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Nel panorama sempre più affollato dei veicoli elettrici, un nuovo modello cinese ha attirato l’attenzione per la combinazione di prestazioni, autonomia elevata e prezzo molto competitivo. Secondo quanto riportato da Híbridos y Eléctricos, si tratta di una city-SUV elettrica dallo stile che ricorda il Mini Countryman ma offerta a circa 12.000 euro nel mercato cinese, con propulsione da 201 CV e un’autonomia dichiarata che può raggiungere i 580 chilometri.
Il SUV in questione si caratterizza per linee che ricordano quelle della Mini Countryman, con proporzioni compatte, frontale alto e forme da crossover urbano. Questa scelta stilistica non è casuale: in Cina la richiesta di elettriche “cool” e dallo stile sportivo è in forte crescita, spingendo anche produttori emergenti a riprendere codici estetici popolari per attirare l’attenzione dei consumatori. Nonostante le somiglianze visive con la Countryman, il modello cinese si differenzia nelle proporzioni, nei dettagli e soprattutto nel prezzo di listino.
In Europa e altrove la vera Mini Countryman elettrica è un prodotto premium con autonomia fino a circa 462 km (WLTP) e prezzi molto più elevati (da oltre 37.000 € nelle versioni entry-level), valori ben distanti dal “clone” cinese descritto.
Uno dei punti di forza della proposta cinese è la potenza di 201 CV del motore elettrico, che promette prestazioni brillanti per un SUV urbano e un’accelerazione soddisfacente per il traffico quotidiano. Il dato più sorprendente riguarda, però, l’autonomia dichiarata: fino a 580 km con una singola carica. Un valore che, se confermato in test reali, la pone ai vertici tra i modelli elettrici della sua fascia e avvicina o supera la soglia di autonomia di molti crossover elettrici oggi sul mercato.
Per fare un confronto diretto, la Mini Countryman 100% elettrica disponibile in Europa si attesta su valori fino a circa 462 km di autonomia secondo standard WLTP e ha potenze comprese tra circa 204 e 313 CV a seconda della versione.
Il tema che più interessa potenziali acquirenti e appassionati è il prezzo incredibilmente basso di circa 12.000 euro nel mercato cinese per questo modello elettrico. A fronte di potenza e autonomia di tutto rispetto, questa cifra rappresenta un vero punto di svolta per il segmento EV entry-level, tradizionalmente costoso a causa dei costi delle batterie e delle tecnologie.
Se portata sui mercati internazionali, una proposta di questo tipo potrebbe accelerare la diffusione delle elettriche economiche e aumentare la pressione competitiva sui marchi europei. Tuttavia è fondamentale considerare che prezzi così bassi spesso riflettono economie di scala realizzate nel mercato interno cinese o politiche di incentivo locali, e potrebbero non tradursi direttamente nei mercati europei o italiani senza adeguamenti tariffari, logistici e normativi.
L’emergere di modelli elettrici cinesi performanti e a basso costo conferma una tendenza ormai consolidata: le Case dell’Asia orientale stanno aprendo sempre più spazi nel segmento EV, spingendo sulla tecnologia delle batterie, sull’efficienza energetica e sul rapporto qualità/prezzo.
Per i consumatori europei, questa dinamica potrebbe tradursi in una maggiore varietà di offerte elettriche anche nella fascia di accesso, un elemento chiave per aumentare l’adozione di veicoli a zero emissioni. Rimane tuttavia da vedere come questi modelli arriveranno nei mercati occidentali, considerati anche dazi, certificazioni e disponibilità di rete di assistenza.