Dacia Duster 1.5 dCi 4x4

Dacia Duster 1.5 dCi 4x4
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Dacia Duster, dopo più di 1 milione di esemplari venduti, si rinfresca con un leggero restyling. Ma la sua forza rimane l'intelligenza e un prezzo davvero imbattibile. Peccato per quel risultato Euro NCAP non entusiasmante...
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
31 luglio 2014

A volte non serve essere una blasonata supercar per diventare un modello tanto desiderato. In alcuni casi infatti basta essere semplicemente un’auto intelligente. È certamente il caso della Dacia Duster, un modello nato quasi per sfida e che oggi è diventato quasi un cult, che attira folle di clienti in concessionaria e che è già stato prodotto in più di 1 milione di esemplari, commercializzati in Europa, Asia, Medio Oriente, Africa e America Latina.

La forza del prezzo

Il merito di questo straordinario successo, che ha contribuito in maniera fondamentale a trasformare Dacia nel marchio più redditizio del Gruppo Renault-Nissan, è senza dubbio del prezzo. In particolare di quello d’attacco che ancora oggi, anche dopo il restyling, rimane inchiodato a quell’interessantissimo 11.900 euro che ha permesso di dare vita al celebre spot televisivo, dove due giovani acquirenti esclamano al venditore in concessionaria: “Ma noi volevamo spendere molto di più!”. Anche salendo con il livello di allestimento e perfino scegliendo il più costoso diesel abbinato alla trazione integrale in ogni caso non si va oltre ai 17.850 euro

 

Cifre praticamente imbattibili sul mercato, tanto che è difficile trovare concorrenti dirette, paragonabili per prezzo. La Duster costa meno delle francesi Renault Captur (da 16.450) e Peugeot 2008 (da 15.400 euro), ma anche di Skoda Yeti (da 19.260), e Suzuki S-Cross (da 19.600 euro), per non parlare poi di Nissan Qashqai (da 20.250 euro) e Opel Mokka (da 20.920 euro). Quest’auto riesce a fare di meglio anche della recentissima Citroen C4 Cactus (da 14.900 euro), un’auto creata dal Double Chevron per andare a dare fastidio proprio alla Duster.

 

A quattro anni dal lancio la best seller del marchio Dacia si rinfresca con il più classico dei restyling di metà carriera, ma siccome “squadra che vince non si cambia”, gli stilisti si sono ben guardati dallo stravolgere il look di questa crossover. Il design di questo modello, semplice, ma anche capace di esprimere tanta concretezza e solidità, rimane, dopo il prezzo, l’altro importante fattore che ha conquistato i clienti.

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La forza di Duster è nel prezzo: la versione full optional con trazione integrale e motore diesel non supera i 20.000 euro

Dal vivo: com’è cambiata fuori con il restyling

Ad un primo sguardo Duster rimane quell'auto capace di trasmettere un grande senso di concretezza e solidità, condita da un sapore che sa tanto di off-road. Il restyling però ha portato un pizzico di raffinatezza in più, grazie a rinnovati gruppi ottici, ma soprattutto per mezzo degli inediti cerchi in lega dark metal (fanno un figurone) e del terminale di scarico cromato. Completano il quadro le nuove barre portatutto sul tutte con impresso il logo “Duster”, che profumano di avventura.

 

La qualità costruttiva rimane quella di sempre. I giochi tra le parti di carrozzeria non sono di certo realizzati con cura millimetrica e i diversi materiali come lamiera e plastica non sono sempre perfettamente allineati. Non è di certo una scusante, ma visto il prezzo, possiamo dire tranquillamente di aver visto lo stesso (e anche di peggio) su modelli molto più costosi e blasonati.

Numerosissime componenti, come maniglie, quadro strumenti, pulsanti del clima, plastiche ecc., appartengono a modelli passati della galassia Renault

Dal vivo: com’è cambiata dentro con il restyling

L'abitacolo invece accoglie novità di sostanza, pur senza venire meno alla sua natura sue che parla la lingua della sostanza e dell'essenzialità. Per prima cosa i tasti di attivazione dei vetri elettrici sono stati spostati finalmente sulle portiere. La plancia poi mette in bella mostra il display da 7 pollici del sistema multimediale Dacia Media Nav (di serie sul top di gamma Laureate): semplice e facile da utilizzare, questo software è davvero completissimo e non ha nulla da invidiare a sistemi ben più complessi (e costosi).

