Transport&Environment: «L'inquinamento dei Diesel si sposta a Est»

Il Diesel continua a essere sotto accusa, anche nelle sue forme più evolute: dopo la stretta in Germania arriva un'altra bordata ancora da parte di Transport&Environment, federazione che raccoglie 53 ong ambientaliste che è stata tra le prime a puntare il dito sui costruttori dopo lo scandalo Dieselgate che ha coinvolto Volkswagen. 

Secondo T&E, le maggiori città europee dovrebbero vietare non solo le Diesel, ma anche le Euro 6 spesso esentate i veicoli a gasolio nella loro totalità, una misura che in Italia è stata adottata con lo stop fino alle Euro 6 di Roma e nel resto d'Europa anche da Madrid, Parigi, Dusseldorf, Stoccarda, Atene e Oslo. 

Esentare le Euro 6 dai blocchi del traffico delle metropoli occidentali provoca infatti una sostituzione delle vetture più anziane, dalle Euro 1 alle Euro 5. Questo usato non più ammesso a circolare nelle capitali più ricche prenderebbe la strada dell'esportazione verso i Paesi dell'Europa dell'Est. Varsavia, Praga e Sofia sarebbero dunque le città dove nel tempo aumenterebbe la circolazione di vetture obsolete e dunque più inquinanti.

C'è anche una ragione tecnica per stoppare anche le Euro 6: secondo studi indipendenti della, infatti, il 90% delle Euro 6 in vendita oggi in Europa non rispettano i limiti di NOx, da 4 a 10 volte superiori al consentito di 80g/1.000 km. Di queste, ben il 69% sono commercializzate in Italia, Francia, Germania e Regno Unito e sono prodotte soprattutto da Renault, Fiat ed Opel. Per l'organizzazione ambientalista sarebbero circa 40 milioni in tutta la UE i veicoli a gasolio altamente inquinanti in circolazione.

Transport&Environment è partner del Gruppo PSA, che ha iniziato a rendere pubblici i dati sulle emissioni di CO2 e NOx in condizioni reali di guida.