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Dopo Le Mans e in attesa di Spa-Francorchamps, è andata in scena questo weekend la 24 Ore del Nürburgring. A trionfare nell’edizione 2025 – la cinquantatreesima nella storia della maratona organizzata dall’ADAC Ravenol – è stata la BMW M4 GT3 EVO del Team ROWE, affidata a Raffaele Marciello, Kelvin van der Linde, Jesse Krohn e Augusto Farfus.
Come in ogni gara endurance, anche la 24 Ore del Nürburgring non ha lesinato emozioni, con colpi di scena e un epico duello tra la BMW del Team ROWE e la Porsche "Grello" del team Manthey. Dopo 141 giri, il quartetto composto dal brasiliano Farfus, dal finlandese Krohn, dall’italiano Marciello (che corre con licenza svizzera) e dal sudafricano van der Linde ha chiuso con un vantaggio di 1:17.810 minuti sulla Porsche #911, guidata da Kevin Estre, Ayhancan Güven e Thomas Preining.
Nonostante la "Grello" avesse tagliato per prima il traguardo, è stata penalizzata con 1 minuto e 40 secondi per un incidente avvenuto durante una fase di Code 60. Il team Manthey ha presentato ricorso, ma la penalità è stata confermata dai commissari poco prima della bandiera a scacchi.
Per il Team ROWE si tratta del secondo successo assoluto al Nürburgring dopo quello del 2020. Per BMW, invece, è la 21ª vittoria nella leggendaria “Eifel Marathon”, un record. Kelvin van der Linde – protagonista di un emozionante duello con il poleman Kevin Estre, reduce dal podio di Le Mans – ha conquistato il suo terzo successo assoluto (dopo quelli del 2017 e 2022). Non era la prima volta neanche per Augusto Farfus, vincitore nel 2010. Debutto vincente invece per Jesse Krohn e per Raffaele Marciello.
Il podio dell’edizione 2025 parla anche italiano grazie al terzo posto conquistato da Matteo Cairoli con la Porsche #54 del team Dinamic GT, condivisa con Bastian Buus, Loek Hartog e Laurin Heinrich.
La vittoria del Team ROWE è arrivata in volata al termine di una gara combattutissima. Per gran parte della corsa, infatti, la Porsche “Grello” aveva imposto il ritmo grazie alla partenza dalla pole e a un passo costante. Al contrario, la BMW #98 era scattata dalle retrovie, ma già nel primo giro Farfus è riuscito a recuperare sette posizioni. Dopo una bandiera rossa durata circa 2 ore e 15 minuti – causata da un blackout tecnico ai box dovuto al sovraccarico elettrico per via dei numerosi condizionatori accesi per il caldo – è stato Kelvin van der Linde a guadagnare ulteriori sei posizioni in appena due giri.
La lotta al vertice si è definitivamente accesa quando la Porsche Falken #33 (seconda al momento) si è ritirata per un incidente, l’Audi Scherer #1 (campione in carica) ha abbandonato per problemi meccanici, così come entrambe le Mercedes-AMG Getspeed. A quel punto, il duello tra la Porsche Manthey e la BMW ROWE è diventato il tema dominante della gara.
Al giro 100, durante una fase di Code 60, Kevin Estre ha urtato un’Aston Martin Dörr: la vettura è finita contro le barriere e si è ribaltata in pista. Marciello è riuscito a evitarla per un soffio. Questo episodio è costato alla “Grello” la penalità decisiva.
Augusto Farfus ha poi approfittato di una fase di Code 60 sfortunata per la Porsche al giro 114, superandola sulla Döttinger Höhe e prendendo per la prima volta il comando della corsa. Sette giri più tardi, però, la Porsche ha ripreso la testa alla sosta successiva, dando il via a un appassionante finale tra Estre e van der Linde.
Ritiro invece per l’unica Ferrari 296 iscritta, la #28, guidata da David Perel, Axcil Jeffries, Felipe Fernandez Laser e Thomas Neubauer.