WRC Italia Sardegna, Day 2. Paddon rallenta, Ogier (VW) era in agguato

WRC Italia Sardegna, Day 2. Paddon rallenta, Ogier (VW) era in agguato
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Il pilota Hyundai resta al comando fino alla PS 17 poi, quando deve rallentare per un problema al cambio, l’Ufficiale Volkswagen ne rileva la leadership. Ma non è così semplice. Caso Latvala, fenomeno Andreucci | <i>P. Batini</i>
14 giugno 2015

Alghero, 13 Giugno. Fatto numero 1. Paddon, involatosi venerdì nelle prime tre speciali, resta al comando del rally con la Hyundai i20 ufficiale fino alla diciassettesima speciale. Poi il neozelandese è rallentato dall’affaticamento (o dalla “brutalizzazione”) del cambio e deve cedere il passo.

 

La tripla, fulminea stoccata di venerdì non è stata mortale, e il calo di efficienza della macchina, accompagnato da un testa coda del pilota, apre un varco al ritorno di Ogier, fatto numero 2, che non aspettava altro e che porta al comando della corsa la Volkswagen Campione del Mondo. Oltre al danno, Paddon deve subire anche la beffa di vedersi inesorabilmente distanziare dal francese, che con due minuti e passa di vantaggio può ora guidare fino al momento del Power Stage, quando cioè cercherà di far suoi i tre punti in palio, con il gomito fuori dal finestrino.

Tanti gli errori di Latvala

Fatto numero 4. Jari-Matti Latvala ha vinto tre Speciali venerdì, ha commesso un errore ed è sceso al terzo posto, costretto ad “accostare” per far passare Ogier. Sabato, Latvala vince altre tre Prove, ma una volta buca e una volta distrugge un pneumatico, durante la prima Coiluna-Loelle. Persi almeno un paio di minuti per la sostituzione della ruota, il finlandese se li ritrova “tradotti” in penalità al Controllo Orario successivo.

 

Il conto è salato, altre tre posizioni perse nella classifica generale, e passano davanti Ostberg, Neuville e Evans, tutta gente mai vista venerdì e che sabato, insieme al rientrato Meeke e, naturalmente, ad Ogier, sono stati i principali protagonisti della seconda tappa. A proposito di controlli, una dozzina di piloti sono stati penalizzati nel corso della tappa-maratona, e dieci di questi proprio per ritardo ad un CO.

Tanti i piloti colpiti dalla sfortuna 

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La suggestiva cornice del Rally di Sardegna

 

E a proposito di… sfortuna, palma a Mikkelsen, che questa volta ha strappato via una ruota. Ma nella tappa più lunga del Mondiale anche Prokop e Bertelli, Tanak e Sordo, e “macari” anche Kubica, solo per citare i nomi più illustri, devono loro malgrado conoscere la dura legge del Rally… più duro.

 

Apparentemente, il “film” della seconda tappa del Rally Italia Sardegna, la più lunga del Mondiale WRC 2015 e, nel complessivo, della 12a edizione della Corsa sarda, non si scosta poi troppo dal copione di tranquillo week end di… Rally. Uno vince, un altro perde, e un terzo è fuori.

 

Ma il bello della lunghissima tappa sarda è nella suspense, e nella… suspense nella suspense. Lo sfondo del thriller è naturalmente la lunghezza della tappa, con l’affiorare inesorabile dei suoi colpi di scena, dei suoi trabocchetti, della sua congenita criticità.

Una gara d'altri tempi

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In Sardegna si respira un'atmosfera d'altri tempi

 

Alcuni dei momenti più clamorosi sembrano venire da un’altra epoca. Un pilota che non riesce ad evitare un masso, ammortizzatori “sputati” fuori, uscite di strada innescate da traiettorie alla Ridolini. È lo sfondo di una gara che sembra cogliere impreparati i suoi attori, e le meccaniche coinvolte nel delirio di polvere, sassi e spaccature, come se il Rally fosse andato oltre gli schemi. Aver voluto “confezionare” un impegno così duro è senz’altro uscire dagli schemi tradizionali degli ultimi anni.

 

Ma poi, in questa atmosfera di incertezza e di sfinimento che sovrasta il Rally, accade qualcosa che lo giustifica e promuove il coraggio, ed emerge il “film” della gara di Ogier, il duello tra il Campione del Mondo e Paddon, d’un tratto davanti alla possibilità di ottenere la prima vittoria della sua carriera. Le circostanze fanno sì che il confronto si risolva all’improvviso, ma il duello mette in risalto l’eccezionale bravura di entrambi.

La precisione chirurgica di Ogier

Della gara di Paddon, “novellino” che improvvisamente tira fuori i denti e non si fa influenzare dalla caratura degli avversari, abbiamo già detto. Della gara di Ogier invece, non abbiamo detto, e ne sembra stupito anche il suo “boss”, Jost Capito, che si inchina alla costanza di rendimento e alla precisione chirurgica con la quale il suo fuoriclasse ha ottenuto un altro risultato di assoluto valore.

 

Il duello tra Paddon e Ogier è durato un lunghissimo giorno e mezzo, costantemente scandito dal botta e risposta che ha mantenuto invariati quei dieci secondi di divario tra i due piloti. Ogier è stato fantastico, non un solo errore, non una distrazione. Questo ragazzo sembra avere un limitatore biologico, cosicché il suo rendimento è sempre massimo.

Superlativo Andreucci, ottavo assoluto

E a proposito di massi e di massimi, parliamo di Paolo Andreucci. Venerdì in testa alla WRC2, sabato migliore degli italiani e, soprattutto, ottavo assoluto con la Peugeot 208 T16, una R5. È un risultato strepitoso, sul quale nessuno, al di fuori probabilmente del Campione italiano, avrebbe scommesso. Diventa la lieta sorpresa del Rally.

Il progetto realizzato dagli organizzatori sardi è una proposta per il futuro e un tuffo nel passato

Diciamo un’altra cosa. Non siamo abituati a questo genere di Rally, o non ci ricordiamo com’era un Rally Mondiale qualche anno fa. In questo senso il progetto realizzato dagli organizzatori sardi è una proposta per il futuro e un tuffo nel passato, fino all’epoca degli interminabili, micidiali Safari, dei Rally che oggi sono in molti a ricordare come quelli “veri”.

 

C’è un fatto che mette tutti d’accordo. Il Mondiale di Alghero e della Sardegna è molto più di un Rally, è una trilogia di episodi diversi e, emotivamente, staccati tra loro. Il legame lo vedremo più avanti, quando i capitoli saranno leggibili nell’opera compiuta. Quello di sabato è il capitolo dell’endurance, della maratona, della tappa più lunga della stagione, della sperimentazione di una “piattaforma” che potrebbe essere quella del futuro. Se tutti, a cominciare dai Team, saranno d’accordo.

 

Foto: Pure WRC Agency

 

Piero Batini

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