WEC, Ferrari. Antonello Coletta: "Servono riflessioni sulla gestione della competitività delle macchine"

WEC, Ferrari. Antonello Coletta: "Servono riflessioni sulla gestione della competitività delle macchine"
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Antonello Coletta, l'uomo sotto la guida del quale la Ferrari è tornata sul gradino più alto del podio nella classe regina della 24 Ore di Le Mans, ha le idee chiare su quello che dovrebbe cambiare nel WEC, e sul futuro della 499P nel mondiale Endurance
3 novembre 2023

La vittoria della Ferrari alla 24 Ore di Le Mans è importante anche perché ha visto trionfare tutta la tecnologia dell’azienda. Credo che sia una testimonianza del valore della Ferrari oggi. La pole position all’esordio a Sebring, la prima fila e la vittoria a Le Mans sono lo specchio migliore per capire quello che la Ferrari può esprimere oggi a livello tecnico”: così Antonello Coletta, Ferrari Global Head Endurance and Corse Clienti, sottolinea l’importanza dell’impresa colta dalla Ferrari 499P n.51 di Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado al Circuit de la Sarthe.

Quando lo incontriamo alle Finali Mondiali della Ferrari al Mugello, sono passati mesi da quel successo storico. Ma l’onda lunga di quanto fatto al Circuit de la Sarthe si riverbera anche sulla festa Rossa in Toscana. Un risultato, questo, merito anche delle decisioni prese in merito agli equipaggi, come sottolinea Coletta. “La scelta dei piloti Hypercar fatta un anno fa ha pagato. Prima di tutto, lo sviluppo è stato condotto in modo rapido anche grazie a chi di loro già correva con noi in GT. E poi in termini di risultati. Alcuni di loro sono in scadenza di contratto. Stiamo cercando di confermarli tutti, e mi auguro si vada in questa direzione”.

C’è molto dei piloti della Rossa in un campionato che ha avuto un andamento variegato, come riconosce Coletta. “La stagione va analizzata nel complesso. Ci sono state tre fase importanti: quella precedente a Le Mans, un momento in cui tutti stavano prendendo le misure e le macchine che avevamo a disposizione, tranne Toyota, che compete da molto tempo e Peugeot, che aveva esordito nel campionato precedente. L’edizione 2023 della 24 Ore è stata una delle più belle degli ultimi tempi, in cui almeno una macchina per ogni costruttore è stata in testa. Una corsa molto equilibrata, con meteo variabile e parecchi incidenti. Dopo Le Mans è cambiato qualcosa che ha modificato i valori in campo”. Il riferimento evidente è al Balance of Performance, di cui non può parlare esplicitamente, ma il cui influsso è innegabile.

E Coletta, come un leone a protezione del suo branco, ruggisce contro le supposte mancanze della 499P ipotizzate dalla stampa e dagli avversari: “Mi dispiace leggere su diverse testate che la Ferrari ha dei problemi nella gestione delle gomme, o addirittura che qualcuno dei nostri avversari ha messo in dubbio il valore dei nostri piloti. Io rispondo con dei fatti: se non fossimo bravi a gestire le gomme, non l’avremmo potuto fare per 24 ore. Visto che le gare successive sono state tutte di sei ore, credo che ce la possiamo fare. Per quanto riguarda i piloti, non sono certo i nostri ad aver sbattuto durante la 24 ore quando erano in testa. I nostri hanno portato la macchina al traguardo. Forse i problemi in questo senso li hanno gli altri. I colleghi di altri costruttori rilasciano dichiarazioni sul nostro operato, ma credo che ognuno farebbe bene a guardare a quello che succede a casa propria”.

Tra i costruttori, però, non c’è solo fiera competizione, ma anche la cooperazione necessaria per il bene del WEC. “Tra costruttori ci si parla molto per quanto riguarda la promozione del campionato, i luoghi in cui correre. C’è un’intesa trasversale, un dialogo molto aperto con gli organizzatori nell’interesse comune. Si è cercato di costruire un calendario molto equilibrato, focalizzandosi su mercati importanti per tutte le case. Visto il numero di costruttori presenti, che andrà a crescere, sarà sempre più importante mantenere questa intesa, per far progredire ancora di più un campionato che sta diventando eccezionale”. La Ferrari, però, “fa la differenza negli ascolti. Se prendiamo i dati di crescita in termini di riscontro da quando partecipiamo, sono raddoppiati. A Monza c’è stato un aumento di pubblico sostanziale, dai 10.000 del 2022 ai 40.000 del 2023. A Spa era tutto esaurito. La Ferrari indirettamente porta prestigio, lustro, visibilità con il proprio marchio. E per gli altri costruttori esserci è importante per poter battere la Ferrari”.