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Gli interni badano al sodo, ma offrono comunque tutto ciò che serve realmente

 

Il navigatore funziona in maniera efficace, mentre lo smartphone si integra perfettamente con funzioni di vivavoce ed audio streaming. Insomma, anche in questo caso Duster bada al sodo offrendo comunque tutto quel che serve. L'unico difetto semmai è il posizionamento: il display si trova troppo in basso rispetto allo sguardo del guidatore ed in posizione troppo verticale, il che rischia di distrarre eccessivamente ogni volta che si cerca un'informazione sul display.

Componenti che sanno tanto di Renault in pensione

Curioso vedere come sia dentro che fuori quest'auto abbia aguzzato l'ingegno per contenere il più possibile i costi, senza per questo rinunciare a livelli di qualità allineati ai prodotti della concorrenza. Numerosissime componenti, come maniglie, quadro strumenti, pulsanti del clima, plastiche ecc., appartengono a modelli passati della galassia Renault (per esempio alla Mégane di prima generazione): una soluzione intelligente, che ha permesso di risparmiare rinunciando solo ad un po' di stile in termini di design.

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Il bagagliaio da 475 litri è capiente e ben sfruttabile

 

Le plastiche non si può dire certo che siano morbide, anzi appaiono piuttosto dure e non piacevolissime al tatto, ma sono comunque installate in maniera piuttosto accurata e danno idea di essere pensate per durare negli anni senza rivelare i segni del tempo anche sulla lunga durata.

 

Uno dei punti di forza della Duster rimane il bagagliaio, davvero ampio e ben sfruttabile con 475 litri di capacità, che possono però diventare addirittura 1.636 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. Solo la soglia di carico appare forse un po' troppo alta, ma comunque facilmente accessibile.

Le stelle Euro NCAP che mancano

Se si trascura la versione base (quella da 11.900 euro per intenderci), che appare veramente essenziale nell'equipaggiamento, Duster offre una lista di accessori nemmeno poi così scarsa. L'Esp è di serie su tutte le versioni, così come quattro airbag e gli attacchi Isofix per i seggiolini dei bambini, mentre a richiesta si può avere il radar posteriore per agevolare le operazioni di parcheggio e perfino il cruise control.

La seduta è piuttosto rialzata, quindi guidare Duster regala un ottimo senso di dominio della strada che piacerà e farà sentire sicuri tutti gli amanti della guida alta

 

Un neo che si porta dietro Duster è senza dubbio il risultato ottenuto durante i test Euro Ncap, dove la crossover franco-rumeno è riuscita a portare a casa soltanto tre stelle su cinque. Un risultato un po' troppo basso, anche se a onor del vero è stato ottenuto nel 2011, quindi ben prima di questo restyling che ha risolto molte delle problematiche che avevano decretato quel voto. Per esempio prima l'Esp era a pagamento, mentre ora è fornito di serie per cui se venisse sottoposta oggi al test Duster potrebbe portare a casa forse un risultato un po' più confortante.

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Il collaudato 1.5 dCi è una vecchia conoscenza. E' un po ruvido e rumoroso ma ha tutta la grinta che serve ad un'auto come Duster

Motorizzazioni: ce n'è per tutti

La gamma benzina è stata arricchiata con il restyling grazie all'arrivo dell'interessante quattro cilindri 1.2 Tce da 125 CV, che si affianca all'eterno e collaudatissimo 1.6 aspirato da 110 CV (c'era già sulla Mégane Scénic prima serie, classe 1997!), offerto anche in variante bi-fuel a GPL ed in abbinamento alla trazione integrale. Chi vuole il diesel invece può contare sul 1.5 dCi, vera colonna portante dell'universo turbo diesel della galassia Renault-Nissan. Questa unità è disponibile nella versione da 90 CV o in quella un po' più brillante da 110 CV, che può essere abbinata anche al 4x4. I cambi sono manuali a sei marce per le versioni diesel e benzina 4x4 oppure manuali a cinque rapporti per le versioni benzina o GPL 4x2.

Le nostre impressioni di guida

Ci mettiamo al volante della più ricca Duster in commercio, in versione Lauréate con motore turbo diesel 1.5 dCi da 110 CV e trazione integrale 4x4 (da 18.750 euro). La seduta è piuttosto rialzata, quindi guidare Duster regala un ottimo senso di dominio della strada che piacerà e farà sentire sicuri tutti gli amanti della guida alta. I sedili sono sagomati in maniera piuttosto semplice, ma risultano abbastanza comodi, mentre la pelle di rivestimento (optional da 620 euro) si dimostra di discreta qualità, anche se un po' rigida al tatto. Lo spazio comunque non manca, né davanti né dietro dove il divanetto offre una buona abitabilità a due passeggeri (un po' più scomodo, come sempre, il quinto).

