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Il colosso automobilistico Stellantis ha annunciato oggi una perdita netta di 2,3 miliardi di euro (circa 2,7 miliardi di dollari) nel primo semestre del 2025, a fronte di un utile di 5,6 miliardi registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Il bilancio, ancora preliminare, rivela un momento estremamente delicato per il gruppo guidato da maggio dal nuovo CEO Antonio Filosa, subentrato a Carlos Tavares dopo un 2024 deludente.
La causa principale della débâcle finanziaria risiede nei 3,6 miliardi di euro di oneri straordinari contabilizzati nel semestre, legati a costi di ristrutturazione, svalutazioni di asset e dazi sulle importazioni imposti dagli Stati Uniti, che da soli pesano per circa 300 milioni.
Tra le voci più significative figura la cancellazione di alcuni programmi industriali, incluso lo sviluppo della propulsione a idrogeno, e l’adeguamento di piattaforme tecnologiche alle normative sulle emissioni statunitensi. A ciò si aggiungono i costi per il ridimensionamento delle attività in alcuni mercati e la razionalizzazione produttiva.
I ricavi sono scesi a 74,3 miliardi di euro, contro gli 85 miliardi dello stesso periodo del 2024, segnando un calo sensibile. Le consegne globali di veicoli nel secondo trimestre si sono attestate a circa 1,4 milioni di unità, in calo del 6% rispetto all'anno precedente.
La situazione di cassa è altrettanto preoccupante: Stellantis ha bruciato 2,3 miliardi di euro nel semestre, un dato che aggrava ulteriormente le prospettive del gruppo. A inizio anno l’azienda aveva già sospeso le previsioni finanziarie per l’intero 2025, a conferma dell’incertezza in corso.
In un gesto definito “senza precedenti”, Stellantis ha deciso di rendere pubblici in anticipo i dati finanziari parziali per “colmare il divario” tra le attese degli analisti e la realtà dei conti. Una mossa che evidenzia la volontà del nuovo management di improntare la gestione alla massima trasparenza.
L’amministratore delegato Antonio Filosa si trova ora di fronte a una sfida complessa: rilanciare un gruppo in fase calante, in un contesto globale sempre più competitivo e normativamente frammentato, dove l’elettrificazione e le tensioni geopolitiche impongono scelte rapide, drastiche e costose. Il mercato attende ora la pubblicazione definitiva dei conti e, soprattutto, segnali concreti di rilancio da parte di una delle realtà industriali più importanti del settore automotive mondiale.