiera che la Cina intende conquistare, dopo aver già rivoluzionato la mobilità globale dominando il mercato delle auto elettriche.
Queste ghost cities, costruite tra il 2005 e il 2015 durante il boom edilizio cinese, furono volute dal governo per stimolare l’economia e alleggerire la pressione demografica sulle megalopoli. Infrastrutture moderne, grattacieli, strade ampie: tutto pronto, tranne gli abitanti. Quando i grandi colossi immobiliari sono entrati in crisi – tra debiti e cattiva gestione – molte di queste città sono rimaste vuote. Così sono nate le città fantasma cinesi.
Dopo anni di abbandono e critiche, la Cina ha trovato un nuovo ruolo per alcune delle sue città fantasma: diventare ambienti di test ideali per i veicoli autonomi. Un esempio significativo è Ordos, nella Cina settentrionale, un’ex città mineraria con 2,2 milioni di residenti distribuiti su un’enorme superficie di 86.000 chilometri quadrati.
La densità? Appena 25 abitanti per chilometro quadrato: il contesto perfetto per sperimentare la guida autonoma senza rischi per pedoni o traffico. Le strade larghe e deserte di Ordos offrono condizioni ideali per il collaudo di camion intelligenti, auto autonome, robotaxi e bus a guida automatica. Non a caso, più di una dozzina di aziende del settore hanno scelto questa ex città fantasma per i loro test, tra cui KargoBot (supportata da Didi), WeRide, Baidu e Huawei, in collaborazione con l’amministrazione locale.
La Cina punta con decisione sul futuro della guida autonoma. A Ordos, l’amministrazione ha già riservato 355 chilometri di strade esclusivamente per i test dei veicoli senza conducente, rendendola uno dei 20 poli ufficiali nazionali per l'integrazione tra veicoli autonomi e cloud. Sono stati installati oltre 2.500 dispositivi intelligenti, tra cui lidar, sensori, radar e unità di bordo, per garantire la comunicazione in tempo reale tra auto, camion e infrastrutture. Il sistema raccoglie dati da semafori, strade e veicoli per migliorare la sicurezza e l'efficienza del traffico.
Questi dati alimentano i sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems), basati su intelligenza artificiale, che rappresentano un passaggio fondamentale verso la completa autonomia dei veicoli. Le città fantasma, un tempo simbolo del fallimento edilizio, oggi offrono alla Cina l’opportunità di diventare leader nella mobilità del futuro.
Nonostante manchi ancora la piena autonomia dei veicoli, il Paese è già in testa nel settore ADAS e nell'implementazione di robotaxi e flotte autonome su larga scala. Ordos è solo uno dei molti esempi in cui la guida autonoma sta trasformando il volto delle città fantasma cinesi. L’auto del futuro, in Cina, si guida da sola. E parte da città costruite per essere abitate, ma rinate per essere guidate.