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Anche dietro c'è spazio in abbondanza

 

Il motore è una vecchia conoscenza e ce ne ricordiamo non appena mettiamo in moto. Al minimo il ticchettio tipico del diesel penetra all'interno dell'abitacolo senza fare troppi complimenti e continua a farsi sentire anche una volta ingranate le prime marce. Il quattro cilindri francese ha davvero uno spunto convincente, per merito dei 240 Nm di coppia disponibili tutti già a 1.750 giri, che non fanno sentire poi così tanto i 1.368 kg della nostra versione. Specialmente quando si affonda per bene il piede sul pedale del gas però è inevitabile avvertire un po' di ruvidità, mentre il sound “a gasolio” continua a farsi sentire all'interno, complice un'insonorizzazione di certo non impeccabile. Le cose migliorano certamente a velocità costante, magari quando si inserisce la sesta marcia, quando il rumore del motore scompare, sovrastato da quello degli pneumatici e dell'aria.

Duster in definitiva si dimostra un prodotto davvero intelligente

 

Il cambio non restituisce un gran feeling e quando si inseriscono i rapporti è inevitabile trovarlo un po' “gommoso”, ma in compenso non presenta un'escursione della leva troppo lunga. Peccato poi per la prima marcia, davvero troppo corta, che costringe continuamente a dover cambiare subito in una partenza da fermo per passare alla seconda. Niente da dire invece sugli altri rapporti, ben distanziati, con una bella sesta lunga, ideale per i viaggi in autostrada. Promosso lo sterzo: anche a velocità sostenute si mantiene abbastanza consistente e non eccessivamente morbido, mentre ci sono sembrate un po rigide le sospensioni, soprattutto per chi trova posto dietro. In compenso Duster, nonostante l'altezza da terra non indifferente, dimostra fenomeni di di rollio abbastanza contenuti, ma anche i trasferimenti di carico in frenata ed accelerazione non sono troppo invasivi. Bene i freni, che offrono il giusto mordente anche in situazioni di emergenza.

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Con il restyling arriva una nuova griglia, più curata ed accattivante

Consumi

Per quanto riguarda i consumi siamo lontani dall'ottimistico dato dichiarato (5,2 l/100 km), ma niente di preoccupante. Duster a gasolio, nella più pesante versione a trazione integrale e senza guidare con l'uovo sotto all'acceleratore permette facilmente di assestarsi intorno a quota 7,4 l/100 km (13,5 km/l), un risultato perfettamente in linea con il peso e le caratteristiche di quest'auto.

Conclusioni

Duster in definitiva si dimostra un prodotto davvero intelligente: sfrutta componenti di precedenti modelli della galassia Renault, che magari non appartengono al mondo del design all'ultima moda ma offrono comunque grande concretezza ed una discreta qualità. In più offre grande abitabilità, un bagagliaio super e un sistema multimediale semplice quanto completo. Il motore diesel ha una buona spinta, grazie alla coppia abbondante, e consuma il giusto ma appare un po' ruvido in piena accelerazione anche se è il prezzo la vera arma di questo modello. Con un prezzo d'attacco inchiodato a quota 11.900 euro (la versione più ricca in ogni caso non supera i 17.850) le chiacchiere con Duster stanno davvero a zero.

Pregi

- Prezzo: è praticamente imbattibile

- Abitabilità: bagagliaio e interni offrono spazio a volontà

- Motore dCi: spinge bene, ha tanta sostanza ed è poco assetato

- Sistema multimediale: è semplice, ma non gli manca niente

Difetti

- Motore dCi: un po' troppa ruvidità e rumorosità

- Sospensioni un po' troppo rigide

- Prima marcia eccessivamente corta

- Euro NCAP: il test è un po' datato ma tre stelle sono davvero poche

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  • Prezzo da 18.650
    a 27.900 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza 434 cm
  • Larghezza da 180
    a 181 cm
  • Altezza da 162
    a 169 cm
  • Bagagliaio da 411
    a 1.696 dm3
  • Peso da 1.266
    a 1.429 Kg
  • Segmento Suv e Fuoristrada
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