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Alta tensione negli stabilimenti italiani di Stellantis: a Pomigliano d’Arco, nello storico sito Giambattista Vico, l’azienda ha chiesto agli operai se fossero disposti a trasferirsi temporaneamente a Kragujevac, in Serbia, dove è appena partita la produzione della nuova Fiat Grande Panda. Inoltre, la stessa proposta è stata avanzata anche a Mirafiori, altro simbolo della storia Fiat.
Secondo quanto emerso, un centinaio di lavoratori campani potrebbe essere inviato nello stabilimento serbo per affiancare i colleghi locali nella fase di avvio della linea produttiva. L’offerta prevede stipendio pieno, una diaria giornaliera di circa 70 euro per vitto e alloggio, e spese coperte nei primi quindici giorni. Ogni 40-45 giorni sarebbe previsto il rientro in Italia, a carico dell’azienda.
Ma finora, a Pomigliano, nessuno si è fatto avanti. Secondo le informazioni raccolte, troppo pesano le condizioni già difficili del sito: produzione dimezzata rispetto a un anno fa, catene di montaggio intermittenti e ricorso costante alla cassa integrazione.
Le reazioni delle sigle sindacali sono state immediate e compatte. La Uilm parla di scelta "grave, miope e disorganizzata" e chiede l’apertura urgente di un tavolo di crisi con Governo e azienda. Crescenzo Auriemma, segretario generale Uilm Napoli e Campania, ha commentato: "Diamo lavoro alle fabbriche ferme in Italia, non chiediamo agli operai italiani di andare a produrre altrove".
Critiche dure anche dalla Fim, che definisce l’operazione un "errore industriale e strategico", e dalla Cgil, secondo cui si tratta di "esuberi mascherati da volontarietà" che rischiano di aprire "un pericoloso precedente".
Situazione simile a Mirafiori, dove gli operai delle Carrozzerie vivono da mesi tra contratti di solidarietà e attese per l’arrivo della nuova 500 ibrida, previsto a novembre. Anche qui Stellantis ha messo sul tavolo trasferte volontarie in Serbia, con la stessa formula: stipendio intero, diaria da 70 euro e spese pagate.
La proposta, tuttavia, lascia perplessi i sindacati torinesi. "Ci aspettavamo lavoro a Mirafiori, non a Kragujevac", dice Gianni Mannori della Fiom. Igor Albera della Fim intravede un senso "solo se limitata a pochi tecnici specializzati", mentre Gianluca Rindone della Uilm teme che "questa proposta anticipi qualche altra brutta sorpresa".
Lo stabilimento di Kragujevac, ex Zastava, è al centro del rilancio europeo di Stellantis con la Grande Panda: la produzione è salita da 180 a 500 auto al giorno, ma l’azienda fatica a centrare i target e ha già reclutato manodopera dal Marocco e dal Nepal.