Tutti i problemi di Tesla: perché le auto elettriche di Musk sono in affanno

Tutti i problemi di Tesla: perché le auto elettriche di Musk sono in affanno
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Tesla sta attraversando una fase critica: dopo anni di crescita inarrestabile, le vendite calano e i problemi di qualità aumentano. L’effetto sorpresa delle elettriche di Musk sembra svanire, mentre i marchi cinesi — in primis BYD — avanzano con modelli più economici e tecnologicamente evoluti. Riuscirà la “grande T” a rinnovarsi prima di essere superata?
13 settembre 2025

Che sia ormai finito l'effetto sorpresa che ha sempre accompagnato ogni mossa di mercato di Tesla? Difficile dare un giudizio radicale adesso. Certo è che per il secondo anno consecutivo l'azienda di Elon Musk vedrà calare il numero dei suoi veicoli elettrici consegnati in giro per il mondo. Potrebbero esserci all'orizzonte trimestri difficili per la grande T a causa della perdita degli incentivi agli acquisti negli Stati Uniti, ha avvisato lo stesso Musk. La lite politica andata in scena tra l'imprenditore e Donald Trump è ancora freschissima e i suoi effetti continuano a essere percepibili. Le misure polarizzanti sposate da Musk quando era diventato quasi il braccio destro del presidente statunitense hanno allontanato diversi acquirenti nei principali mercati di riferimento di Tesla. I problemi della società sono in realtà molto più profondi e non possono essere ridotti soltanto alla faida Musk-Trump. La casa automobilistica, per esempio, ha rinnovato il suo modello più popolare, la Model Y, ma deve ancora presentare un veicolo più accessibile per rivitalizzare la sua gamma. Ok, dovrebbe uscire un modello economico entro la fine dell'anno, ma potrebbe non essere poi così nuovo dato che Musk ha fatto capire che assomiglierà alla Model Y. A peggiorare la situazione c'ha pensato l'aggressiva concorrenza cinese, sempre pronta a sfornare nuovi mezzi hi-tech contro il solito parco auto offerto da Tesla. 

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I problemi di Tesla

Lo scorso giugno l'autorevole studio annuale condotto da JD Power sottolineava come Tesla stesse perdendo il vantaggio acquisito rispetto alle case automobilistiche tradizionali in termini di qualità dei suoi nuovi veicoli completamente elettrici. L'analisi in questione ha rilevato che la qualità dei veicoli elettrici a batteria (BEV) dell'azienda di Musk e di quelli delle case automobilistiche tradizionali era la stessa, con 266 problemi segnalati ogni 100 veicoli nuovi venduti o noleggiati. Lo studio attribuisce i crescenti problemi di Tesla alla risposta negativa dei clienti dopo che la società ha rimosso i tradizionali controlli delle funzioni, come gli indicatori di direzione e le leve dei tergicristalli. “I proprietari di veicoli elettrici (BEV) e ibridi plug-in (PHEV) all’avanguardia e tecnologicamente avanzati stanno riscontrando problemi di gravità tale da indurli a portare il loro nuovo veicolo in concessionaria a una frequenza tre volte superiore rispetto ai proprietari di veicoli a benzina”, ha sottolineato in un comunicato stampa Frank Hanley, direttore senior del benchmarking automobilistico di JD Power. Le principali preoccupazioni hanno riguardato le funzionalità, i controlli e i display, nonché l'integrazione wireless degli smartphone, i falsi allarmi, gli avvisi sul traffico non necessari e le funzioni di frenata automatica. In particolare, i promemoria per i sedili posteriori hanno contribuito a 1,7 problemi ogni 100 veicoli nel settore. “Non sorprende che l’introduzione di nuove tecnologie abbia sfidato i produttori a mantenere la qualità dei veicoli”, ha aggiunto Hanley.

ANSA

Il rebus di Musk

Tesla non è improvvisamente un ferro vecchio dell'economia globale. La capitalizzazione di mercato, pari a circa 1.000 miliardi di dollari, suggerisce che gli investitori restano ottimisti. Il valore che attribuiscono all'azienda è sempre più radicato nella visione di Musk di un futuro pieno di veicoli autonomi e robot umanoidi. E però – ecco la chiave di volta - questo futuro non è più un appannaggio monopolistico della grande T. Ci sono poi le vendite che faticano a decollare. Da gennaio a luglio il numero di nuove Tesla immatricolate in Europa è crollato di oltre un terzo su base annua. Lo scorso aprile BYD è riuscita a piazzare più auto completamente elettriche nel continente europeo di Tesla per la prima volta in assoluto. Alcuni analisti prevedono che il colosso cinese la creatura di Musk a livello globale per l'intero anno. E questo, ricordiamolo, senza che le auto BYD siano disponibili nel mercato interno di Tesla, gli Stati Uniti. Musk, ha scritto Bloomberg, sta continuando a mantenere un approccio "less is more" per la gamma Tesla. Per anni, non a caso, l'azienda ha venduto solo cinque modelli: la Model S (lanciata nel 2012), la Model X (2015), la Model 3 (2017), la Model Y (2020) e il Cybertruck (2023), e non tutti sono disponibili a livello globale. BYD, al contrario, offre un numero di modelli notevolmente maggiore - la maggior parte dei quali è più economica dei best-seller di Tesla - e ha inoltre annunciato a marzo di aver sviluppato un sistema di batterie per veicoli elettrici in grado di ricaricarsi in cinque minuti. Ecco: tutto questo ha reso il marchio cinese più competitivo. E lo stesso, seppur in dosi minori, vale per altri brand cinesi. La palla passa adesso a Musk: mantenere lo stesso modello o cambiare per evitare di essere travolti dal Dragone?

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