Un anno di Covid: come è cambiata la mobilità?

Un anno di Covid: come è cambiata la mobilità?
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Una ricerca di Aretè rivela che (per fortuna!) l’automobile rimane il veicolo più importante all’interno del sistema di mobilità nazionale
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
6 maggio 2021

Come ci ha cambiato un anno di pandemia? Quali comportamenti abbiamo oggi, diversi rispetto a quelli di ieri, e quali invece sono confermati?

A dodici mesi dall’inizio delle grandi restrizioni alla mobilità personale a causa del virus, Aretè ha indagato sulle conseguenze di un evento assolutamente imprevedibile, con un focus sulla mobilità e la propensione all'acquisto dell'auto.

I risultati dell’inchiesta, che si confronta con una analoga svolta ad aprile 2020, confermano che l'auto resta il mezzo di trasporto preferito per gli spostamenti (oggi per il 75% del campione rispetto al 72% ad aprile 2020); seguono bici (8%), moto e scooter (4%) e i mezzi in sharing (3%), mentre a causa del virus appare molto più forte la diffidenza nei confronti dei mezzi pubblici, con le preferenze per la rete di trasporto collettivo quasi dimezzate (dal 9% al 5%) rispetto allo scorso anno, per un utilizzo ormai riservato solo a chi, non disponendo di valide alternative, non può proprio farne a meno.

Cresce l'interesse per i veicoli elettrificati: il 67% del campione intervistato indicare in cima ai desideri vetture elettriche o ibride ed aumenta la quota delle plug-in (Phev) che raggiunge il 14%, ormai vicina al 18% delle full electric.

Tra le motivazioni di questo interesse, l'attenzione all'ambiente e alla riduzione delle emissioni (per il 30% delle risposte), e quella del risparmio sulle spese (al 26%), mentre la possibilità degli incentivi è indicata come una spinta decisiva solo dal 12% del campione.

La forzata reclusione domestica porta la maggioranza degli intervistati (54%) ad acquisire informazioni online prima di scegliere l'auto da comprare, ma poi la quasi totalità (quasi il 90%) per chiudere la trattativa preferisce andare in concessionaria; molto gradita (63% del campione) la formula del “test drive”, soprattutto nella modalità “a domicilio” da molti adottata durante il lockdown, mentre la prova dinamica prima dell’acquisto viene definita indispensabile dall’83% degli intervistati in riferimento alle vetture elettriche. 

Infine, una considerazione di natura economica: la crisi conseguente alla pandemia si riflette nelle modalità di acquisto, al punto che solo il 20% si dice pronto a pagare in contanti, oltre il 60% utilizzerà una formula di finanziamento ed il restante 20% sceglierà le opportunità offerta dal leasing e dal noleggio a lungo termine, rinunciando quindi all’auto di possesso tradizionale ma sollevandosi da ogni preoccupazione per i costi accessori, come bollo ed assicurazione.
 

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