Mercato Italia: a settembre, +13,4%… ma c’è il trucco!

Mercato Italia: a settembre, +13,4%… ma c’è il trucco!
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Non inganni la crescita a doppia cifra: lo scorso anno c’era stato un crollo, in parte compensato dai dati di oggi. E il consuntivo da inizio anno resta negativo
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
2 ottobre 2019

Balzo delle vendite in settembre rispetto all’anno scorso: il Ministero ha diffuso i dati di vendita, che dopo mesi complicati tornano in terreno positivo, con 142.136 immatricolazioni che rappresentano un +13,3% sul 2018, quando furono 125.355.

Ma dodici mesi fa il mercato risentì pesantemente dell’introduzione della normativa WLTP sulle emissioni, con un anticipo degli acquisti nei mesi estivi (che infatti risultano briosi e brillanti come non mai) e successiva caduta della domanda: oggi la dinamica si compensa, anche se i dati appena diffusi non bastano a bilanciare l’andamento dei primi nove mesi del 2019, in flessione all’1,6% con 1.467.668 immatricolazioni rispetto alle 1.491.745 del gennaio-settembre 2018.

La benzina stacca il diesel

Sul fronte delle alimentazioni, una forte dinamicità caratterizza le vetture a benzina che crescono del 30,4%, con quota al 44,7% (+6,1%) in settembre e guadagna 10 punti nei primi 9 mesi, portandosi al 43,6% del totale; in parallelo, prosegue la contrazione del diesel: -13,9% nel mese, con il 36,6% di quota (-11,4%); nel cumulato, la flessione è del 24% con quota che si ferma al 41,3% (-12%).

Il Gpl recupera circa la metà dei volumi, con quota del 7,8% nel mese e del 7,2% nel cumulato; forte crescita per il metano, al 2,5% di quota in settembre e all’1,8% nei primi 9 mesi.

Le vetture ibride sfiorano in settembre le 11.000 unità, in crescita di oltre il 40% al 7,7% di quota nel mese e al 5,6% in gennaio-settembre; notevole la crescita delle auto elettriche (+156,8%), la cui quota nel mese è dello 0,9% e dello 0,5% nei primi nove mesi.

In riferimento ai segmenti, sono in calo del 3,5% le immatricolazioni delle superutilitarie (quasi la metà del segmento è rappresentato da Fiat Panda e Fiat 500), mentre sono in crescita del 3% le utilitarie, di cui il modello più venduto è Lancia Ypsilon. Le vetture medie crescono del 32%, le medie-inferiori (+37%) e le medie superiori del 13,5%.

In crescita del 26% i Suv di tutte le dimensioni, che valgono il 42% del mercato, soprattutto grazie alla buona performance dei modelli piccoli, in variazione positiva del 33%; andamento positivo anche per i monovolumi, che a settembre aumentano del 9%; ottima, infine, la performance delle auto sportive, più che raddoppiate a settembre rispetto allo stesso mese del 2018.

Cinque italiane tra le primi sei

Le marche nazionali totalizzano nel mese 31.805 immatricolazioni (+11,1%), con quota del 22,4%; da inizio 2019, le immatricolazioni sono 358.874 (-10,7%), con quota del 24,4%.

I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) raggiungono le 31.418 immatricolazioni nel mese (+11,4%), con quota di mercato del 22,1%; andamento positivo per Fiat (+3,4%), Alfa Romeo (+33,9%), Lancia (+23,5%) e Jeep (+27,7%); bene anche Ferrari (+48%) e Lamborghini (+160%).

Nei primi nove mesi del 2019, i marchi di FCA totalizzano 353.227 vetture, con un calo dell’11,3% e quota di mercato del 24,1%;  positivo il cumulato da inizio anno per Lancia (+29,5%), Ferrari (+28,6%) e Lamborghini (+73,4%).

Sono cinque, a settembre, i modelli italiani nella top ten delle vendite, con Fiat Panda (9.129 unità) sempre in prima posizione, seguita da Lancia Ypsilon (4.156); la “straniera“ Volkswagen T-Cross (3.559 unità), piazzandosi al terzo posto, interrompe il monologo tricolore, che prosegue con il quarto posto di Jeep Renegade (3.276), il quinto per Fiat 500X (3.203) ed il sesto di Fiat 500 (3.100), che guadagna ben quattro posizioni.

Crescono gli acquisti dei privati

L’analisi del mercato dal punto di vista degli utilizzatori mostra in settembre il recupero a doppia cifra degli acquisti dei privati (+13,6%) che superano il 60% di quota.

Gli acquisti del noleggio recuperano in settembre buona parte di quanto perso lo scorso anno, con un incremento del 23,7% in volume, grazie soprattutto alla spinta del lungo termine, toccano la quota del 18,1% nel mese e valgono il 25% del mercato nel cumulato, mantenendosi in territorio positivo con un +1,3% in volume.

Infine, le società sono caratterizzate da un modesto recupero nel mese (+3,5%), ma ancora in forte flessione nel cumulato (-16,2%); le rispettive quote di mercato si contraggono al 21,6% del totale nel mese e al 17,9% nel cumulato.

Tutte in aumento nel mese le aree geografiche e Nord ovest al top con il 31,4% di quota; nel cumulato, invece, cede la prima posizione al Nord est (al 33,8% di quota); nell’analisi al netto del noleggio, il Nord ovest mantiene saldamente la prima posizione, con un ampio distacco. 

Infine, i trasferimenti di proprietà al netto delle minivolture con 338.957 unità denotano un andamento lineare rispetto alle 339.354 di settembre 2018; nei primi nove mesi, la flessione è del 4,9%, con 3.131.638 passaggi rispetto ai i 3.291.928 di un anno fa. 

I commenti delle Associazioni

«A settembre il mercato dell’auto torna a crescere, mostrando il primo segno positivo dopo quello dello scorso aprile, anche grazie a un giorno lavorativo in più - sottolinea Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - Questo risultato ha beneficiato anche del confronto con un settembre 2018 dai volumi particolarmente bassi, che aveva fatto seguito a un picco di immatricolazioni nei mesi estivi, a causa dell’entrata in vigore del nuovo test sulle emissioni. Infine, in UE, dal 1° settembre 2019, la procedura di misurazione delle emissioni inquinanti, dei consumi e delle emissioni di CO2 delle vetture denominata Real Driving Emissions, abbinata al test WLTP, garantisce che le emissioni misurate in laboratorio non siano superate durante la guida reale, si applica a tutte le auto di nuova immatricolazione, rappresentando un’ulteriore sfida per i Costruttori».

«Interventi urgenti - afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - sono necessari per svecchiare il nostro parco circolante che presenta un’anzianità media fra le più elevate in Europa: secondo le ultime elaborazioni del nostro Centro Studi e Statistiche, su un totale al 30 giugno di 38.190.000 vetture circolanti, il 31,3%, quindi circa dodici milioni, è rispondente alle Direttive di emissione ante Euro4, quindi con più di quattordici anni di età. Al nuovo Governo intendiamo portare una serie di proposte, con l’obiettivo primario di svecchiare in modo accelerato il parco circolante nelle fasce da Euro0 a Euro3: in particolare, considerando che le vetture più anziane di solito appartengono alle fasce sociali più deboli, le nostre proposte prestano una particolare attenzione a questi automobilisti». 

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