La stagione 2023 è stata segnata da grandi successi, ma Coletta avrebbe voluto ottenere di più. “Avremmo voluto vincere molte più gare, sinceramente. Ci sarebbe piaciuto imporci a Monza. Per vincere non basta avere la migliore macchina, un’ottima squadra, piloti eccellenti. Purtroppo, c’è anche qualcos’altro che è necessario per far sì che i valori della macchina possano essere espressi. Dopo Le Mans non è mai successo. Vincere è davvero complicato. Abbiamo visto al Fuji quale fosse la differenza tra noi e altre vetture che normalmente battevamo con una certa agilità nella prima parte del campionato. Per vedere una battaglia ancora più avvincente servono delle riflessioni su come viene gestita la competitività delle vetture presenti. Oggi c’è una macchina che vince e altre che faticano, ma sappiamo benissimo che questi non sono i veri valori in campo”.

Ma come cambierà la 499P nel 2024? Alla nostra domanda in merito, Coletta risponde così: “Abbiamo individuato delle aree che potremmo migliorare in futuro. Ma visto che da regolamento abbiamo solo cinque gettoni da poter spendere per lo sviluppo nel ciclo di vita della vettura, quando utilizzeremo il primo vorremmo farlo con la massima consapevolezza di aver preso le scelte giuste. È stato un anno di scoperte, che ci ha visto imparare a conoscere la nostra vettura, perché prima di Le Mans ogni gara era una rivelazione. La 24 Ore è stata la conferma di ciò che avevamo compreso. Non abbiamo ancora le idee chiarissime su cosa potremmo fare per sviluppare la macchina, ma certamente iniziamo ad avere delle intuizioni sulle aree su cui agire, massimizzando al meglio per non perdere il primo dei gettoni che andremo a spendere”.

Nel 2023, in ogni caso, non è arrivato solo lo storico successo al Circuit de la Sarthe, ma anche un trionfo alla 24 Ore del Nürburgring: “Parliamo di Le Mans, però non deve passare in secondo piano questa vittoria assoluta, qualcosa che la Ferrari non aveva mai ottenuto prima, e per giunta con la 296 GT3, una vettura al suo terzo mese di competizioni. Questo grazie a un team tedesco che ha creduto in noi in una gara che ha qualcosa di mitico e in condizioni meteo che sono cambiate moltissimo e su una pista complicata come la Nordschleife. Il 2023 è una stagione da incorniciare per gli appassionati dell’Endurance, andata oltre le nostre aspettative”.

Non c’era modo migliore per festeggiare un anno così delle Finali Mondiali a Mugello, pista di proprietà della Ferrari che Coletta definisce “uno degli impianti più belli al mondo, che va preservato, anche con il supporto delle istituzioni”. Un’occasione in cui è stata presentata la Ferrari 296 Challenge, una vettura che “raccoglie molto del modello stradale, ma è una sintesi di quello che potevamo applicare al monomarca derivando dal GT” per cui sono già arrivati molti ordini.

C’è stato anche spazio per la Ferrari 499P Modificata, che apre a un nuovo segmento per la Rossa. “Il nuovo programma Sport Prototipi Clienti - osserva Coletta - non era mai stato creato prima da nessuno. Un anno fa alle Finali Mondiali presentavamo la 499P con un certo timore, visto che dopo pochi mesi di sviluppo avremmo dovuto esordire nel mondiale. Oggi dopo meno di un anno abbiamo celebrato la vittoria a Le Mans e abbiamo anche creato il programma che consente di guidare una macchina del presente per partecipare ad eventi di Ferrari”.

Un presente di successo in cui si lavora già al futuro. Esclusa per ora la partecipazione all’IMSA – “ci interessa consolidare la nostra posizione nel WEC, anche se per noi il mercato americano è molto importante” – Coletta lascia aperta la porta a scuderie clienti nel Mondiale Endurance, anche se non nell’immediato. “Potenzialmente potremmo essere pronti a gestire un’altra vettura, ma devono esserci le condizioni e non è una cosa semplice. Non escludiamo mai nulla a priori”.

Nel 2024 la concentrazione sarà tutta sul programma Hypercar, in una classe regina che vedrà l’arrivo di altri costruttori importanti. Per la Ferrari arriverà il momento di alzare ancora di più l’asticella. “Dobbiamo poter esprimere il nostro potenziale, ma serve anche essere costanti. Le vetture ufficiali in pista aumenteranno, e dovremo cercare di andare a punti in ogni occasione. Si vincerà non solo grazie alla competitività, ma anche alla continuità e all’affidabilità”. Questa è la ricetta vincente messa a punto da Coletta, l’uomo che con la sua guida ferma ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio a Le Mans.

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