Museo Ferrari: arriva California Dreaming

Museo Ferrari: arriva California Dreaming
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Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
La struttura di Maranello, rinnovata nella zona accoglienza, si amplia ed arricchisce con una bellissima monografia dedicata ai 60 anni del Cavallino negli USA
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
14 aprile 2014

Il Museo Ferrari di Maranello, struttura importantissima per il territorio (in pochi anni è passata da 170.000 a 320.000 visitatori) si amplia ed arricchisce con un nuovo edificio ed importanti miglioramenti nella zona accoglienza.

Il piazzale, nel quale campeggia un imponente arco rosso con la scritta "Live the dream - vivi il sogno" è infatti stato rivoluzionato, con un parcheggio che consente ai visitatori di scendere dai pullman già in una zona sicura (e tutta orgogliosamente realizzata con materiali all'avanguardia, provenienti dal territorio del pedemontano modenese, come giustamente sottolinea il sindaco di Maranello Lucia Bursi) ed ospita un'inedito ufficio informazioni turistiche per la città ed l'area Museum Paddock, dove auto di F1 sono state utilizzate per realizzare simulatori dedicati al pubblico.

C'era anche il Presidente

La presenza del Presidente Luca Cordero di Montezemolo, affiancato da un inatteso Sergio Marchionne, è quella delle giornate migliori: l'inaugurazione di "California Dreaming", monografica in occasione dei 60 anni di presenza di Ferrari negli Stati Uniti.

«Con questa esposizione festeggiamo la ricorrenza, ma anche l'arrivo della California T, e lo stato in cui il marchio del Cavallino Rampante vende storicamente di più - ha spiegato il Presidente, che ha colto l'occasione per anticipare, con grande onestà, la domanda sulla F1 che campeggiava negli occhi di tutti gli interlocutori - non lasceremo nulla di intentato per tornare ad essere dove dobbiamo essere. Lavoreremo giorno e notte prendendo tutte le decisioni che vanno prese. Abbiate fede, occorre essere ottimisti: guardiamo avanti».

Cinque sale per altrettanti temi

Le cinque sale della mostra sviluppano cinque temi diversi. La parte del leone viene recitata da quella dedicata all'attività agonistica, con particolare riferimento al circuito di Laguna Seca, dove si sono corse le gare più evocative del Golden State. Ci sono lì, orgogliose, la 312 di Piedone Andretti, la T4 di Villeneuve ma anche due intruse - la Ducati di Stoner e la FIAT-Yamaha di Valentino Rossi, che nel 2008 proprio a Laguna diedero vita ad una delle gare più famose della storia.

Non si dimentica il cinema, con una sala dedicata alle citazioni del silver screen - non manca nemmeno un'ormai abusata menzione per La Grande Bellezza - né il riferimento ai luoghi dell'eleganza della California: da Rodeo Drive a Pebble Beach, con il suo storico concorso di eleganza. Last but not least, una sala in cui la protagonista è la tecnologia, recuperando quella Silicon Valley che, dietro a San Francisco, ha reso possibile tante delle innovazioni tecnologiche degli ultimi anni a partire dagli ipertecnologici volanti in uso sulle Formula 1 ormai da 20 anni.

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