WRC 2023 Japan D2. 3 Toyota in testa

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Condizioni estremamente difficili, scommesse ad ogni curva o rettilineo. Escono di scena Neuville, Sordo e Fourmaux, Tanak tira il freno a mano, emergono lo spiritato Evans, il fuoriclasse Ogier e l’ineffabile Rovanpera
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
17 novembre 2023

Toyota City, Giappone, 17 Novembre 2023. Morale, 3 Toyota ai primi tre posti. Lo spiritato Evans, il fuoriclasse Ogier e l’ineffabile, appagato Rovanpera. Appena un giorno di confronto e già si contano i minuti di distacco. Akio Toyoda è, per il momento, super accontentato. Non si può dire, tuttavia, che tutto sia andato secondo i piani di una sceneggiatura semplice. Dopo l’asettico e impeccabile Super Test di avvio al Toyota Stadium, infatti, la “vita reale” fuori dall’indoor, sulle strade di tutti i giorni per un giorno chiuse al traffico, è tutta un’altra cosa. Né divertente né garantista. Come spesso accade nello Sport motoristico, è un inferno di condizioni meteo e di fondi. Pioggia e nebbia, le strade di montagna della regione di Aichi strette tra alberi e burroni, asfalti sporchi e scivolosi, grip da poco a niente in condizioni indecifrabili. È la situazione ideale per essere costretti a giocare un jolly o alla roulette russa ad ogni curva. Il sottile limite di confine tra lo stare dentro ed essere catapultati fuori qui svanisce nell’assoluta incertezza.

È in testa Elfyn Evans. Strano tipo, il gallese, ci son dei giorni che riesce a gestire il sopra le righe come se fosse la sua condotta di gara standard. Sembra sempre in affanno, addirittura a tratti spiritato, su un altro piano mentale, e in questo modo riesce a gestire situazioni impensabili. Come questa. Veloce da far paura, Evans mette insieme un minuto di vantaggio su Ogier e un altro su Rovanpera, che si trovano in situazioni e stato d’animo assai diversi da quelli in cui si nuove il gallese. La condotta di gara di Evans genera anche qualche apprensione. A volte è invincibile, a volte finisce contro un ponte o dentro un fienile. Per questo non è mai stato realmente in gioco per il Mondiale. Bravissimo comunque, generoso come pochi. Ogier riesce a gestire questa situazione con una certa facilità. Il francese sa che, una volta all’arrivo, il risultato è certo, per cui non deve far altro che sfruttare una delle sue tremende qualità. Più o meno stessa condizione per Rovanpera, già Campione del Mondo e dunque appagato. Dovesse vincere bene, non dovesse riuscire bene lo stesso.

La forza del trio Toyota lascia ben poco spazio alle alternative, gli avversari sono di fatto chiusi nella morsa dei Campioni del Mondo. Neuville, Lappi, Tanak puntano a vincere, non hanno alternativa plausibile, e in questo modo si sottopongono al rischio. Di fatti ben presto sono tutti più o meno pesantemente fuori gioco. Lappi crolla nella prima Isegami’s Tunnel, 23 chilometri. Tanak “molla” dopo la terza, abbattuto dal mal di mare a da un problema all’acceleratore, e tira a campare. Neuville, certamente il più sotto pressione, esce di scena sulla seconda Inabu Dam, cento metri appena dentro la sesta prova speciale del Rally. A margine della débacle generale, Sordo e Fourmaux sono finiti fuoristrada nello stesso punto della prima Speciale del giorno, la Ford e la Hyundai parcheggiate una accanto all’altra tra gli alberi. Takamoto Katsuta si mantiene rispettosamente alle spalle del padre Norihiko, finché quest’ultimo va a sbattere contro i jersey dell’ultima nello Stadium. In un simile, disastroso contesto (Toyota a parte) Andreas Mikkelsen porta la prima Rally 2 al quarto posto assoluto, 3 minuti appena da Evans. Cos’altro aspettarsi dal Rally del Giappone? Probabilmente poco, tutti gli argomenti sono stati abbondantemente sviluppati nel corso della prima tappa. Però, non si sa mai quel che il WRC può riservare.

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport – WRC.com

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